Blackstone vince il lodo arbitrale promosso da Rcs, sotto la gestione di Urbano Cairo (azionista numero uno del gruppo con il 59,8%), per la cessione al fondo Usa del complesso immobiliare di via Solferino-via San Marco a Milano, che comprende anche la sede del Corriere della Sera.
RCS: LODO, VENDITA A BLACKSTONE SCELTA GESTIONALE NON PER NECESSITA’ (fonte: Radiocor):
Rcs ha scelto di vendere il complesso immobiliare di Via Solferino a Milano a Blackstone per motivi “gestionali” e non perché si trovata nelle condizioni di vendere “a ogni costo”.
E’ quanto si legge nel Lodo arbitrale definito tra Rcs e Blackstone – consultato da Radiocor – per la vendita al fondo Usa dell’immobile di Via Solferino.
“La preferenza accordata all’offerta di Blackstone, in particolare rispetto a quella formulata dalla concorrente Hines per un importo non dissimile, è stata motivata dal fatto che la prima non era soggetta ad alcun previo finanziamento e appariva quindi più solida e più rapidamente realizzabile”, si riporta nel testo, ricordando che “il piano di sviluppo elaborato da Rcs contemplava la dismissione degli asset non core entro la fine dell’anno 2014”.
Quindi, secondo il Lodo, “l’aver privilegiato una maggiore rapidità nella conclusione della vendita non può essere univocamente interpretato come prova della necessità in cui Rcs si sarebbe trovata di vendere subito quei beni e di farlo a ogni costo ma costituisce piuttosto una scelta gestionale, legata anche alla maggiore solidità attribuita all’offerta di Blackstone”. E questo, si continua, “evidentemente sottintende la convinzione (non importa se o più o meno fondata) che l’ulteriore protrarsi nel tempo della procedura di vendita avrebbe rischiato, per un verso, di far svanire un’offerta solida e, per altro verso, non avrebbe consentito di ottenere altre offerte vantaggiose”. Tanto più che “nulla obbligava Rca a porre in essere un procedimento competitivo di vendita, anziché procedere direttamente a intavolare una qualsivoglia trattativa privata”.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI REPUBBLICA SUL LODO:
Tutto regolare, nessun risarcimento è dovuto dal fondo americano Blackstone alla casa editrice Rcs per l’acquisto del palazzo di via Solferino, sede storica del Corriere della Sera, avvenuto alla fine del 2013 per 120 milioni di euro. Il contratto di compravendita è valido, come era già stato stabilito dal lodo parziale del giugno 2020, mentre il lodo arbitrale definitivo, arrivato ieri sera, «deliberato a maggioranza» con il voto favorevole del presidente del collegio arbitrale Renato Rordorf e di Vincenzo Mariconda e quello contrario di Vincenzo Roppo, ha respinto tutte le richieste risarcitorie di Rcs. La quale aveva accusato di usura Blackstone e chiesto l’annullamento dei contratti e la restituzione dell’immobile, che un perito ha valutato 153 milioni, contro i 120 oggetto del contratto di compravendita.
Finiscono così tre anni di battaglie legali che hanno visto Urbano Cairo, gestore e principale azionista di Rcs, agire contro gli americani sulla scorta dei consigli dello studio BonelliErede. Blackstone, invece, si è stato assistito dello studio Gatti, Pavesi, Bianchi, Ludovici. Resta però aperta la possibilità di un secondo round di cause a New York, dove Blackstone fin dal principio ha denunciato Rcs per avergli fatto sfumare la vendita dell’immobile di via Solferino ad Allianz per un valore che nel 2018 si diceva essere pari a 240 milioni. Il giudice newyorchese aveva sospeso il procedimento in attesa che si concludesse il lodo arbitrale italiano. Ora che questo è arrivato, secondo fonti vicine al fondo americano, è molto probabile che possa riprendere il giudizio dinanzi alla Supreme Court di New York. Nella sua denuncia iniziale Blackstone aveva agito sia contro la casa editrice italiana, chiedendo 300 milioni di risarcimento, sia personalmente contro Cairo, con la richiesta di altri 300 milioni. L’assemblea di Rcs aveva però sollevato Cairo da qualsiasi responsabilità.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI MF-MILANO FINANZA:
A soccombere, su tutta la linea, è stata la società controllata dal 2016 da Urbano Cairo (ha ottenuto dal cda la manleva sulla vicenda) che aveva avanzato richieste risarcitorie nei confronti del colosso real estate made in Usa dopo che quest’ultimo, nel 2018, come anticipato da MF-Milano Finanza, aveva definito la vendita delle stesse proprietà al gruppo assicurativo Allianz che aveva offerto 250 milioni, più del doppio rispetto a quanto sborsato da Blackstone cinque anni prima, ovvero 120 milioni.
La conclusione del Lodo arbitrale può aprire adesso nuovi scenari sul futuro assetto proprietario della casa editrice che nel frattempo ha deliberato l’adozione del voto maggiorato con il quale il socio Cairo Communication detiene il 65,3% di diritti di voto. Ma sul mercato circolano ipotesi di possibili interventi di nuovi investitori italiani. Rumors mai confermati fanno riferimento a Leonardo Del Vecchio e alla famiglia Pesenti, già storica azionista del gruppo ai tempi del salotto buono. Quel pool di soci che era stato sconfitto, a colpi di rilanci e controrilanci, dallo stesso Cairo cinque anni fa.