Skip to content

prada

Prada, Kering, Lvmh: il lusso è andato in vacanza?

Nel primo semestre 2025 Prada cresce del 9% con ricavi a 2,74 miliardi di euro, ma il marchio omonimo cala del 2%, mentre Miu Miu vola a +49%. Hermès registra un aumento del 9% delle vendite, mentre Lvmh chiude con un calo del 4% dei ricavi. Fatti, numeri e commenti

 

Il gruppo Prada ha chiuso il primo semestre del 2025 con ricavi netti pari a 2,74 miliardi di euro, in aumento del 9% a cambi costanti rispetto all’anno precedente. L’incremento, pur positivo, è leggermente inferiore alle aspettative degli analisti. A trainare la crescita è stato in particolare il marchio Miu Miu, mentre il brand Prada ha registrato un calo delle vendite.

PERCHÉ IL MARCHIO PRADA È IN CALO

Secondo quanto riportato da Bloomberg, le vendite del marchio Prada sono diminuite del 2% nei primi sei mesi dell’anno e del 3,6% nel solo secondo trimestre. L’azienda ha definito il contesto “sfidante” e “in parte senza precedenti”, anche a causa della debole fiducia dei consumatori in alcuni mercati chiave, oltre che della persistente incertezza macroeconomica.

L’analista Robyn Duffy di RSM UK ha commentato che questo risultato “evidenzia le difficoltà che i brand incontrano nel sostenere la domanda in un contesto in cui i consumatori sono più sensibili ai prezzi e più cauti”.

PER FORTUNA CHE C’È MIU MIU

A compensare il rallentamento del marchio principale è stata la performance di Miu Miu, che ha registrato un aumento delle vendite al dettaglio del 49% nel primo semestre e del 40% nel secondo trimestre. Il marchio, molto apprezzato dal pubblico più giovane, ha contribuito in modo significativo ai risultati complessivi del gruppo.

Secondo Il Sole 24 Ore, Miu Miu ha beneficiato di “progetti speciali, eventi culturali e nuove aperture strategiche”, e nel 2024 ha rappresentato circa un quarto del fatturato totale del gruppo.

ANDAMENTO GEOGRAFICO E IMPATTO DEL TURISMO

La crescita, scrive il Corriere, è stata sostenuta in tutte le aree geografiche, con aumenti a doppia cifra in Medio Oriente (+26%) e Americhe (+12%), e risultati solidi anche in Asia Pacifico (+10%) ed Europa (+9%). Tuttavia, nel secondo trimestre si è registrato un rallentamento attribuito alla diminuzione dei flussi turistici verso l’Europa e il Giappone.

Durante una conference call, l’amministratore delegato Andrea Guerra ha dichiarato di aspettarsi una ripresa del turismo ai livelli dell’anno precedente entro la fine di agosto.

SOLIDA REDDITIVITÀ E MARGINI IN LINEA

Come riporta Reuters, l’EBIT rettificato del gruppo è aumentato dell’8%, raggiungendo i 619 milioni di euro, pari a un margine operativo del 22,6%, in linea con il consensus di Visible Alpha. La posizione finanziaria netta è risultata positiva per 352 milioni di euro.

“Abbiamo conseguito risultati positivi, che testimoniano la forza dei nostri marchi e l’esecuzione disciplinata della strategia”, ha dichiarato il presidente Patrizio Bertelli. Guerra ha aggiunto che “l’esecuzione disciplinata è essenziale” per affrontare l’attuale fase congiunturale.

L’ACQUISIZIONE DI VERSACE E INVESTIMENTI STRATEGICI

Nel primo semestre, Prada ha annunciato l’acquisizione del 100% di Versace per 1,25 miliardi di euro. L’operazione, la più grande nella storia del gruppo, dovrebbe concludersi tra settembre e novembre 2025, secondo quanto riportato da Bloomberg. Contestualmente, Prada ha acquisito anche una quota del 10% nel gruppo Rino Mastrotto, fornitore di pellami per il lusso, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la propria filiera industriale.

CAMBI DI VERTICE

Nel mese scorso, il Ceo del marchio Prada, Gianfranco D’Attis, ha lasciato l’azienda. Andrea Guerra ha assunto temporaneamente la guida del brand, dichiarando che, sebbene si tratti di un incarico ad interim, intende mantenerlo a lungo.

UN SETTORE IN FLESSIONE, CON ALCUNE ECCEZIONI

Il contesto generale resta complesso per l’industria del lusso. Kering, proprietario di Gucci, ha riportato un calo del 16% del fatturato semestrale e un utile netto dimezzato, mentre LVMH ha registrato una contrazione del 4% nei ricavi. Come osserva il Corriere, Moncler ha mostrato una crescita contenuta (+1% a cambi costanti), con un calo della redditività. Hermès, invece, ha mantenuto una crescita del 9%, pur mostrando segni di rallentamento.

PROSPETTIVE FUTURE

Il gruppo Prada ha fatto sapere di mantenere l’ambizione di ottenere una crescita superiore alla media del mercato. Guerra ha infatti dichiarato: “Potrei essere tentato di dire che ci siamo lasciati il peggio alle spalle, ma dobbiamo dimostrarlo”. Bertelli, infine, ha sottolineato l’importanza di rimanere focalizzati sul lungo periodo: “Le opportunità di crescita future rimangono invariate, ma siamo consapevoli che nel breve il quadro economico possa rimanere turbolento”.

Torna su