Sono ancora numeri record per Unicredit che nel secondo trimestre dell’anno mette a segno un utile oltre le attese a 2,7 miliardi, in crescita del 16%. Si tratta del 14eesimo trimestre consecutivo di crescita. In arrivo per i soci del gruppo, a novembre, 3,1 miliardi di dividendi in acconto. Guarda avanti l’amministratore delegato, Andrea Orcel: “Sulla base di questi elementi, unitamente al significativo valore ancora da sprigionare e al nostro capitale in eccesso che impiegheremo o distribuiremo, siamo fortemente convinti di poter raggiungere le nostre ambizioni future”.
TRIMESTRALE OLTRE LE ATTESE
Dunque, Unicredit continua a macinare record con utile nel trimestre a 2,7 miliardi (+16% su anno che diventa +20% nel semestre) e a stupire gli analisti che puntavano invece a 2,35 miliardi. Segno più anche per i ricavi a 6,3 miliardi (+6%) che nell’esercizio 2024, secondo la banca, dovrebbero arrivare a oltre 23 miliardi, come già previsto. Guidance oltre gli 8,5 miliardi, invece, per l’utile netto. A trascinare i ricavi, evidenziano dal quartier generale di Unicredit, sia il margine di interesse a 3,6 miliardi (+2%), sia le commissioni a 2,1 miliardi (+10%). La generazione organica di capitale aumenta a 3,3 miliardi nel trimestre e a 6,7 miliardi nel semestre. In calo i costi a 2,3 miliardi (-1,7%) che portano il rapporto con i ricavi al 36,3% (- 2,9%). Migliora la qualità del credito con il rapporto tra crediti deteriorati lordi e crediti lordi totali sceso al 2,6%. Il Cet1 ratio sale al 16,2%, il Rote al 20%.
DIVIDENDI PER 3,1 MLD IN ACCONTO NEL 2024
Sul fronte dei dividendi, il gruppo conferma l’acconto sulla distribuzione ai soci a valere sui risultati 2024. Nella nota che accompagna i conti si evidenzia che pagherà a novembre dividendi per 1,4 miliardi; l’anticipo sul riacquisto di azioni proprie è stato già autorizzato dall’assemblea del gruppo fino a un massimo di 1,7 miliardi.
L’ACQUISTO DI VODENO E DI AION BANK
Sempre oggi Unicredit ha annunciato di aver stipulato un accordo vincolante per acquistare l’intero capitale sociale di Vodeno e di Aion Bank ad un prezzo di circa 370 milioni. “Le due società – si legge in una nota del gruppo – combinano una tecnologia core banking proprietaria di nuova generazione, basata su cloud in grado di offrire un Banking-as-a-Service end-to-end completo per le società in tutta Europa e sono in grado di incorporare soluzioni finanziarie, tra cui conti correnti, depositi, prestiti e servizi di pagamento, direttamente nei processi di retailer, marketplace, e-commerce, fintech, fornitori di tecnologia finanziaria e banche”.
Il prezzo di 370 milioni, che avrà un impatto di 15 punti base sul Cet1 di Unicredit, è soggetto ai consueti aggiustamenti e il perfezionamento dell’operazione è previsto nel quarto trimestre del 2024 dopo aver ottenuto le
autorizzazioni regolamentari. “Questo investimento ci consente di sfruttare la tecnologia e il talento di Vodeno per potenziare ulteriormente la loro tecnologia proprietaria, utilizzandola come sandbox per sviluppare, testare e innovare a beneficio del nostro intero gruppo. La combinazione di Aion Bank con questa tecnologia integrata ci dà la possibilità di entrare in specifici segmenti di clientela e in interi mercati in tutta Europa, offrendo ulteriori opportunità per impiegare in modo efficiente il nostro capitale in eccesso” ha commentato Orcel.
ORCEL: ACCANTONATI 200 MLN SULLA RUSSIA, NO CONDIZIONI PER M&A
Nel corso di un’intervista alla Cnbc, riferisce l’Ansa, Orcel ha detto che nel secondo trimestre dell’anno Unicredit ha registrato 200 milioni di accantonamenti a causa della “situazione incerta” in Russia. L’approccio alla questione, ha sottolineato, è “sempre lo stesso, stiamo cercando di realizzare una riduzione delle attività progressiva e solvente” per arrivare ad “azzerarle”. “Dal primo trimestre 2022 a oggi – ha proseguito l’ad – abbiamo ridotto il business in modo massiccio senza creare alcun rischio. Nel prossimo anno, anno e mezzo, due anni accelereremo il passo, è già nei nostri piani e ci arriveremo”.
Sul fronte delle possibili acquisizioni, Orcel ha chiarito che la banca ha individuato “i target giusti” per procedere anche in Italia, ma “i termini e le condizioni” esistenti ora “non sono quelli che posso sottoporre ai miei azionisti e su cui posso ottenere un voto a favore perché a dispetto della nostra performance siamo ancora scambiati in Borsa a sconto rispetto al settore mentre questi target trattano a un grande premio su cui dovremmo pagare un ulteriore premio”.
Nel corso dell’intervista, riporta l’Ansa, il ceo di Unicredit ha pure commentato l’acquisizione di Vodeno che potrebbe essere l’inizio di un ritorno in Polonia. “Non abbiamo preso ancora una decisione formale, ma vista la leadership che ci arriva con Vodeno, che ha costruito con successo altre banche da zero in Polonia, crediamo che possiamo replicare questo” ha evidenziato Orcel. “Al momento è solo un progetto – ha aggiunto – ma spero che diventi realtà nei prossimi trimestri”.