Tempo di trimestrali che si annunciano positive per tutti i principali gruppi bancari del Paese, visto anche com’è andato il primo quarto dell’anno. Ad aprire le danze Unicredit, che nel periodo aprile-giugno ha messo a segno un utile oltre le attese di 2,7 miliardi. A seguire Intesa Sanpaolo con 2,47 miliardi di utili a fronte dei circa 2,3 miliardi previsti dagli analisti. Qualche conto in tasca agli istituti di credito, però, si può fare anche per quanto riguarda le imposte versate allo Stato, che nel 2023 hanno superato gli 8 miliardi.
I DATI DI BANKITALIA SULLE IMPOSTE PAGATE DALLE BANCHE
Dall’ultima Relazione annuale di Palazzo Koch, e in particolare dall’Appendice, si viene a sapere che nel 2023 in totale il sistema bancario ha versato all’Erario 8,15 miliardi, quasi il doppio dei 4,33 miliardi del 2022, considerando i ricavi record dello scorso anno.
In particolare la fetta più consistente (8 miliardi a fronte di 4,22 miliardi nel 2022) è stata pagata dalle banche con a capo una spa e di questi 6,69 miliardi dai gruppi significativi, 125 milioni (99 milioni nel 2022) dalle banche con a capo delle popolari e 27 milioni (16 milioni nel 2022) da istituti con a capo Bcc.
I DATI RELATIVI AI PRINCIPALI GRUPPI BANCARI
Andando a “spulciare” i bilanci relativi all’esercizio 2023 dei maggiori istituti di credito del Paese, si viene dunque a sapere che in testa alla classifica c’è Intesa Sanpaolo con oltre 3,4 miliardi. “Le imposte su base corrente e differita sono state pari a 3.438 milioni (comprendenti un beneficio di 352 milioni derivante dall’iscrizione di imposte differite attive relative a ex UBI Banca) – si legge nel bilancio 2023 di Ca de’ Sass -, corrispondenti ad un tax rate del 28,5%, in linea con quello registrato nell’esercizio 2022 (28,4%)”.
A seguire c’è Unicredit con poco più di 1,9 miliardi a fronte di 819 milioni versati nell’esercizio precedente. “L’incremento riflette principalmente il maggior risultato economico di periodo – si legge nel bilancio della banca -. Sul dato dell’esercizio corrente hanno positivamente impattato 893 milioni relativi all’iscrizione di nuove attività fiscali differite su perdite fiscali pregresse conseguenti all’aggiornamento del test di sostenibilità del Perimetro Fiscale Italiano sulla base delle previsioni risultanti dal budget 2024, approvato dal cda nella riunione del 12 gennaio 2024, e delle proiezioni riferite al 2025-2026, presentate al cda nella medesima riunione. Allo stesso modo – prosegue -, le imposte del precedente esercizio erano state positivamente impattate da 650 milioni relativi all’iscrizione di nuove attività fiscali differite su perdite fiscali pregresse in Italia ed ulteriori 196 milioni in Austria”.
Tax rate in calo per Banco Bpm nel 2023, al 28,87%, dal 31,91% nel 2022. Le imposte sul reddito dell’operatività corrente sono state pari a 604,8 milioni (erano 407 milioni al 31 dicembre 2022).
Cifre ben più basse per Bper che nel 2023 ha pagato imposte per 36,9 milioni da oltre 134 milioni dell’esercizio precedente. Le imposte sull’esercizio della gestione corrente sono state pari a 172.874 euro da 85.785 euro del 2022
Nel 2023 sono state invece pari a 345 milioni le imposte sul reddito di esercizio versate da Montepaschi rispetto ai 427 milioni al 31 dicembre 2022. Il calo, si legge nel bilancio della banca senese, è “imputabile principalmente alla valutazione delle DTA al netto della fiscalità relativa al risultato economico dell’esercizio, che beneficia anche della accelerazione, nell’ambito dell’attuale test di probabilità basato sugli obiettivi di Piano, della ripresa di valore delle DTA da perdite fiscali conseguente all’abrogazione dell’ACE, a partire dal 2024, disposta dall’art. 5 del D.Lgs. 216 del 30 dicembre 2023”. Mps ricorda che “al 31 dicembre 2023 il Gruppo detiene 2,6 mld di euro di DTA non ancora iscritte a bilancio, iscrivibili progressivamente nel corso dei prossimi anni e in particolare nel 2024 quando si aggiorneranno le proiezioni alla base del test di probabilità, come previsto nel Piano Industriale 2022-26”.
Tax rate in aumento per Popolare di Sondrio, al 30,80% rispetto al 28,80% del precedente esercizio con totale imposte di competenza dell’esercizio a quota 174.851 mila euro (Ires a 142.595, Irap a 32.256) a fronte di 86.118 nel 2022
Per quanto riguarda Banca Mediolanum, le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente nel 2023 sono state pari a 245.316 euro a fronte dei 137.010 euro del 2022.