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Guerra di carta in Rcs sulla manleva pro Cairo per Blackstone

Fatti, nomi, indiscrezioni e ricostruzioni dopo la manleva concessa dal cda Rcs al capo azienda Cairo per il contenzioso con il fondo Blackstone sulla vendita dell'immobile di via Solferino. Con la versione del gruppo editoriale

Giornata nera ieri in Borsa per Rcs e la sua controllante Cairo communications: “La prima ha ceduto il 5,3% arretrando a 0,911 euro, la seconda ha lasciato sul terreno il 5,83% a 2,58 euro”, ha sottolineato oggi il Sole 24 Ore.

Le attenzioni degli analisti e degli operatori del settore si concentrano ancora sulle ultime notizie svelate su Rizzoli-Corriere della Sera nel fine settimana dal quotidiano diretto da Fabio Tamburini.

Mentre si avvicina la chiusura dell’arbitrato per la questione della vendita del complesso immobiliare Solferino-San Marco a Blackstone, il Sole 24 Ore sabato scorso – in una corrispondenza da Londra – ha svelato la notizia di una manleva che il cda di Rcs ha concesso a fine luglio al suo presidente, amministratore e principale azionista Urbano Cairo a fronte di richieste di danni da parte del fondo Usa (per la mancata rivendita degli immobili, bloccata dal contenzioso avviato dall’editore con l’ipotesi di usura) che ammontano a 300 milioni a carico della società e altri 300 milioni a carico del presidente.

Una riunione del board piuttosto burrascosa visto che secondo quanto ricostruito da Il Sole 24 Ore, nella riunione del cda che ha preso la decisione risultavano parecchie assenze: tra queste quelle di Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Diego Della Valle (Tod’s), Carlo Cimbri (Unipol) e Gaetano Micciché (Banca Imi-gruppo Intesa Sanpaolo).

La manleva sta destando interrogativi e sorprese tra avvocati e azionisti visto che, come si legge nella relazione semestrale allo scorso fine giugno, proprio a proposito del contenzioso con Blackstone si leggeva: “La società, acquisite le valutazioni dei propri consulenti legali, ha ritenuto che non sussistano i presupposti per l’iscrizione di fondi rischi”.

Ecco di seguito il brano completo estratto dalla relazione semestrale riferito al capitolo “Complesso immobiliare di via Solferino”:

“Con riferimento al contenzioso relativo al complesso immobiliare di via Solferino descritto nella Relazione Finanziaria Annuale 2018, nel corso del 2019:

  1. Arbitrato in Italia: il 31 maggio 2019 entrambe le parti hanno depositato la rispettiva prima memoria.
    Con provvedimento del 10 giugno 2019, il Tribunale Arbitrale, su istanza di Kryalos SGR S.p.A., ha
    differito il termine di deposito della seconda memoria e la data dell’udienza, rispettivamente al 27
    settembre 2019 e al 21 ottobre 2019;
  2.  Causa a New York: in data 24 aprile 2019 la Corte Suprema di New York ha deciso la “sospensione”
    (“stay”) della causa a New York in attesa dell’esito dell’Arbitrato in Italia. In data 23 maggio 2019 gli
    stessi attori hanno convenuto in giudizio davanti alla Corte Suprema di New York anche il Presidente
    di RCS dott. Urbano Cairo, nei cui confronti vengono avanzate domande risarcitorie sulla base delle
    medesime circostanze su cui si fondano le identiche domande avanzate nei confronti della Società.Anche quest’ultima controversia è allo stato sospesa in attesa dell’esito dell’Arbitrato in Italia.La società, acquisite le valutazioni dei propri consulenti legali, ha ritenuto che non sussistano i presupposti per l’iscrizione di fondi rischi”.

    LA REPLICA DELLA SOCIETA’

    La manleva “riguarda atti compiuti dal presidente quale legale rappresentante di Rcs, in nome, per conto e nell’interesse della stessa, in esecuzione di una delibera del consiglio di amministrazione. E’ dunque del tutto normale e conforme a legge che – ferma restando l’infondatezza delle pretese delle controparti – gli effetti di tali atti, incluse le spese, ricadano sulla societa’ e non sul suo legale rappresentante personalmente (indebitamente citato in causa)”. E’ quanto spiega in una nota Rcs “con riferimento alle notizie apparse in questi giorni su taluni organi di stampa in merito al contenzioso relativo all’immobile di via Solferino-via San Marco-via Balzan’ in cui si precisa che ‘la rappresentazione dei fatti riportata, relativamente a detto contenzioso e alle deliberazioni assunte dagli organi di Rcs in relazione allo stesso, contiene informazioni chiaramente fuorvianti”.Il giudizio “promosso nei confronti di Rcs dall’acquirente del citato immobile e da taluni fondi Blackstone avanti la Supreme Court of the State of New York – attualmente sospeso – è inappropriato, senza fondamento e, comunque, proposto innanzi a un giudice privo di giurisdizione. Negli atti depositati in tale giudizio il preteso danno non risulta neppure quantificato”. Il giudizio, si legge, “impropriamente promosso dai medesimi attori, avanti il medesimo giudice contro il presidente di Rcs personalmente e’ basato sulle stesse circostanze su cui si fondano le identiche domande avanzate nei confronti della società, e fa riferimento al medesimo preteso danno. E’ quindi parimenti inappropriato, infondato e proposto innanzi a un giudice privo di giurisdizione. Inoltre, è evidente a chiunque che la inappropriata duplicazione di giudizi non puo’ determinare duplicazione del preteso danno”.Il consiglio di amministrazione di Rcs, si sottolinea, ‘ha assunto le proprie determinazioni in merito al contenzioso in oggetto, inclusa la manleva in parola, nell’ambito di riunioni ritualmente convocate, e precedute da adeguata informativa pre-consiliare, la partecipazione alle quali è rimessa alla responsabilità di ciascun consigliere’. Rcs “rammenta, infine, che nella vicenda della compravendita e contestuale locazione dell’immobile di via Solferino-via San Marco-via Balzan avvenuta nel 2013, l’unica parte danneggiata è stata Rcs. Il consiglio di amministrazione ha doverosamente agito, e continuerà ad agire in ogni sede, a tutela dell’interesse della società”. Rcs “non nasconde la propria sorpresa dinanzi al comportamento di chi, a fronte del doveroso tentativo della societa’ di porre rimedio alla grave lesione (prontamente percepita dal mercato e dalla pubblica opinione) realizzata a suo danno nel 2013, in un momento di difficolta’ economica e finanziaria, non si fa scrupolo di diffondere affermazioni fuorvianti del tipo di quelle qui commentate”.

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