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Rcs: Rotelli e Pesenti su, Cairo giù?

Fatti, numeri, rumors e scenari su Rcs

 

Le famiglie Rotelli e Pesenti stanno per entrare nell’azionariato Rcs di Urbano Cairo che è destinato ad andare sotto il 50% dell’azionariato.

E’ quanto si vocifera da giorni in ambienti finanziari milanesi al corrente del dossier Rcs.

Giorni fa Stefano Cingolani sul Foglio si è chiesto a proposito proprio di Rotelli “se è il momento giusto per riprendere avventure editoriali” come quella in Rcs: “Giuseppe l’imprenditore milanese della sanità con il gruppo San Donato, era diventato azionista numero uno del Corsera con il 16 per cento. Dopo la sua morte nel 2013 sono eredi universali i giovani figli Paolo, Marco e Giulia. Nel 2019 è stato nominato presidente l’ex ministro Angelino Alfano mentre in consiglio è entrato Federico Ghizzoni già amministratore delegato di Unicredit. La pandemia ha avuto effetti pesanti: secondo la Repubblica avrebbe perso 50 milioni di euro nonostante i ristori. La holding Papiniano S.p.A. che nel 2020 aveva in cassa 140 milioni, dovrà tappare il buco”, ha scritto Cingolani.

Anche la famiglia Pesenti, tramite una sua società finanziaria, in sintonia con gli eredi Rotelli sta facendo studiare l’architettura finanziaria dell’operazione Rcs.

Nel caso andasse in porto l’ingresso, l’attuale azionista forte Urbano Cairo – che è presidente e amministratore delegato del gruppo che edita il Corriere della Sera – scenderebbe sotto il 50% nell’azionariato rispetto all’attuale 59,8%.

Ma Pesenti e Rotelli sarebbero per Cairo due salutari sostegni per garantire anche appoggi negli ambienti finanziari che contano a Milano, come le banche, in primis Intesa Sanpaolo: un rapporto – quello fra Cairo e il gruppo Intesa – che non è stato idilliaco nel caso Blackstone (qui l’approfondimento tempo fa di Start).

Seppure alle prese con gli strascichi potenziali del caso Blackstone, dopo le ultime novità non positive per Cairo, e l’intervento della Consob, il gruppo esulta: o risultati Audiweb porrebbero le testate del gruppo ai primissimi posti del mercato online italiano anche nel mese di marzo di quest’anno. Secondo una nota licenziata dai vertici di Rcs-Cairo, il gruppo si è posizionato come “terzo operatore del mercato Internet con 34,5 milioni di utenti unici mensili complessivi a livello di gruppo editoriale”. Alle spalle solo dei giganti “delle grandi piattaforme Ott”.

Urbano Cairo ha gioito. L’editore ha commentato così i dati di marzo. “Confermano la leadership assoluta di Corriere della Sera, primo quotidiano di informazione italiano anche in edicola, e, per il secondo anno consecutivo, di tutto il nostro gruppo editoriale”. E dunque. “Un importante riconoscimento all’autorevolezza di tutte le nostre testate e di La7 e all’incessante sforzo corale di redazioni e azienda per offrire una copertura informativa sempre più capillare, dalle grandi inchieste internazionali alla cronaca del territorio”. Infine ha aggiunto. “I nuovi canali di corriere.it da oggi online e l’opportunità offerta agli abbonati di Corriere della Sera, grazie alla partnership esclusiva con Financial Times, ne sono ulteriore dimostrazione”.

Ma altre novità, questa volta nell’azionariato e conseguentemente nella governance di Rcs, sono all’orizzonte.

(articolo in aggiornamento)

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