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Report

Perché Report di Ranucci apparecchia una nuova puntata su Visibilia di Santanché?

Report, la trasmissione di Rai3 condotta da Sigfrido Ranucci, torna su Visibilia e sulla vita imprenditoriale della ministra Santanché. Tutti i dettagli

 

Prosegue con una nuova puntata di Report il racconto a cura della trasmissione di Rai 2 del percorso imprenditoriale della ministra del Turismo Daniela Santanché.

DANIELA SANTANCHÉ ACCUSA LA STAMPA

Nel corso della sua audizione in Senato la ministra del Turismo ha chiamato in causa diversi organi di stampa che hanno, tra questi in particolare la trasmissione di Rai 3 “Report”, che hanno fatto luce su questioni controverse in merito alla sua gestione di Visibilia editore, Bioera e Ki Group.

L’INTERVISTA ALLA MANAGER DI VISIBILIA

Nella nuova puntata di Report che andrà in lunedì sera 10 luglio, Giorgio Mottola, autore dei servizi sulle attività imprenditoriali della ministra Santanché, ha intervistato una dipendente di Visibilia Editore. Non una qualunque ma proprio la dipendente della quale aveva parlato la ministra in Senato. “Di fronte alla contestazione tardiva della dipendente sulla cassa integrazione, pur ritenendo le sue affermazioni infondate e pur essendo io certa che quella dipendente non ha mai messo piede in Visibilia dall’entrata della sua cassa integrazione, la società ha preferito sanare la posizione”, ha detto Daniela Santanché in Senato.

BOTTIGLIONE: “NON HO PARLATO SINORA PERCHÉ HO PAURA”

L’ex dipendente di Visibilia ha deciso, per la prima volta, di mostrare il suo volto e parlare davanti alle telecamere di Report. La manager in questione, come riporta il Fatto, si chiama Federica Bottiglione ed è l’ex responsabile degli affari societari di Visibilia. Un ruolo che le permetteva, in qualità di investor relator manager, di interfacciarsi direttamente con la Consob. La manager ha denunciato per la prima volta Visibilia nel 2021. “Non ho parlato sinora perché avevo paura – ha detto la manager -. Questo il timore, poi all’epoca mi è cresciuto anche perché ho avuto difficoltà a trovare dei difensori che prendessero l’incarico quando faceva il nome, la Santanchè, gli avvocati le dicevan, non mi interessa. Io ho passato un momento veramente complicato”. Circa dieci studi di avvocati avrebbero chiuso la porta in faccia alla manager spaventati dal peso del nome della datrice di lavoro.

LE ACCUSE DELLA MANAGER BOTTIGLIONE ALLA MINISTRA SANTANCHÉ

Ma perché la manager Bottiglione accusa la ministra Santanchè? Nonostante il ruolo di rilievo, l’ex dipendente di Visibilia racconta che, come riporta il Fatto Quotidiano, tra il 2020 e il 2021 guadagnava circa 1000 euro al mese, che nel periodo dell’emergenza le venivano corrisposti a titolo di rimborso spese. In quel periodo, formalmente, si sarebbe dovuta trovare in cassa integrazione a zero ore. Nello stesso periodo Federica Bottiglione ebbe un contratto di consulenza in Senato come assistente parlamentare sia dell’allora senatrice Santanché che dell’attuale presidente Ignazio La Russa. Stando a quanto racconta a Report i suoi erano compiti limitati. “Andare a prendere la posta nel casellario, controllare la posta elettronica”. La manager avrebbe mail e comunicati che smentirebbero quanto affermato dalla ministra in Senato sul fatto che non avrebbe “mai messo piede in Visibilia dall’entrata della sua cassa integrazione”.

LE INDAGINI DELLA PROCURA DI MILANO SULLA MINISTRA SANTANCHÉ

Se l’ex dipendente ha denunciato la ministra Santanché per questioni che riguardano il suo contratto di lavoro, le indagini della Procura di Milano, però, riguardano la presunta bancarotta fraudolenta e falso in bilancio, reati di cui sono accusati anche il Dimitri Kunz D’Asburgo Lorena e la sorella Fiorella Garnero. Ma bisogna fare un passo indietro nella vita sentimentale della ministra Santanché la quale, come riporta il Fatto Quotidiano, aveva sottoscritto un patto parasociale con l’ex compagno Canio Mazzaro che le permetteva di avere un pieno controllo, di fatto, delle società Bioera e Ki Group, collegate al gruppo Visibilia.

BILANCI DI VISIBILIA: I CONTI SUGLI EMOLUMENTI DELLA MINISTRA SANTANCHÉ  CHE A REPORT NON TORNANO

In Senato la ministra Santanché ha dichiarato che i suoi emolumenti ammonterebbero a circa 527 mila euro in 8 esercizi. “Da Ki Group srl negli anni 2019, 2020 e 2021 ho incassato complessivamente 27 mila euro lordi, in tutti e tre gli anni – ha detto la ministra -. Per gli anni precedenti, 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018 (…) ho percepito dalla capogruppo mediamente un valore lordo annuo di circa 100 mila euro in maniera fortemente decrescente negli ultimi 3 anni”. I conti non tornano a Report. La squadra di giornalisti di Sigfrido Ranucci ha analizzato i riscontrando numeri diversi.  Il Fatto quotidiano riporta che solo tra il 2014 e il 2018 si arriva a quota 1,7 milioni per poi arrivare a quota 2,5 milioni, secondo Report, nel 2021. Inoltre, negli stessi 8 anni, Mazzaro avrebbe incassato circa 7 milioni di euro. Un periodo non florido per la società, come spiegato a Report dall’esperto di riciclaggio Gian Gaetano Bellavia, nel quale la società perdeva circa 2,7 milioni di euro solo nell’anno 2016. E infatti Ki Group nel 2021 ha avviato i licenziamenti della quasi totalità dei suoi 77 dipendenti a causa del dissesto dei suoi conti.

LA “CURA NEGMA” HA FATTO BENE A VISIBILIA?

Infine Report torna sul finanziamento a Visibilia da parte del fondo arabo Negma. “Che l’intervento del fondo Negma anziché danni abbia portato vantaggi è pacifico – ha detto Santanchè in Senato –. Al termine del processo e con l’ingresso di un nuovo socio di maggioranza, che a sua volta ha provveduto a completare l’operazione, il titolo ha guadagnato in borsa da gennaio oltre il 500 per cento”. Come spiegato da Alberto Gustavo Franceschini, presidente e ceo di Ambromobiliare, a Startmag: “Daniela Santanchè è corretta nel suo apprezzamento sull’utilizzo da parte di Visibilia: giustamente l’emissione di POC non STD è stata un’operazione positiva per la sua società”. Tra l’altro una delle poche possibili per reperire liquidità. Report fa notare che “prima che si avviasse l’operazione con il fondo arabo il valore del titolo era intorno ai 90 euro ad azione, dopo l’ingresso di Negma sprofonda a 10 centesimi”. Lo stesso impatto sulle azioni delle aziende che si avvalgono di fondi come Negma sono contenuti nello studio di Ambromobiliare “POC: attenzione a quelli che distruggono valore!”.

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