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Arnese

Tensioni in Cdp? Lobbisti di casa a Palazzo Chigi? E molto altro…

Cdp, Scannapieco, Gorno Tempini, lobbisti, Palazzo Chigi, Baldoni, Pnrr, Credit Suisse, Ubs, Silicon Valley Bank e non solo. Pillole di rassegna stampa nei tweet di Michele Arnese, direttore di Startmag.

 

PAROLA DI FEMMINISTA

 

IL SUPERMARKET DEGLI UTERI IN AFFITTO

 

COMPETENZE MULTIDISCIPLINARI

 

VIGILANZE LACUNOSE

 

PRECISIONE SVIZZERA

 

REPORT BOOMERANG

 

L’AFFARONE DI UBS CON CREDIT SUISSE

 

CHI VINCE E CHI PERDE IN CREDIT SUISSE CON UBS

 

ARMI PARALLELE

 

 

PNRR, SPERIAMO CHE CE LA CAVIAMO

 

IL PARACADUTE DI BALDONI

 

LANCI E STAFFILATE D’AGENZIA

 

OPPOSIZIONI INNOVATIVE

 

LOBBISTI DI CASA A PALAZZO CHIGI?

 

SCANNAPIECO SCANNA GORNO TEMPINI IN CDP?

 

ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI EMILIANO FITTIPALDI DI DOMANI QUOTIDIANO SU NOMINE E CDP:

Palazzo Chigi manterrà con molte probabilità Dario Scannapieco al suo posto, sperando che il draghiano riesca a trovare il bandolo della matassa della partita della rete nazionale della fibra, che vede protagonisti anche Tim e alcuni fondi stranieri. La posizione è di stallo totale, e come è noto le recenti offerte di Kkr e di Cassa sono state ritenute largamente insufficienti da Tim. Gli azionisti di maggioranza sono i francesi di Vivendi che, ad ora, non intendono aprire trattative serie a chi fa una valutazione della rete in mano a Tim (di cui Cdp è azionista con il 10 per cento) inferiore ai 24-25 miliardi di euro.

Il dossier è strategico per il paese, e foriero di tensioni e polemiche costanti. Sul governo. Su Tim, Open Fiber e l’ad Scannapieco, in primis. Ma da qualche tempo anche sul presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini, uomo forte delle fondazioni bancarie e già ad di Via Goito ai tempi di Franco Bassanini.

Dentro Vivendi, per esempio, credono che Gorno Tempini dovrebbe imitare Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi che qualche tempo si è dimesso dal cda di Tim per “semplificare” la trattativa sulla rete. Dentro Cassa e in qualche stanza di Palazzo Chigi, poi, qualcuno sottolinea non solo il potenziale conflitto d’interesse, ma è infastidito in merito agli emolumenti del presidente, “reo” di non riversare a Cdp alcuni gettoni che prende come membro di altri cda di società controllate.

Gorno guadagna come presidente di Cassa quasi 300 mila euro, a cui somma 40 mila euro come membro del cda di Cpd Equity e altre 20 mila per Cdp reti. «In tutto cuba 355 mila euro l’anno», dice il suo ufficio stampa. A questi aggiunge i 75 mila che prende come consigliere di Tim. I suoi nemici credono che il presidente, che quando viene a Roma alloggia al lussuoso De Russie a spese di Cdp, debba incassare esclusivamente lo stipendio da presidente, e riversare all’azienda i gettoni del cda, «come è consuetudine».

L’ufficio stampa di Gorno Tempini (un consulente esterno che risulta pagato da Cpd) chiarisce che è vero nessun emolumento che Gorno prende da Cassa viene ridato all’azienda. E aggiunge che nel caso di Tim «se non riversa, e io non lo so, come vuole la prassi forse è dovuto al fatto che lui non è stato messo nel cda della telefonica da Cassa. Lui è stato messo nella lista dei francesi, quando i rapporti tra Vivendi e Cdp erano buoni. A testimonianza della fase favorevole, Vivendi disse: “Sei un socio importante, metti un tuo rappresentante”. E propose Gorno, che accettò. Ma non è che Cdp ha diritto ha un posto in consiglio e per effetto di questo diritto esprime lei dei consiglieri».

In merito al conflitto di interessi potenziale, il consigliere per la comunicazione di Gorno dice: «In Tim lui si astiene su ogni argomento che riguarda Cassa o rete unica, quindi il problema non esiste». Ad ora, comunque, non c’è alcun indizio che Gorno si dimetta da Tim. Né – suggeriscono fonti dal ministero dell’Economia che ha il controllo della società – che la sua posizione di presidente «venga messa a rischio da polemiche sul suo stipendio. Anche perché, a questo giro di nomine, in Cdp non si muoverà niente». Salvo sorprese ad oggi non prevedibili.

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