Skip to content

spagna

La Spagna farà boom?

Il Pil della Spagna cresce più del previsto e nel 2024 il paese potrebbe diventare l'economia avanzata dalla crescita più rapida al mondo, superando gli Stati Uniti. Ma non mancano i lati oscuri, come il debito pubblico e la bassa produttività dei nuovi posti di lavoro.

Nel terzo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo della Spagna è cresciuto dello 0,8 per cento rispetto al periodo precedente, un risultato superiore al previsto che conferma le migliori prestazioni economiche del paese rispetto al resto dell’eurozona.

Analizzato su base annua, lo scorso trimestre il Pil spagnolo è cresciuto del 3,4 per cento: gli analisti sentiti da Reuters avevano previsto un’espansione del 3 per cento.

LA SPAGNA SUPERERÀ GLI STATI UNITI?

Il Financial Times ha scritto che quest’anno la Spagna supererà probabilmente gli Stati Uniti e diventerà l’economia avanzata a più rapida crescita al mondo, con un’espansione più che tripla rispetto all’intera zona euro. Secondo il quotidiano, questi risultati sono il frutto di una combinazione di spesa pubblica, investimenti esteri, immigrazione e turismo.

Gli economisti di Consensus Economics stimano per il 2024 una crescita del Pil del 2,7 per cento; il Fondo monetario internazionale parla di invece di un +2,9 per cento, un tasso superiore a quello degli Stati Uniti (+2,8 per cento).

La Spagna è la quarta economia più grande dell’eurozona, dopo Germania, Francia e Italia. All’interno dell’Unione, però, si sta verificando una spaccatura tra alcuni paesi del nord – come la Germania e i Paesi Bassi -, in difficoltà, e alcuni del sud – come la Grecia e, appunto, la Spagna -, che stanno invece registrando buone performance nonostante siano generalmente più deboli.

IL RUOLO DELL’IMMIGRAZIONE

I partiti di opposizione al governo di Pedro Sanchez, del Partito socialista operaio, insistono tuttavia sull’aumento del costo della vita e sulla crescita più lenta del reddito pro capite rispetto al Pil nazionale, una situazione – quest’ultima – legata al fatto che negli ultimi tre anni circa 700.000 immigrati sono entrati nel mercato del lavoro, finendo però per ricoprire posizioni poco qualificate e poco retribuite.

L’immigrazione, comunque, ha fatto crescere la popolazione spagnola da 47,4 milioni a quasi 49 milioni di persone.

LA RIPRESA POST-COVID

La Spagna si è ripresa lentamente dalla pandemia di coronavirus rispetto ad altri paesi europei, ma ha recuperato lo svantaggio e oggi la sua economia è più grande del 5,7 per cento rispetto al 2019; l’eurozona è cresciuta in media del 4,2 per cento. Il 59 per cento di questa crescita è legata all’azione del governo, tra misure di sostegno e posti di lavoro nel settore pubblico.

Secondo Juan Bravo, responsabile dell’economia del Partito popolare, all’opposizione, “quando la crescita si basa su una spesa pubblica che non si riesce a mantenere in un paese con un elevato rapporto debito/Pil, qualcuno dovrebbe preoccuparsi”.

Il Fondo monetario internazionale fa sapere che il debito pubblico spagnolo è pari al 102 per cento del Pil. Ma gli investitori – scrive il Financial Times – non sembrano preoccuparsene, considerato che lo spread tra il rendimento del debito pubblico spagnolo e quello tedesco è ai minimi dal gennaio 2022. Il rendimento del titolo spagnolo a dieci anni, al 2,98 per cento, è al di sotto di quello francese.

IL TURISMO E I SERVIZI

Nel 2024 la Spagna dovrebbe ricevere 85 milioni di visitatori, un record, e il settore dovrebbe garantire entrate per 90 miliardi di euro. Più che sul turismo, però, il ministro dell’Economia Carlos Cuerpo ha voluto mettere l’accento sul contributo delle esportazioni di servizi (bancari, ingegneristici, informatici…), dal valore di 100 miliardi.

I dati del Financial Times dicono che dal 2019 la Spagna è la sesta principale destinazione al mondo per gli investimenti diretti esteri; solo nel settore delle energie rinnovabili, l’anno scorso si è assicurata settantasette nuovi progetti, occupando la prima posizione della classifica globale a pari merito con gli Stati Uniti. A differenza di quelli esteri, però, gli investimenti nazionali non sono cresciuti altrettanto: probabilmente le aziende spagnole non hanno la stessa visione ottimistica del paese di quelle straniere.

spagna

L’OCCUPAZIONE

Il tasso di disoccupazione spagnolo è alto, all’11,2 per cento, ma nel terzo trimestre del 2024 gli occupati sono stati 21,8 milioni, un record.

Negli ultimi tre anni gli immigrati hanno occupato il 40 per cento di tutti i nuovi posti di lavoro creati. La maggior parte di loro, tuttavia, lavora in settori a bassa produttività come quello agricolo o edilizio.

Torna su