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Startup VENTURE CAPITAL

Come hanno reagito le startup al crollo di Svb

Silicon Valley Bank era fondamentale per il settore americano delle startup. Un centinaio di società di "venture capital" hanno firmato un comunicato in sostegno della banca. Fatti e approfondimenti

 

Un centinaio di società di investimento e di venture capital (si chiamano così i capitali investiti con alto rischio in imprese ad alto potenziale di sviluppo e innovazione) hanno firmato un comunicato in sostegno di Silicon Valley Bank, la banca statunitense fallita nei giorni scorsi e rilevantissima per le startup.

Secondo Bloomberg, il comunicato rappresenta un tentativo del settore dei “capitalisti di ventura” di limitare le conseguenze del collasso della banca e scongiurare un “evento di estinzione” per le piccole aziende tecnologiche che si appoggiavano all’istituto.

“SILICON VALLEY BANK È STATA UNA PARTNER FIDATA”

I circa centoventicinque firmatari del documento – tra cui le società di venture capital Sequoia Capital e General Catalyst – definiscono “profondamente deludenti e preoccupanti” gli eventi degli ultimi due giorni e dichiarano che continueranno ad avere rapporti con Silicon Valley Bank se dovesse venire acquistata da un’altra entità.

“Silicon Valley Bank è stata una partner fidata e di lunga data per il settore del venture capital e per i nostri fondatori”, si legge nel comunicato. “Per quarant’anni è stata una piattaforma importante che ha svolto un ruolo centrale nel servire la comunità delle startup e nel sostenere l’economia dell’innovazione negli Stati Uniti”.

COSA HA FATTO IL GOVERNO AMERICANO

Nel fine settimana la FDIC, l’ente governativo statunitense che fornisce assicurazione sui depositi delle banche, ha utilizzato il proprio fondo assicurativo per coprire i correntisti della Silicon Valley e di un’altra banca in crisi, Signature Bank; gli azionisti e i possessori di obbligazioni delle due banche, però, non hanno ricevuto tutele.

LA PETIZIONE DI Y COMBINATORE ALLA SEGRETARIA YELLEN

Sabato Y Combinator, un importante acceleratore di startup californiano, ha pubblicato una petizione indirizzata alla segretaria del Tesoro Janet Yellen per chiederle un intervento di “sollievo e un’attenzione all’impatto critico immediato [del fallimento di Silicon Valley Bank, ndr] sulle piccole imprese, sulle startup e sui loro dipendenti che sono depositanti della banca”.

LE DIFFICOLTÀ DELLE STARTUP

Il collasso improvviso di Silicon Valley Bank – le autorità di regolazione della California l’hanno chiusa venerdì scorso, e messa sotto il controllo della FDIC – ha mandato nel panico tanti investitori tecnologici e tante startup, già fiaccate da un clima di incertezza economica e di aumento dei tassi di interesse che complica l’accesso al credito. Nel 2022 i finanziamenti “di ventura” negli Stati Uniti sono calati del 37 per cento rispetto all’anno precedente, stando ai dati di CBInsights.

FarmboxRx, società di consegna a domicilio di cibi salutari, aveva detto venerdì scorso alla CNN di non sapere se e come sarebbe riuscita a recuperare i suoi fondi depositati presso la banca. La piattaforma di risorse umane Rippling si è ritrovata a dover gestire i ritardi nei pagamenti ad alcuni suoi clienti per via dei “problemi di solvibilità” dell’istituto.

COSA PENSA SAM ALTMAN (OPENAI)

Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI (l’organizzazione dietro ChatGPT) ed ex-presidente di Y Combinator, ha detto che gli investitori dovrebbero prendere in considerare l’idea di offrire “fondi di emergenza alle startup che ne hanno bisogno per le buste paga o altro: niente documenti, niente condizioni, solo invio di denaro”.

COSA PENSA BILL ACKMAN

Bill Ackman, investitore attivista e amministratore delegato di Pershing Square, una società di private equity, ha scritto su Twitter che “il fallimento di SVB potrebbe distruggere un importante fattore trainante a lungo termine dell’economia poiché le società sostenute da capitali di ventura si affidano a SVB per i prestiti e la liquidità operativa. Se il capitale privato non è in grado di fornire una soluzione, si dovrebbe prendere in considerazione un piano di salvataggio altamente diluitivo da parte del governo”.

L’IMPATTO SULLE STARTUP ENERGETICHE

“SVB ha concesso prestiti a innumerevoli società di energia rinnovabile”, ha spiegato a Reuters Pavel Molchanov, analista di Raymond James.

Sunrun, in particolare, un’azienda californiana di impianti fotovoltaici residenziali, aveva depositi in contanti presso Silicon Valley Bank per quasi 80 milioni di dollari. Ha detto che la banca era una delle finanziatrici di due sue linee di credito, ma che rappresentava meno del 15 per cento delle sue linee di copertura totali.

Sunnova Energy, attiva nello stesso settore di Sunrum ma con sede in Texas, non possedeva depositi in contanti o titoli presso Silicon Valley Bank; tuttavia, una delle sue controllate fa parte di una linea di credito in cui la banca funge da finanziatrice.

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