L’EX DALEMIANO MINNITI PIZZICA IL D’ALEMA COLOMBIANO
Alessandra Sardoni (Omnibus-La7): "L'ha stupita la vicenda D'Alema-Colombia e il ruolo di D'Alema era legittimo?".
Risponde Marco Minniti, già a Palazzo Chigi con D'Alema, ora presidente della fondazione Med-Or (gruppo Leonardo): "Alla mia età, non mi stupisco più di nulla".
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 7, 2022
ROMPICAPO TIM
Sintesi su Tim (se capisco bene). Kkr non sa più se comprare Tim con un'Opa annunciata a novembre (a novembre!) e a che prezzo (rispetto a 0,505 sussurrato). Cvc e Apax sono pronti a comprare fette di una società – ServCo – che Tim deve ancora costituire. E' la finanza, bellezza!
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 7, 2022
DONNET STRONCA IL CALTAGIRONIANO CIRINA’
"Pensi che ancora l’8 marzo Cirinà era in Est Europa a presentare il piano Generali e il 15 marzo è comparso nella lista Caltagirone". (Philippe Donnet, ad Generali, a Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 7, 2022
IL PENTAGONO INTRAVVEDE LA VITTORIA DELL’UCRAINA
"Da Washington, il portavoce del Pentagono, John Kirby, osserva: «Gli ucraini possono vincere la guerra. Ogni giorno ne abbiamo una prova»". (Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 7, 2022
SCENARIO E PREVISIONI NATO SULLA GUERRA
«La guerra in Ucraina può durare mesi o anche anni; la Russia non ha rinunciato all’idea di conquistare Kiev e l’intera Ucraina; dobbiamo essere pronti ad affrontare un lungo percorso». (Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 7, 2022
"Per finire la guerra il presidente Putin deve ritirare le sue truppe dall'Ucraina e mettersi al tavolo dei negoziati. Ma dobbiamo essere realistici: non abbiamo indicazioni che abbia cambiato l'obiettivo di controllare l'Ucraina". (Jens Stoltenberg, segretario generale Nato)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 7, 2022
GENOCIDIO?
Bucha. "Il consigliere Usa, Sullivan, ha spiegato che l’eccidio non incontra la definizione di “genocidio”, contrariamente a quanto affermano le autorità ucraine. Gli americani non hanno visto un “livello sistematico di privazione della vita del popolo ucraino”. (Limes)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 6, 2022
LE CONSULENZE PER MACRON
"Il ricorso alle consulenze private – non solo di McKinsey – è raddoppiato durante il mandato di Macron rispetto alle presidenze Sarkozy e Hollande, nonostante le competenze dell’amministrazione pubblica e migliaia di funzionari, stipendiati dallo Stato". (Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 7, 2022
TWITTER SI MODIFICA?
Twitter sta lavorando al lancio del tasto “Modifica tweet", che il suo nuovo maggiore azionista Elon Musk aveva chiesto. (The Verge)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 7, 2022
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SU TIM, KKR, CVC E APAX:
Dopo Cvc, anche il private equity Apax guarda al dossier della ServCo (la società dei servizi) di Tim. Secondo indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore il gruppo finanziario, che ha sede a Londra, starebbe avviando approfondimenti in quanto interessato ad alcune delle attività di Tim che saranno oggetto dei carve-out preannunciato dal management.
In questo quadro un team Apax, specializzato sulle Tlc, è in Italia e starebbe esaminando il dossier. Nel radar le attività di ServCo, suddivise in Consumer ed Enterprise. Anche altri private equity internazionali, come Apollo, sono alla finestra sull’operazione, ma Apax appare come il nome più credibile in quanto ha una forte esperienza di telecomunicazioni.
Il gruppo finanziario nel 2008 si è affacciato sul dossier Wind e nel 2005 ha rilevato, assieme a Tpg, Tim Hellas per 1,1 miliardi di euro. Qualche mese fa era stato impegnato, in alleanza con Iliad, in un’offerta per il 100% di Vodafone Italia. La compagnia francese che fa capo a Xavier Niel – 7,6 miliardi di ricavi; sesto operatore di Tlc del Vecchio Continente con 42 milioni di abbonati; due terzi dei ricavi in arrivo dalla Francia, un 20% dalla Polonia e un 10% dall’Italia – si era fatta avanti, appunto con Apax, con un’offerta da 11,2 miliardi di euro per le attività di Vodafone in Italia. La multinazionale inglese ha rispedito al mittente, nonostante il pressing dei fondi attivisti come ad esempio Cevian Capital che non aveva fatto mistero di voler accelerare un riassetto.
In questo quadro, nelle sale operative si dà per scontato che Iliad stia guardando al dossier Tim con grande attenzione. Che lo schema con Apax si possa replicare, come nel caso dell’offerta per Vodafone Italia, è tutto da vedere, ma analisti e osservatori non lo danno per escluso.
Del resto mai come in questo momento il riassetto di Tim sembra essere approdato a una fase cruciale, in cui la suddivisione fra servizi (ServCo) e rete (NetCo) starebbe per diventare realtà, rispondendo così alla strategia che l’ad Pietro Labriola ha tratteggiato per il suo piano industriale lo scorso 2 marzo.
Ultimo, ma non per ordine di importanza, c’è il dossier rete unica con Tim e Cdp (azionista al 10% di Tim e al 60% di Open Fiber) che hanno siglato un accordo di riservatezza in vista di un memorandum of understanding da firmare entro il 30 aprile. Governo e Cdp paiono molto indirizzati su questa strada. Nell’attesa l’accordo commerciale fra Tim e Open Fiber sulle aree bianche è in dirittura.