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Biden

Swift, come funziona e perché l’Europa si divide sulla Russia. Cosa farà l’Italia?

Gli Stati Uniti dicono che l'esclusione della Russia dalla rete Swift è "un'opzione", ma riconoscono che l'Europa è contraria. Ad opporsi alla misura è soprattutto la Germania (e l'Italia). Tra i favorevoli, invece, c'è il Regno Unito

 

Ieri il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto che le sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina non dovrebbero prevedere l’esclusione dallo SWFT, la rete internazionale per le transazioni finanziarie. È una dichiarazione che, per essere compresa, va letta tenendo conto dei rilevantissimi rapporti commerciali tra Berlino e Mosca, ma anche della forte dipendenza tedesca dal gas russo: lo standard SWIFT viene utilizzato anche per gli acquisti di combustibile.

CHE COS’È LO SWIFT?

Come spiegava Bloomberg, lo SWIFT (acronimo che sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) è l’equivalente di Gmail per il sistema bancario globale. È un codice che garantisce di inviare in sicurezza messaggi finanziari tra oltre undicimila istituzioni e aziende in più di duecento paesi.

Con “messaggi” – che viaggiano nell’ordine dei 42 milioni al giorno – si intendono ordini, conferme di pagamento, scambi commerciali e di valuta. Il sistema SWIFT fa capo a un’omonima società belga, fondata nel 1973 per rimpiazzare il sistema Telex, nato negli anni Trenta e al tempo ancora utilizzato per la comunicazione tra aziende, benché si fosse fatto antiquato.

COSA COMPORTA L’ESCLUSIONE

Per un paese, vedersi tagliato fuori dallo SWIFT può significare serissime ripercussioni economiche: in breve, vedrebbe ridursi la capacità di effettuare transazioni internazionali; le banche e le aziende di import-export dovrebbero trovare delle alternative per poter procedere con la trasmissione dei pagamenti. Alternative vere, però, al momento non esistono. Dal 2014 la Banca centrale russa ha implementato un proprio sistema per i messaggi finanziari tra le banche nazionali e quelle straniere, ma è poco utilizzato: gli utenti sono appena quattrocento, circa.

COSA DICONO GLI STATI UNITI SULLO SWIFT

Giovedì Joe Biden ha parlato di unità di vedute tra America ed Europa sulle sanzioni economiche alla Russia. In realtà, a dividere le due parti è proprio lo SWIFT. La Russia non sarebbe l’unica a essere danneggiata dall’esclusione dalla rete, ma anche tutti quei paesi (principalmente europei) che dipendono da lei per le forniture di energia, cereali e altre materie prime.

Biden ha detto che l’espulsione di Mosca dallo SWIFT è “sempre un’opzione. Ma al momento non è la posizione che il resto dell’Europa vuole prendere”.

LE DIVISIONI IN EUROPA

Le divisioni sullo SWIFT, in realtà, non sono soltanto tra l’America e l’Europa ma anche all’interno dell’Europa stessa. Durante il vertice del G7, ieri, il primo ministro britannico Boris Johnson ha spinto “duramente” – riporta il Financial Times – per espellere la Russia dalla rete; è la posizione anche del Canada, un altro membro del foro.

La Germania di Scholz, come visto, preferirebbe che non si arrivasse a tanto; anche l’Italia ha delle riserve e così l’Ungheria (particolarmente filorussa). Lo vorrebbero invece la Repubblica ceca (il cui presidente, Milos Zeman, pensa sia importante isolare Putin) e la Polonia (uno degli stati membri dell’Unione più ostili a Mosca).

LA POSIZIONE DELL’ITALIA SECONDO DRAGHI E DI MAIO: DIFFERENZE?

LE PAROLE DI FRANCO

Sulla sospensione della partecipazione a Swift “c’è la preoccupazione di molti Paesi tra i quali l’Italia sulla possibilita’ di continuare a pagare il gas naturale russo: se una sanzione dovesse interrompere i pagamenti dei flussi di gas, un paese come l’Italia che utilizza il gas russo per il 43% del fabbisogno di gas, quindi il 15-16% del fabbisogno complessivo di energia, e’ chiaro che il venir meno subitaneo di queste forniture potrebbe essere un problema”. Lo ha indicato ai giornalisti il ministro dell’economia Daniele Franco spiegando la posizione dell’Italia che ha frenato (come la Germania tra gli altri Stati) una decisione rapida su Swift per colpire la Russia. “Questa è la preoccupazione, di questo abbiamo parlato: in ogni caso non c’è alcuna divergenza di opinioni sul fatto che le sanzioni debbano operare, dobbiamo solo stare attenti a non creare delle situazioni (negative) in molti Paesi tra cui l’Italia che utilizzano tutti i giorni il gas russo” che non può essere sostituito rapidamente.

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