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Popolare Bari, il dg De Angelis segato da Mcc di Mattarella?

Fatti, nomi e rumors sulla Banca Popolare di Bari Il Mediocredito centrale ha silurato il direttore generale della Banca Popolare di Bari? E’ la domanda che circola da ieri nelle filiali dell’istituto di credito pugliese che è ancora commissariato e alle prese con un nuovo assetto azionario. La notizia che da ieri fa interrogare i…

Il Mediocredito centrale ha silurato il direttore generale della Banca Popolare di Bari?

E’ la domanda che circola da ieri nelle filiali dell’istituto di credito pugliese che è ancora commissariato e alle prese con un nuovo assetto azionario.

La notizia che da ieri fa interrogare i dipendenti, i soci e i clienti della banca è questa: Alberto De Angelis lascia a sorpresa la direzione generale della Popolare di Bari a sei mesi dalla nomina fatta dai commissari.

Davvero a sorpresa? In effetti a Bari, da Roma, si percepivano da settimane rumors che andavano nella stessa direzione. Così non tutti si sono davvero sorpresi della notizia.

Ieri in una nota i commissari della banca, Antonio Blandini ed Enrico Ajello, hanno comunicato che il 31 agosto è scaduto il contratto di De Angelis.

Nella nota gli si augura ogni successo professionale. Resta invece in banca il cfo, Cristiano Carrus, chiamato anch’egli per gestire i primi mesi di emergenza dopo il commissariamento dell’istituto disposto, su proposta dalla Banca d’Italia, lo scorso 13 dicembre.

La nomina di De Angelis era stata fatta dai commissari con il gradimento di Mediocredito Centrale (100% Invitalia, società controllata dal ministero dell’Economia), oggi azionista di riferimento della banca e in attesa di prendere le leve del comando una volta ricostituiti gli organi, dopo la trasformazione in spa e l’esito dell’assemblea post salvataggio pubblico-privato della banca fondata dalla famiglia Jacobini.

Un evento che si sarebbe dovuto concretizzare il prossimo 16 settembre, con l’assemblea ordinaria prima convocata e poi revocata dai commissari dopo una settimana per la mancata indicazione dei nuovi organi da parte dell’azionista di riferimento, appunto il Mediocredito Centrale (Mcc), l’istituto capeggiato dall’amministratore delegato Bernardo Mattarella e controllata indirettamente dal ministero dell’Economia retto da Roberto Gualtieri attraverso la società statale Invitalia, che è controllata al 100% dal Tesoro.

De Angelis, nella lunga lettera di commiato ai dipendenti della banca diffusa ieri, scrive: «Ho appreso ieri che oggi è il mio ultimo giorno con Voi». “Evidentemente non si aspettava l’interruzione del contratto, ma un prolungamento fino alla prossima assemblea ordinaria della banca, alla cui direzione generale si era insediato il 2 marzo, e subito aveva incontrato i responsabili delle principali unità operative della banca e tracciato le linee di indirizzo”, ha chiosato il Sole 24 Ore.

!La non riconferma potrebbe essere legata alla manovra complessiva sulla governance della banca, ancora non definita, come dimostra la mancata presentazione, entro il 28 agosto, delle liste del socio Mcc (97% del capitale sociale) per il cda ed il collegio sindacale da eleggere all’assemblea ordinaria convocata per il 16 settembre – ha aggiunto il quotidiano economico-finanziario – La scelta non è stata fatta e la convocazione dell’assemblea è stata perciò revocata dai commissari, Blandini e Ajello, ad altra data, sicuramente entro l’autunno”.

Questo potrebbe spiegare il perché della non riconferma da parte dei commissari di De Angelis. Al contrario, procedendovi, la riconferma avrebbe potuto anche essere letta come una sorta di investitura per il futuro, rispetto a decisioni proprie di Mcc e delle istituzioni superiori di riferimento.

De Angelis – nella lettera ai dipendenti – non nasconde che le criticità si sono verificate proprio nell’area commerciale, con «risultati che stentano ad arrivare anche per mancanza di risposte consoni alle esigenze della clientela o rinvii a numeri e procedure».

Infine il grazie anche ai sindacati e l’augurio ai dipendenti «di portare avanti tutto quello che servirà per costruire una banca che conosce il territorio in tutte le sue forme, e sappia trovare la capacità di dare le giuste risposte».

“Mcc gradisce un altro manager”, taglia corto con Start Magazine un addetto ai lavori che segue il dossier Popolare di Bari.

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