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Agricoltori

Ecco come Meloni e Lollobrigida cercano di non farsi asfaltare dai Trattori

Chi c'era al tavolo tra il governo e i rappresentanti degli agricoltori e che cosa ha detto e annunciato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

Spiazzato dalle proteste provenienti da un settore agricolo considerato da tutti vicino al centrodestra, il governo Meloni prova a rintuzzare le inattese proteste del cosiddetto movimento dei Trattori, organizzato in particolare dall’associazione Riscatto Agricolo, riunendo a Palazzo Chigi le tradizioni organizzazioni più rappresentative delle aziende del comparto e annunciando-rilanciando alcuni punti cardine dell’azione dell’esecutivo per il settore. Il tutto nel tentativo di erodere il consenso delle proteste che di fatto, oltre che verso l’Ue, si indirizzavano di fatto anche verso Coldiretti, la confederazione degli agricoltori presieduta da Ettore Prandini, che ha stretto con il governo Meloni e in particolare con il ministro Francesco Lollobrigida un rapporto simbiotico e che desta perplessità nella Lega, che non a caso in questi giorni sta dicendo di condividere le proteste del movimento dei Trattori.

Ecco tutti i dettagli sull’incontro tenuto oggi a Palazzo Chigi voluto dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

IL TAVOLO GOVERNO-AGRICOLTORI

È iniziato nel primo pomeriggio di oggi a Palazzo Chigi un tavolo fra governo e le principali organizzazioni agricole, presieduto dalla presidente del Consiglio. Per il governo erano presenti i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini (in collegamento), e i ministri Francesco Lollobrigida, Giancarlo Giorgetti, Matteo Piantedosi, Raffaele Fitto, Luca Ciriani, Maria Calderone. Presenti rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza Coperative.

L’obiettivo del tavolo, viene spiegato da fonti governative, è fare il punto su tutte le principali questioni relative al settore agricolo.

L’INVERSIONE DI TENDENZA SULL’AGRICOLTURA, SECONDO MELONI

“Ho deciso, con il ministro Lollobrigida, di organizzare questo incontro per presentarvi brevemente quali sono le azioni prioritarie che il governo intende portare avanti, su vari livelli, a favore del settore agricolo nazionale. Non è la prima volta che ci incontriamo, ci siamo visti più volte in passato, ma io ritenevo importante rivedervi oggi per continuare a confrontarci ancora sulle politiche nazionali ed europee che interessano l’agricoltura e l’agroalimentare. Parliamo di un settore strategico per la nostra economia e che abbiamo messo al centro della nostra azione”. Così la premier Giorgia Meloni alle sigle dell’agricoltura.

“Credo che voi possiate riconoscere che in questi mesi l’aumento delle risorse a favore del comparto c’è stato ed è stato rilevante, seppur in una condizione difficile di bilancio, che anche voi conoscete bene”, ha proseguito la presidente del Consiglio. “In sedici mesi non è possibile fare i miracoli e correggere anni di scelte sbagliate, ma io credo che l’inversione di tendenza sia evidente”.

DOSSIER PNRR

“Penso alla scelta, nell’ambito della revisione del PNRR, di aumentare i fondi destinati al settore agricolo da cinque a otto miliardi di euro per rilanciare gli investimenti per i contratti di filiera e aumentare l’indipendenza energetica dei produttori agricoli”, ha dichiarato Meloni. “Abbiamo lavorato per affrontare vecchi e nuovi problemi. Penso al Fondo per le emergenze con una dotazione di 300 milioni di euro per dare una risposta concreta, sostegni e ristori alle filiere più in difficoltà o agli oltre 800 milioni che abbiamo stanziato per innovare macchine e attrezzature, aumentare la produttività delle nostre imprese e migliorare la sicurezza sul lavoro. Abbiamo lavorato per una organizzazione dei flussi triennale che garantisse la forza lavoro necessaria alla produzione, abbiamo attivato modelli di sicurezza e protezione per le filiere e un più attento controllo delle importazioni. Abbiamo garantito il taglio delle accise sul carburante agricolo e abbiamo sostenuto la promozione dei prodotti italiani perché acquisiscano sempre maggior valore. Abbiamo approvato un chiaro indirizzo sulle Tea per avere colture più forti e produttive. Abbiamo approvato un chiaro indirizzo sulle tecniche di evoluzione assistita per avere colture più forti e produttive”.

L’ESENZIONE IRPEF PER I REDDITI AGRICOLI FINO A 10.000 EURO

“L’esenzione Irpef negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati. La proposta del Governo è quella aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l’esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di diecimila euro. In altre parole, l’esenzione dell’Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio”. Così, come riportato da ANSA, ha dichiarato Meloni alle sigle del mondo agricolo riunite a Palazzo Chigi.

LA VALORIZZAZIONE DELLE FILIERE

“Non vi tedierò ovviamente con l’elenco delle tante misure che abbiamo approvato in questi ultimi mesi, ma ci tenevo a dirvi quale fosse la visione che ha mosso il nostro impegno e che punta a raggiungere alcuni obiettivi di fondo: la valorizzazione delle filiere nazionali; l’incentivo alla produzione nazionale; la difesa del nostro modello agroalimentare, della nostra biodiversità e dei nostri cibi di qualità dall’omologazione e dall’impoverimento”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.

“Sono queste – ha sottolineato – le tre grandi direttrici che hanno orientato il nostro lavoro e che si sono tramutate, in questi mesi, in misure estremamente concrete”.

“Vogliamo continuare ad incentivare le filiere 100% italiane. Come sapete, nella legge di bilancio, per aiutare le famiglie in difficoltà nella legge di Bilancio sono stati stanziati 650 milioni di euro, per acquisto di cibo da Agea per i pacchi alimentari e per la carta Dedicata a te. Il governo intende proseguire su questa strada, rafforzando il vincolo di origine 100% italiana delle produzioni, come aiuto diretto alla filiera agroalimentare nazionale”.

BASTA VENDITE SOTTOCOSTO

“Vogliamo affrontare il tema, molto importante, dei costi di produzione. Vogliamo impedire la vendita sotto i costi di produzione e riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori”, ha dichiarato Meloni. “Per rendere efficace la misura prevista nel decreto legislativo contro le pratiche sleali il governo rafforzerà i controlli dell’Autorità di contrasto (ICQRF) e potenzierà le strutture di Ismea per l’elaborazione e la pubblicazione con frequenza mensile dei prezzi dei prodotti agricoli e dei costi medi di produzione delle principali filiere”.

IL BLOCCO AL CIBO DA LABORATORIO

“Credo che a difesa del settore serva anche un blocco europeo al cibo a base cellulare prodotto in laboratorio. Su questo continueremo a batterci batteremo per una legge europea”, ha detto Meloni.

Sulla legge contro la carne coltivata, ha dichiarato che “ci hanno tacciato di ogni nefandezza”, ma “avevamo ragione. L’Italia ha fatto da capofila e ha animato una maggioranza di diciassette nazioni che sta appoggiando la nostra posizione e dice insieme a noi che la carne sintetica, la carne prodotta in laboratorio, è una minaccia” etica, sociale, ambientale e per la salute.

LA DIFESA DEL MADE IN ITALY

Meloni ha inoltre garantito che “difenderemo, con ancora maggior vigore, il Made in Italy. Contro le importazioni da Paesi terzi che non rispettano gli standard sanitari, la tracciabilità e le norme sull’origine il governo ha istituito una cabina di regia interforze (Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitanerie di Porto, Dogane, AGEA e ICQRF) che ha definito un Piano straordinario di controlli per il 2024. Con il Nuovo Piano controlli sarà allargato lo spettro delle filiere sottoposte a verifica e verrà aumentato il numero degli agenti impiegati nei punti sensibili come i porti di arrivo delle merci”.

IL NUOVO TAVOLO DI COORDINAMENTO PER IL LAVORO IN AGRICOLTURA

“Ultimo punto, prima di lasciarvi la parola, è il nuovo tavolo di coordinamento per il lavoro in agricoltura. Il governo”, ha spiegato Meloni, “ha deciso di istituirlo – ne faranno parte oltre i ministeri competenti anche i rappresentanti delle organizzazioni agricole e i sindacati dei lavoratori agricoli – per affrontare insieme alcuni problemi: costi del lavoro, reperimento della manodopera, gestione dei flussi, formazione e semplificazione. Questioni cruciali per il settore agricolo e sui quali noi non intendiamo sottrarci”.

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