Tabor Asset Management, il cui nome prende spunto dal monte della Bassa Galilea, è un fondo di investimento con sede a New York che, tra le altre cose, possiede l’1,1% delle azioni ordinarie del gruppo marchigiano Tod’s.
Nel 2022 si era opposto a una prima offerta pubblica d’acquisto (Opa) del gruppo guidato da Diego Della Valle e in questi giorni è tornato a farlo mentre è in corso il secondo tentativo.
Ecco cosa fa e chi c’è dietro.
UN NOME CON UN SIGNIFICATO
Tabor Asset Management, come precisa sul suo sito, ha scelto il suo nome ricordando il monte dove, secondo la Bibbia ebraica, ha avuto luogo una famosa battaglia tra l’esercito israelita e quello cananeo – “molto più forte”, afferma il fondo, ma che gli israeliti vinsero “grazie alla loro forza d’animo, perseveranza e fiducia”.
FONDATORE E STRATEGIA
Costituito nel 2018 da Jonathan Jacoby, direttore informatico (Chief information officer, Cio), dichiara di avere la “convinzione di poter generare rendimenti migliori con una filosofia di rischio simile a quella impiegata in Millennium e UBS O’Connor”, dove Jacoby ha anche lavorato come Portfolio manager.
Millennium ha registrato nel 2022 i quarti guadagni netti più alti di qualsiasi hedge fund dalla sua nascita nel 1989.
La strategia di punta di Tabor “è una strategia a basso costo nettamente incentrata sui titoli del settore tecnologico, dei media, delle telecomunicazioni e dei consumatori”.
Jacoby, una laurea in scienze politiche alla Yeshiva University e un master in affari internazionali alla Columbia Sipa, è responsabile del portfolio e del risk management di Tabor.
IL TEAM
Oltre a Jacoby, l’investment team del fondo comprende il co-fondatore Chris Chapple, che da dieci anni è analista e responsabile della comunicazione, pay tv e dei sottosettori associati. Ha lavorato insieme a Jacoby in Millennium.
A capo del settore internet/tech c’è invece Brian Mansfield, che prima di sbarcare a Tabor ha lavorato tra gli altri per Goldman Sachs; mentre chiudono il cerchio Stella Shin (consumer analyst, laureata a Stanford e con un’esperienza di sei anni presso l’hedge fund Valinor Management) e Meron M.E. Amar (investment analyst con focus su Travel&Leisure e un Mba alla Escp Business School di Parigi).
Nel business team figurano poi il presidente Ankur Jain, che supervisiona tutte le attività non legate agli investimenti di Tabor, comprese le operazioni, la compliance e le relazioni con gli investitori; e il vicepresidente Pierce de Boisblanc.
NUMERI E PORTAFOGLIO DEL FONDO TABOR
Sul sito non compare altro, se non le due lettere inviate nel febbraio e nel marzo di quest’anno a Tod’s per opporsi all’Opa. Tuttavia, secondo Wallmine, Tabor gestisce oltre 213 miliardi di dollari.
Il suo portafoglio, che comprende 40 società, è diversificato in 8 settori e quello dei beni di consumo discrezionali è il più importante in quanto rappresenta il 33,8% del valore totale.
Gli investimenti del fondo si concentrano negli Stati Uniti, considerando che il 67,5% delle società in portafoglio ha sede negli Usa e tra i maggiori ci sono quelli in Burlington Stores e Williams-Sonoma, per un valore complessivo di 25,5 miliardi di dollari.
In particolare, le sue azioni di Burlington Stores attualmente valgono oltre 13,2 miliardi di dollari e rappresentano il 6,2% del valore del portafoglio, mentre quelle di Williams-Sonoma hanno un valore, cresciuto del 70,2% negli ultimi sei mesi, e oggi pari a 12,3 miliardi di dollari. Seguono Tempur Sealy International con un valore di 10,8 miliardi di dollari e Academy Sports & Outdoors In con un valore di 10,3 miliardi di dollari.
Per Wallmine, Tabor è uno degli hedge fund più piccoli e si posiziona al pari di Blacksheep Fund Management e Detalus Advisors.