Grazie ai corposi incentivi pubblici contenuti nell’Inflation Reduction Act e nel CHIPS Act – le due leggi di stimolo rispettivamente alla manifattura di tecnologie per l’energia pulita e di semiconduttori, in vigore da circa un anno -, gli Stati Uniti stanno beneficiando di un significativo aumento degli investimenti esteri nel loro comparto manifatturiero.
GLI ULTIMI DATI SUGLI INVESTIMENTI ESTERI NELLA MANIFATTURA AMERICANA
Stando agli ultimi dati dell’Ufficio per le analisi economiche, un’agenzia governativa, nel 2022 gli investimenti diretti esteri in progetti manifatturieri (nuovi o di espansione di attività pre-esistenti) sono arrivati a 5,3 miliardi di dollari, più del doppio rispetto ai valori precedenti alla pandemia.
La maggior parte degli investimenti greenfield legati alla manifattura riguardano l’elettronica di consumo: 1,8 miliardi di dollari. Se si prendono in considerazione tutti i settori, e non soltanto quello manifatturiero, nel 2022 ci sono stati sedici progetti greenfield negli Stati Uniti, contro gli appena cinque del 2021.
MA LE AZIENDE EUROPEE HANNO DAVVERO DIROTTATO GLI INVESTIMENTI NEGLI STATI UNITI?
Il CHIPS Act e soprattutto l’Inflation Reduction Act hanno spaventato i governi europei, che temono che le loro aziende possano decidere di concentrare gli investimenti negli Stati Uniti, anziché nel Vecchio continente, per accedere agli incentivi. In realtà, secondo Quartz – che cita un lavoro di Simon Evenett, professore di Commercio internazionale all’Università di San Gallo, in Svizzera – questo massiccio riorientamento dei flussi di capitali dall’Europa all’America non c’è stato.
Evenett ha analizzato i dati dell’Ufficio per le analisi economiche e ha concluso che nel 2022, nonostante l’aumento degli investimenti non-europei in progetti greenfield di ogni tipo (non solo manifatturiero) negli Stati Uniti, gli investimenti provenienti dall’Europa sono diminuiti. L’Inflation Reduction Act è legge dal 16 agosto 2022, mentre il CHIPS and Science Act dal 9 agosto.
I calcoli di Evenett – che sommano sia i soldi spesi in quell’anno sia le spese future, fino al completamento del progetto – dicono che nel 2022 le aziende europee hanno annunciato investimenti in progetti greenfield americani per 4,9 miliardi di dollari. Nel 2021 erano molti di più, oltre 20 miliardi.
Evenett scrive allora che non bisogna “fare il passo più lungo della gamba nel sostenere che i sussidi dell’amministrazione Biden hanno trasformato l’attrattiva dell’economia statunitense per gli investitori europei”. “Ancora una volta”, aggiunge, “la narrazione è molto più avanti dei fatti”.