L’Antitrust sfruculierà la gestione dei franchisee McDonald’s in Italia.
CHE COSA HA DECISO L’ANTITRUST
Il Garante per la concorrenza e il mercato ha infatti aperto un’istruttoria contro il colosso del fast-food, ipotizzando un abuso di dipendenza economica. Confermate, dunque, le indiscrezioni di Reuters di giorni fa.
I TEMPI DEL PROCEDIMENTO
Il procedimento decido dall’autorità presieduto da Roberto Rustichelli dovrà concludersi entro dicembre 2022.
I NUMERI DI MCDONALD’S
Al momento sono 615 i punti vendita di McDonald’s in Italia e l’85% non è di proprietà del colosso del fast food. Stando ai dati riportati dalla società, il 93% degli oltre 38mila store sparsi in tutto il mondo è regolato da contratti di franchise.
IL BOLLETTINO ANTITRUST
Nei rapporti con gli affiliati McDonald’s, l’Antitrust rileva un “eccessivo squilibrio di diritti e di obblighi”, si legge nel bollettino settimanale dell’autorità.
GLI AFFILIATI
Tra le caratteristiche contestate c’è l’obbligo, di fatto, di accettare i termini dell’affiliazione “prima di averne avuta dettagliata contezza” e ancora la stipula di contratti di lunga durata, nonché le difficoltà dell’affiliato a lasciare, recuperando i propri investimenti.
LE CLAUSOLE
I contratti stipulati da McDonald’s con gli affiliati italiani conterrebbero infatti clausole coercitive su prezzi, promozioni, forniture, stock e gestione finanziaria che potrebbero costituire elementi di condotta abusiva.
LE IPOTESI DEL GARANTE
Dal contenuto delle segnalazioni arrivate all’autorità emerge come McDonald’s abbia imposto “un’organizzazione commerciale e gestionale disegnata sulle proprie esigenze, attraverso l’applicazione di una serie di clausole e di indicazioni operative pervasive e vincolanti, idonee a irrigidire la struttura aziendale del franchisee e a impedirgli di gestire in autonomia la propria attività imprenditoriale”. Ta gli obblighi anche quello di “conformarsi alle puntuali indicazioni fornite in tema di prezzi dei prodotti, anche al di là di quanto previsto dal dettato contrattuale”.
Inoltre, per l’autorità, “appaiono particolarmente onerose le condizioni economiche di ingresso e di uscita dal sistema McDonald’s, che fanno sì che gran parte degli investimenti degli affiliati si traducano in costi irrecuperabili per tali imprenditori, a tutto vantaggio del concedente, che può sostanzialmente finanziare la propria attività attraverso lo sfruttamento delle risorse finanziarie dei propri franchisee, che investono il proprio capitale di rischio nel sistema McDonald’s”.