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Prezzi Biglietti Ticketmaster

Ticketmaster fa la furbetta con i prezzi dei biglietti anche nell’Ue?

Un tempo i cosiddetti "prezzi dinamici", ovvero che aumentano in base alla domanda, interessavano compagnie aeree e hotel ma la prevedibile elevata richiesta di utenti attaccati agli schermi per accaparrarsi il biglietto per uno dei concerti degli Oasis ha fatto lievitare il loro costo. E la Commissione europea, oltre all'autorità del Regno Unito, vuole vederci chiaro. Fatti, numeri e commenti

 

L’annuncio dei fratelli Gallagher della reunion degli Oasis dopo ben 15 anni ha mandato in delirio milioni di fan che lo scorso sabato 31 agosto, giorno del click day per accaparrarsi i biglietti per una delle 17 date tra Regno Unito e Irlanda, hanno trascorso fino a 11 ore in coda online sui siti dedicati al loro acquisto.

Ticketmaster, società americana di vendita e distribuzione di biglietti per eventi, è però finita al centro della bufera prima nel Regno Unito e poi nell’Unione europea per l’uso del “dynamic pricing”, ovvero il sistema di “prezzi dinamici” che fa aumentare i costi del prodotto in base alla domanda. Più questa è maggiore più i costi saliranno.

I fan che sono riusciti nell’impresa, infatti, dopo ore in attesa, hanno avuto un’amara sorpresa quando nel carrello si sono ritrovati biglietti da 350 sterline anziché da 135, come inizialmente segnalato. E se negli Stati Uniti la tariffazione dinamica dei concerti è comune, non si può dire lo stesso di Regno Unito e Ue.

IL CASO DEL REGNO UNITO

Nel Regno Unito centinaia di consumatori hanno presentato reclami ufficiali alla Advertising Standards Authority (Asa) perché una volta essere riusciti a conquistare biglietti inizialmente pubblicizzati da Ticketmaster a 148,50 sterline si sono ritrovati con un conto pari quasi al doppio, ovvero circa 355,20 sterline. In uno di questi casi, quattro biglietti sono costati 1.423,55 sterline in totale, di cui 73,55 sterline come spese di servizio e commissioni di elaborazione.

E la ‘sorpresa’ è arrivata solo quando gli utenti erano al passaggio per la conferma del pagamento.

L’INTERVENTO DELL’ANTITRUST BRITANNICO

Dopo che i fan degli Oasis hanno criticato lo “scandaloso” aumento del costo dei biglietti, è quindi intervenuta l’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati che ha annunciato il riesame “con urgenza” dell’uso del dynamic pricing e intrapreso azioni contro i principali siti web di rivendita.

“La legge sulla tutela dei consumatori impone alle aziende di essere corrette e trasparenti nei loro rapporti con i consumatori, e le aziende devono fornire informazioni chiare e accurate sul prezzo che le persone devono pagare. In caso contrario, la legge può essere violata” ha detto un portavoce dell’ente regolatore.

Anche il segretario alla cultura, Lisa Nandy, ha dichiarato di voler porre fine alle “rivendite truffaldine” e il governo ha avviato una revisione della pratica.

L’INDAGINE DELL’UNIONE EUROPEA

Ma lo scherzetto dei “prezzi dinamici” ha interessato pure i fan dell’altro lato della Manica tanto che un portavoce della Commissione europea ha fatto sapere che sta esaminando l’uso di tale sistema per i biglietti dei concerti. In questo caso, afferma Eunews, i consumatori, dopo ore di fila, hanno visto quadruplicare i prezzi dei concerti degli Oasis a Manchester, passando da 96,50 euro a oltre 400.

Lara Wolters, deputata olandese, ha dichiarato al Guardian di volere nuove leggi per proteggere i consumatori europei da questo tipo di inflazione dei prezzi. “Gli unici vincitori in questa situazione sono le grandi piattaforme di biglietteria, a scapito dei fan […] Le aziende conoscono molto meglio i loro clienti che viceversa. Questo non è un sistema che cerca di massimizzare l’entusiasmo riempiendo gli stadi con i fan di un artista, ma di massimizzare il profitto dalla musica come con qualsiasi altro prodotto”.

Anche gli eurodeputati del Pd, Brando Benifei e Pierfrancesco Maran, membri della commissione Mercato interno, sono intervenuti sulla questione in un’interrogazione alla Commissione europea riguardo a questa pratica usata da Ticketmaster. I due, riferisce Eunews, hanno citato la “dannosità per i consumatori del dynamic pricing, dal momento che questa pratica rischia di rendere inaccessibile ai più la possibilità di fruire di questi eventi”. Alla Commissione è inoltre stato chiesto “se ritenga il sistema di aggiustamento dei prezzi usato dalle piattaforme in linea con le normative sulla protezione dei consumatori e se esiste l’intenzione di un intervento per limitare l’uso di questi aggiustamenti sui prezzi”. Infine, “hanno contestato la possibilità che questo sia in contrasto con i principi di ‘equità e accessibilità sui quali si fonda il mercato unico’, elementi che dovrebbero essere tenuti in considerazione per un futuro intervento sulla piattaforma”.

COSA DICE LA LEGGE UE

Un portavoce della Commissione europea, secondo quanto riportato dal Guardian, ha confermato che sta esaminando la pratica nell’ambito della sua “verifica di idoneità” delle leggi comunitarie sui consumatori, che sarà pubblicata nei prossimi mesi. La revisione dovrebbe evidenziare i problemi dei prezzi dinamici prima che gli europarlamentari prendano in considerazione soluzioni, tra cui un potenziale divieto e altre opzioni meno estreme.

La stessa fonte ha poi spiegato che sebbene la pratica in sé non sia illegale, il modo in cui viene utilizzata potrebbe violare le direttive dell’Ue, per esempio se il prezzo di un prodotto viene aumentato dopo che il consumatore ha inserito il biglietto nel suo carrello online. Inoltre, potrebbe violare le leggi europee se i siti web di biglietteria non fornissero ai clienti le “necessarie informazioni materiali” sui biglietti offerti prima del loro acquisto.

I prezzi dinamici infatti per quanto possano sembrare ingiusti per i clienti, sono considerati legali se l’azienda segue le leggi e i regolamenti relativi alla trasparenza dei prezzi, alla protezione dei consumatori e alla concorrenza leale.

Ticketmaster, in risposta, ha paragonato il suo uso del dynamic pricing a quello delle compagnie aeree e degli hotel e ha affermato che i prezzi sono stabiliti dagli artisti e dal loro management.

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