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Intesa Sanpaolo, tutti i numeri sulla semestrale

Che cosa emerge dalla relazione semestrale di Intesa Sanpaolo. Numeri, confronti e scenari

 

Intesa Sanpaolo chiude il primo semestre con 4,77 miliardi di utile netto, in aumento rispetto ai 4,22 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Nel solo secondo trimestre, il numero è salito a 2,47 miliardi a fronte dei circa 2,3 miliardi previsti dagli analisti.

Ecco numeri, confronti e commenti.

I DIVIDENDI DISTRIBUITI DA INTESA SANPAOLO

I dati positivi del semestre permettono alla banca di garantire un significativo ritorno cash per gli azionisti: 3,3 miliardi di dividendi maturati nel semestre (che si aggiungono al buyback pari a 1,7 miliardi di euro avviato a giugno 2024). Intesa conferma inoltre la previsione di un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all’importo relativo al 2023, frutto di un payout al 70%. In borsa il titolo guadagna il 2%.

ALZATE LE STIME SULL’UTILE

Alla luce dei risultati riportati nella prima metà dell’anno Intesa ha migliorato le stime di redditività, con “una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 oltre gli 8,5 miliardi” rispetto alla stima precedente di oltre 8 miliardi. “Nel primo semestre del 2024 – ha commentato il ceo Carlo Messina – Intesa Sanpaolo si conferma leader a livello europeo, una banca in grado di svolgere un ruolo unico a favore dell’economia reale e sociale del nostro Paese, grazie a risultati contraddistinti da: elevata redditività, sostenibilità, solidità patrimoniale e basso profilo di rischio”.

COME VANNO LE ALTRE VOCI DEL CONTO ECONOMICO

Tornando al semestre, i proventi operativi netti sono migliorati del 9,6% a 13,6 miliardi, con interessi netti a 7,9 miliardi (+16,2%) e commissioni nette a 4,6 miliardi (+6,9%). Stabili (-0,1% a 5,2 miliardi) i costi operativi, per un rapporto cost/income migliorato al 38,3%

DOSSIER CREDITO

A fine giugno, l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’1,1% al netto delle rettifiche di valore e al 2,2% al lordo. Considerando la metodologia adottata dall’Eba, la percentuale si attesta all’1%. L’esposizione verso la Russia è ulteriormente diminuita di circa l’86% o di oltre 3,1 miliardi rispetto a fine giugno 2022 ed è inoltre scesa allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del gruppo. I crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a stage 2.

CHE COSA SUCCEDE AGLI INDICATORI PATRIMONIALI

Il Cet1 è risultato pari al 13,5%, senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive, di cui circa 25 nell’orizzonte compreso tra il terzo trimestre 2024 e il 2025, rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2024 pari al 9,35%.

LA STRATEGIA INDUSTRIALE SECONDO MESSINA

Nel suo commento il ceo Messina si è soffermato sulla strategia industriale seguita da Intesa: abbiamo “un modello unico in Europa per la consolidata leadership delle sue divisioni al servizio di famiglie e imprese, la significativa componente del Wealth Management Protection and Advisory, la gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza, l’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la condizione di Banca Zero Npl e un profilo Esg di grande rilievo”. E ancora: “Il contesto relativo ai tassi di interesse è in evoluzione, potremo tuttavia affrontarlo con successo grazie alla significativa diversificazione del nostro business model e al risparmio che ci affidano famiglie e imprese, in crescita nel semestre di 48 miliardi di euro”, ha spiegato Messina.

IL MIX DEI RICAVI VISTO DA MESSINA

Messina si è soffermato anche sulla composizione dei ricavi del gruppo: “Siamo i primi nell’Eurozona nel rapporto tra commissioni e attività assicurativa rispetto ai ricavi. La nostra forza è rappresentata da oltre 16.000 professionisti dedicati, un’offerta digitale all’avanguardia e dalle società assicurative e dell’asset management di proprietà. Abbiamo identificato 100 miliardi di euro di attività finanziarie dei clienti in grado di dare impulso alla crescita del risparmio gestito. L’accorpamento in un presidio unitario delle attività di wealth management ha l’obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto”, ha commentato il banchiere che ha ricordato anche l’impegno sociale della banca: ” Intesa Sanpaolo è un’istituzione al servizio del Paese: realizziamo il principale progetto di coesione sociale, per promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto grazie al programma di interventi per 1,5 miliardi di euro entro il 2027 – in aggiunta al miliardo del periodo 2018 – 2021 – promosso da mille professionisti della banca”. Intesa, ha continuato Messina, “svolge un ruolo di grande rilievo a sostegno dell’economia reale e sociale del Paese: nei primi sei mesi del 2024 le erogazioni a medio e lungo termine hanno superato i 20 miliardi di euro. Il risparmio che ci affidano famiglie e imprese al 30 giugno 2024 ha raggiunto oltre 1.353 miliardi. Le risorse destinate alle nostre persone che lavorano in Italia nel 2023 sono state superiori ai 6 miliardi”.

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