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Perché Unicredit gode vendendo Webuild (che ruzzola in Borsa)

Plusvalenza da oltre 35 milioni di euro per Unicredit che ha venduto la quota in Webuild. Fatti, numeri e approfondimenti, con il ruzzolone in Borsa del gruppo guidato da Pietro Salini

 

Unicredit gode per la plusvalenza, Webuild piange per il ruzzolone in Borsa. E’ questo in sintesi il doppio effetto della mossa di Unicredit che ha venduto la quota che aveva di Webuild. Ecco tutti i dettagli.

CHE COSA SUCCEDE IN BORSA A WEBUILD

Tonfo Webuild a Piazza Affari, dopo che Unicredit ha deciso di smobilitare la quota che deteneva nella società di costruzioni. Il titolo cedeva alle ore 10 il 7,7% (Ftse Mib a -0,02%), scambiando a 2,23 euro per azione, dopo aver toccato un minimo di 2,196.

LA MOSSA DI UNICREDIT SU WEBUILD

La banca guidata da Andrea Orcel ha venduto la sua quota in Webuild, pari al 4,99% del capitale attraverso un accelerated book building. La banca – secondo fonti di mercato, si legge su Radiocor – avrebbe venduto 50,9 milioni di azioni del gruppo in cui era entrata nel 2019, cedute a 2,2 euro per azione, a sconto dell’8,9% rispetto alla chiusura di ieri a 2,416 euro. Il totale ammonta a 112 milioni di euro.

La mossa di Unicredit attesta e conferma la direzione di marca di un gruppo che si disfa di partecipazioni non ritenute core ed eredità di operazioni sistemiche pubblico-privato come appunto il salvataggio di fatto del gruppo Salini.

QUANTO GUADAGNA UNICREDIT VENDENDO WEBUILD

Considerato che Unicredit divenne azionista di Webuild nel novembre 2019 – quando ci fu un aumento di capitale nell’ambito di un’operazione sistemica pubblico-privato in cui divennero soci del gruppo attivo nelle opere pubbliche anche Intesa Sanpaolo – con le nuove azioni pagate a 1,5 euro, il conto è presto fatto per le casse del gruppo bancario guidato da Orcel: Unicredit con la vendita delle azioni a 2,2 euro ha incamerato una plusvalenza di 35,63 milioni di euro.

Inoltre nel 2023 Unicredit ha messo in bilancio dividendi da 3 milioni di euro per la quota di Webuild.

CHE COSA DICONO GLI ANALISTI

Unicredit ha dunque approfittato del momento buono borsistico del titolo del colosso delle opere e delle costruzioni ex Salini Impregilo. Infatti iIl titolo è cresciuto negli ultimi tre mesi del 31,5% e nonostante la notizia dell’uscita di Unicredit, gli analisti di Equita mantengono il rating “Buy”, con target price a 3 euro per azione, mentre Intermonte ribadisce il target price a 3,30 per azione. La struttura azionaria attuale di Webuild vede Salini (39,7%) e Cdp Equity (16,5%) vincolate da un patto parasociale recentemente rinnovato fino a febbraio 2027. Tra gli azionisti rilevanti anche Intesa Sanpaolo (47 milioni di azioni, pari al 4,6% di Webuild).

LA STRUTTURA AZIONARIA DI WEBUILD

La struttura azionaria di Webuild include Salini (39,7%) e Cdp Equity (16,5%) vincolate da un patto parasociale recentemente rinnovato fino a febbraio 2027. Tra gli azionisti rilevanti anche Intesa Sanpaolo (47 milioni di azioni, pari al 4,6% di Webuild). Le quote detenute da Unicredit e Intesa Sanpaolo in Webuild – ricorda Mf/Milano Finanza – derivano da precedenti crediti nei confronti di Astaldi che successivamente è stata integrata da Webuild.

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