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Pirelli Antitrust Ue

Pirelli sbanderà, ecco perché

In vista della trimestrale, le note degli analisti scatenano le vendite delle azioni di Pirelli. Tutti i dettagli

Pirelli paga in Borsa l’esposizione alla Russia.

Oggi le azioni del gruppo attivo nella produzione di pneumatici presentano un – 2,44% a 4,63 alle 15.35.

Pesano sul titolo di Pirelli gli ultimi commenti contrastanti degli analisti in vista della trimestrale che sarà presentata il prossimo 10 maggio.

Equita valuta buy il produttore di pneumatici con fair value di 6,20 euro, ridotto però del 9% a causa di probabili minori vendite in Russia. La Sim milanese “ha ridotto le sue stime a causa dei minori volumi negli pneumatici original equipment nel territorio russo (6% del fatturato) e per gli effetti del lockdown in Cina (12% del fatturato)” segnala MF.

Tutti i dettagli.

COSA FA PIRELLI IN RUSSIA

Lo scorso 17 marzo Pirelli ha annunciato di aver interrotto gli investimenti in Russia, esclusi quelli legati alla sicurezza. La società guidata da Marco Tronchetti Provera ha aggiunto inoltre che avrebbe ridotto l’attività delle sue fabbriche nel Paese.

All’inizio di marzo Pirelli aveva dichiarato che non prevedeva di chiudere le fabbriche a causa dell’invasione russa dell’Ucraina.

Pirelli produce circa il 10% della sua produzione mondiale di pneumatici in due stabilimenti in Russia. Tuttavia, il mercato russo rappresenta solo il 3% dei ricavi totali del gruppo e il 4% del suo margine ebitda.

LA GUIDANCE 2022 DI PIRELLI

Lo scorso 23 febbraio il produttore di pneumatici aveva alzato la guidance sui ricavi 2022, adesso visti tra circa 5,6 e 5,7 miliardi di euro rispetto alle precedenti previsioni di 5,1-5,3 miliardi, ma con un Ebit margin adjusted visto tra circa il 16% e il 16,5%, rispetto al 16-17% precedente. Inoltre, in base allo scenario attuale “si stima che le guidance sulla redditività e sulla generazione di cassa si posizionerebbero nella parte bassa del range (circa 890 milioni l’Ebit Adjusted e circa 450 milioni di euro la generazione di cassa ante dividendi)” aveva aggiunto il gruppo della Bicocca.

LA REVISIONE DI EQUITA

Però Equita ha “rivisto al ribasso l’ebit adjusted a causa del calo dei volumi in Russia che pesano per il 3% sul fatturato insieme a un altro 3% per la produzione locale esportata in Europa con margini inferiori alla media” riporta MF. Inoltre, anche gli effetti indiretti del lockdown in Cina che pesa, invece, il 12% sul fatturato con margini superiori alla media influiscono sulla valutazione. “Riteniamo che gli ulteriori annunci di aumenti dei prezzi e il rispetto della disciplina da parte di tutti i principali operatori permettano di assorbire buona parte dell’inflazione”, sottolineano gli analisti della Sim, che hanno rivisto al ribasso anche la stima sul free cash flow.

LE NUOVE STIME

Pertanto, se Equita stima per il 2022 che il fatturato del colosso degli pneumatici cresca del 4% a 5,9 miliardi, con una crescita media nel biennio 2022-2023 del 4% riduce gli altri fattori. Secondo la Sim scenderà infatti del 4% sarà l’ebit rettificato della società a 869 milioni rispetto alla guidance che lo vede tra 896 e 941 milioni (-3% nel biennio 20222-2023). “Anche l’utile è visto scendere del 7% a 390 milioni nell’anno con una variazione nel biennio del 5%. Il flusso di cassa, invece, dovrebbe contrarsi del 10% a 400 milioni rispetto alla guidance tra 450 e 480 milioni (nel biennio -8%)” segnala MF.

L’ANALISI DI BANCA AKROS

Infine, in vista dei risultati trimestrali annunciati il prossimo 10 maggio, anche Banca Akros ha rilasciato una nota.

La banca d’affari “si aspetta che il prezzo/mix sia il principale motore dei ricavi, visti a 1,46 miliardi (1,24 miliardi nel primo trimestre 2021), mentre i volumi dovrebbero ristagnare. Inoltre, anche per Banca Akros “gli aumenti dei prezzi dovrebbero compensare l’aumento dei costi energetici, determinando un leggero miglioramento su base annua del margine ebit adjusted a 220 milioni (169 milioni nello stesso periodo del 2021)”.

“Anche gli analisti di Banca Akros hanno rivisto le stime per l’intero esercizio tenendo conto del contesto estremamente inflazionistico che dovrebbe far aumentare i ricavi a due cifre su base tendenziale, mentre si aspettano che la redditività diminuisca leggermente man mano che l’inflazione e le interruzioni della catena di approvvigionamento persistono. La banca vede l’ebitda adjusted del gruppo a 318 milioni e l’indebitamento a 3,61 milioni” conclude MF.

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