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Profumo di movimenti al vertice delle fondazioni?

Fatti, nomi, rumors

 

Ma è vero che Francesco Profumo è in lizza per diventare ministro dell’Università e della Ricerca nel nascente governo Draghi?

E’ la domanda che circola in questioni nel mondo delle fondazioni bancarie.

Un interrogativo pregno di stupore visto che Profumo, attuale presidente dell’Acri, l’associazione che riunisce gli enti di estrazione creditizia, è stato già ministro nel governo Monti mentre tutti gli addetti ai lavori sostengono differenze di impostazione e non solo fra l’ex presidente della Bce e l’ex commissario europeo.

Ma il rumors sta già innescando scenari, ipotesi e aspirazioni.

Il primo contraccolpo nel caso davvero Profumo riuscisse a succedere a Gaetano Manfredi interesserà appunto l’Acri: in questo caso il più accreditato a prendere il posto di Profumo sarebbe un altro piemontese.

Ossia Gianni Quaglia, attuale numero uno della fondazione Cassa di risparmio di Torino.

Ma con l’arrivo di Quaglia anche al vertice dell’Acri, in casa di Crt c’è chi si mangerebbe le mani.

Sono note infatti le ambizioni di Maurizio Irrera di divenire presidente della Cassa e del suo sodale Davide Canavesio di affiancarlo come vicepresidente.

Si vedrà.

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