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Mps Extraprofitti

Pure Mps del Tesoro fa marameo al Tesoro per la tassa sugli extraprofitti

Tutti i dettagli sulla relazione semestrale di Mps con il dossier tassa sugli extraprofitti e con gli effetti benefici dei tassi alti della Bce anche per la banca controllata dal ministero dell'Economia

Mps, la banca del Tesoro, fa marameo al Tesoro.

Mps non pagherà la tassa sugli extraprofitti mettendo a riserva un importo non inferiore a 312,7 milioni di euro, pari a 2,5 volte l’ammontare dell’imposta. Lo comunica l’istituto senese nella nota sui conti dei primi nove mesi dell’anno. Dunque anche l’istituto di credito controllato dal ministero dell’Economia con il 64,23% non ha pagato l’imposta sugli extraprofitti delle banche prevista dal governo e poi addolcita normativamente con la possibilità di destinare a riserva l’importo della tassa; possibilità utilizzata da tutte le banche finora, compreso un altro istituto di credito controllato dallo Stato come il Mediocredito centrale (qui l’approfondimento di Start Magazine).

IL COMMENTO DI LITURRI

L’UTILE DI MPS

Ma torniamo alla trimestrale del gruppo bancario senese. Mps ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 929 milioni di euro, a fronte di una perdita di 334 milioni nello stesso periodo del 2022. L’utile del terzo trimestre si è attestato a 310 milioni, al di sopra dei 238 milioni attesi dagli analisti.

I RISULTATI DEI PRIMI 9 MESI SECONDO MPS

“I risultati dei primi nove mesi confermano una forte crescita della redditività e la continua capacità di generare capitale in maniera sostenibile”, afferma Mps, sottolineando come il ritorno sul capitale tangibile (rote) nel 2023 sia stato pari al 15,1% e la ritrovata redditività sia stata accompagnata da un “ulteriore rafforzamento” del Cet 1 fully loaded, salito al 16,7%, in crescita di oltre 80 punti base trimestre su trimestre I ricavi sono saliti del 22,9% a 2,8 miliardi, spinti dal balzo del margine di interesse (+62,7% a 1.687,9 milioni) mentre le commissioni sono scese del 6,5% a 986,6 milioni. In contrazione del 15,2%, a 1.357,8 milioni, i costi operativi e del 4,1%, a 307 milioni, le rettifiche su crediti. Il margine di interesse è così elevato per effetto dei tassi alti voluti dalla Bce, è il commento unanime degli analisti.

COME VA IL RISULTATO OPERATIVO LORDO

Il risultato operativo lordo risulta così più che raddoppiato a 1.446 milioni, di cui 509 milioni nel terzo trimestre, mentre il cost-income scende al 48%, in ulteriore riduzione rispetto al semestre e ben oltre l’obiettivo di piano al 2026.

I NUMERI DELLA RACCOLTA COMMERCIALE DI MPS

La raccolta commerciale totale, diretta e indiretta, cresce anche nel terzo trimestre grazie all’incremento dei volumi dei depositi, con una dinamica globale da inizio anno del +2,9%. Il costo del rischio nei nove mesi si attesta a 52 punti base, con un terzo trimestre sui livelli dei precedenti, in linea con la guidance per il 2023. Lo stock di crediti deteriorati lordi pro forma si mantiene stabile nel trimestre a 3,4 miliardi, con una percentuale lorda di deteriorati pro forma al 4,1% (4,2% a fine 2022) e un dato netto pro forma al 2,2% (2,2% a fine 2022). Il tasso di copertura complessiva pro forma dei crediti deteriorati è pari al 49,1%, in crescita di 100 punti base rispetto a fine 2022.

DOSSIER CREDITI

A seguito della sentenza della Corte di Cassazione, che ha assolto gli ex vertici Giuseppe Mussari e Antonio Vigni nel processo sui derivati, Mps ha declassato da “possibile” a “remoto” il rischio relativo ad alcuni procedimenti legali e richieste stragiudiziali. Di conseguenza, si legge in una nota, l’ammontare complessivo di contenzioso e richieste stragiudiziali per le informazioni finanziarie diffuse nel periodo 2008-2015 si è ridotto da 4,1 a 2,9 miliardi. Inoltre tutte le pretese stragiudiziali notificate alla banca successivamente al 29 aprile 2018, in coerenza con quanto statuito dalla Cassazione, “sono da considerarsi prescritte”.

LA GUIDANCE SULL’UTILE DEL 2023

Mps ha aggiornato al rialzo la guidance sull’utile del 2023, atteso ora “sopra gli 1,1 miliardi di euro”, grazie alla spinta del margine di interesse, con un Cet1 ratio atteso sopra il 17%. Lo si legge nelle slide di presentazione dei risultati.

LE PAROLE DI LOVAGLIO

Ho il piacere di presentare una serie di risultati molto solidi che testimoniano i miglioramenti ottenuti dalla banca” negli ultimi 12 mesi. Mps è ora “tra le migliori banche nel panorama italiano, in grado di essere redditizia in maniera sostenibile e di generare capitale trimestre su trimestre”, con “200 punti base di capitale generato negli ultimi sei mesi”. Lo ha detto il ceo di Mps, Luigi Lovaglio (nella foto) in conference call con gli analisti. “Siamo bene posizionati per competere sul mercato e orgogliosi della forza del nostro marchio”, che dispone di “una base di clientela solida e fedele”.

QUESTIONE DIVIDENDO

Siamo ben posizionati per remunerare i nostri azionisti in linea con le ultime guidance”. Lo ha detto il ceo di Mps, Luigi Lovaglio, in conference call con gli analisti, confermando l’intenzione “di anticipare il dividendo con l’utile del 2024”.

DOSSIER RATING

“Stiamo lavorando a stretto contatto con le agenzie di rating che stanno monitorando la nostra situazione” e “ci aspettiamo nel 2024 una revisione del rating e forse anche prima”. Lo ha detto il cfo di Mps, Andrea Maffezzoni, in conference call, interpellato da un analista sulla possibilità che il rating di Mps possa esser rivisto al rialzo.

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