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Mediterraneo

Emiliano e Salvini spalancano il porto di Taranto ai cinesi di Ferretti

In Puglia è stato approvato il progetto di Ferretti per la riqualificazione di un'area del porto di Taranto da dedicare alla costruzione di yacht. La società è controllata dal gruppo statale cinese Weichai Power. Tutti i dettagli e i numeri sulle risorse pubbliche (regionali e statali)

 

Il Consiglio superiore dei lavori pubblici, l’organo tecnico-consultivo del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ha approvato stamattina il progetto del Gruppo Ferretti per la realizzazione di uno stabilimento dedicato alla costruzione di yacht nel porto di Taranto, in Puglia.

Ferretti è un’azienda di cantieristica navale italiana (ha sede a Forlì), ma fa parte del gruppo statale cinese Weichai Power ed è quotata alla borsa di Hong Kong.

CHI C’ERA ALLA SEDUTA DEL CONSIGLIO SUPERIORE

Il progetto di Ferretti è stato approvato all’unanimità per la parte dell’intervento statale. Alla riunione del Consiglio superiore erano presenti i rappresentanti del comune e della provincia di Taranto e della Regione Puglia, nella persona del presidente Michele Emiliano.

TUTTI I DETTAGLI DEL PROGETTO DI FERRETTI NEL PORTO DI TARANTO

Tra risorse private e pubbliche, l’investimento del Gruppo Ferretti nel porto di Taranto vale 204 milioni di euro in tutto. La parte pubblica ammonta all’incirca a 137 milioni, ripartiti tra la Regione Puglia (41 milioni), l’Autorità di sistema portuale del mar Ionio (50 milioni) e il ministero delle Infrastrutture (45,5 milioni).

Il progetto dovrebbe portare alla creazione di duecento nuovi posti di lavoro. Le operazioni si svolgeranno nell’ex-Yard Belleli, “area sul Mar Grande che l’omonimo gruppo di Mantova ha utilizzato sino ai primi anni 2000 costruendo grandi piattaforme petrolifere offshore installate nel mondo”, scrive il Quotidiano di Puglia.

Oltre alla riqualificazione e la messa in sicurezza di un’area inquinata, è prevista la costruzioni di edifici e capannoni per 65.500 metri quadrati. Ferretti investirà 62,5 milioni in attivi materiali e ricerca.

TUTTI I NUMERI DI FERRETTI

Dal 2012 il gruppo Ferretti è controllato dalla società cinese Weichai Power, che ne ha acquistato l’86,8 per cento delle azioni per una spesa di 178 milioni di euro. La restante parte del capitale (13,2 per cento) era posseduta da Piero Ferrari, figlio di Enzo Ferrari. Attualmente la quota di Weichai Power è scesa al 64 per cento, e quella di Piero Ferrari all’8.

La società, specializzata nella costruzione di yacht, è presieduta da Tan Xuguang. Il vicepresidente è Piero Ferrari e l’amministratore delegato è Alberto Galassi, genero di Ferrari.

Nel report annuale 2021, pubblicato a marzo dell’anno scorso, Ferretti ha riportato un fatturato netto di 898,4 milioni di euro, in netta crescita rispetto ai tre anni precedenti. “I ricavi netti degli yacht in materiali compositi”, si legge, “hanno raggiunto i 464,3 milioni di euro, con una crescita del 56% su base annua e circa il 52% dei ricavi netti del Gruppo Ferretti, e una raccolta ordini complessiva di 563,3 milioni di euro”.

Nei primi nove mesi del 2022 Ferretti ha registrato ordini per 1 miliardo di euro, quasi il 27 per cento in più su base annua, e ricavi per circa 780 milioni, in crescita del 16,5 per cento.

QUOTAZIONE A MILANO IN VISTA?

Il Quotidiano di Puglia fa sapere che il Gruppo Ferretti sta valutando una quotazione alla borsa di Milano, forse entro il primo semestre del 2023. La società si sta consultando, ai fini dell’operazione (era stata valutata anche la borsa di Londra), con UniCredit, Goldman Sachs e JPMorgan.

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