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Negma Visibilia

Caso Negma: che ruolo hanno avuto i Poc nella salute di Visibilia?

Il ministro Santanché in Senato ha detto: i finanziamenti del fondo arabo Negma hanno fatto bene alla salute della società Visibilia. E' vero? Fatti, numeri e approfondimenti

 

I finanziamenti di Negma hanno fatto bene a Visibilia. Questo è quello che il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha detto durante la sua audizione in Senato in merito alla gestione dell’azienda Visibilia Editore, azienda per la quale è stata presidente e amministratrice delegata fino a gennaio del 2022. Sui finanziamenti dal fondo Negma la procura di Milano ha aperto un fascicolo contro ignoti per aggiotaggio, al fine di accertare la liceità o meno dei contratti sottoscritti da Negma con Visibilia, Bioera, Ki Group e molte società. “Negma è venuto a cercare e offrire il suo interesse per Visibilia spa. Verificato che era un gruppo regolarmente attivo in molti Paesi europei e che in Italia aveva già fatto con altre società operazioni similari – ha detto il ministro Santanchè in Senato – non abbiamo avuto motivo di non accettare il suo intervento”.

È VERO È CHE L’INTERVENTO DI NEGMA È STATO FAVOREVOLE PER VISIBILIA?

La risposta è affermativa, secondo Alberto Gustavo Franceschini, presidente e ceo di Ambromobiliare. Visibilia ha ricevuto finanziamenti da Negma attraverso i Prestiti obbligazionari convertibili (Poc) non standard.I cosiddetti “POC non standard”, sono strumenti assolutamente legittimi e disciplinati dal nostro ordinamento – dice a Start Magazine il ceo di Ambromobiliare -. Infatti, la legge italiana, sia il Codice Civile che le altre leggi regolanti la materia finanziaria, non prevedono alcun tipo di restrizione all’emissione di obbligazioni convertibili con clausole di convertibilità particolari, né pongono limiti alla circolazione di queste categorie di obbligazioni”. Quindi nulla si può eccepire sul fatto che una società quotata emetta un Prestito Obbligazionario Convertibile a Sconto (sul prezzo di Borsa) e che contestualmente sia accompagnata dall’emissione contestuale di warrant a premio (sempre sul prezzo di Borsa).

NEGMA E I POC EI VISIBILIA: UNO STRUMENTO PER REPERIRE LIQUIDITÀ

Ma quali sono le aziende che ricorrono a tali modalità di finanziamento e non fanno ricorso al credito bancario? Le aziende più in difficoltà e che, come successo per Visibilia che si è vista rispedire al mittente la richiesta di estensione di un fido di 2 milioni di euro, non riescono ad avere una risposta positiva dalle banche. Da uno studio di Ambromobiliare sulle società che hanno utilizzato i POC per finanziarsi è emerso che tutte le società analizzate presentavano situazioni di squilibri finanziario. Una delle ipotesi avanzate dallo studio è che l’emissione di POC fosse uno dei pochi strumenti disponibili per reperire risorse liquide.

LE AZIENDE, COME VISIBILIA, CHE SI FINANZIANO ATTRAVERSO I POC GRAZIE A FONDI COME NEGMA

Spiega Alberto Gustavo Franceschini:

“Le emissioni di POC non standard che sono state effettuate sul mercato, però, sono caratterizzate dalle seguenti caratteristiche comuni:

  • aziende quotate in forte tensione finanziaria: i POC non STD vengono emessi da aziende quotate che:
  1. hanno perso il merito creditizio e quindi non si trovano banche disposte a concedere loro finanziamenti né si trovano investitori disposti a sottoscrivere obbligazioni tradizionali;
  2. i cui soci di maggioranza non intendono più immettere denaro nell’azienda sotto forma di aumenti di capitale;
  • aziende quotate i cui bilanci sono in perdita;
  • aziende quotate i cui soci di maggioranza sono disponibili ad esser diluiti dagli aumenti di capitale perdendo conseguentemente il controllo della società;
  • andamento del prezzo dell’azione dall’emissione del POC non STD sempre fortemente negativo: in tutti i casi il valore delle azioni è crollato di oltre il 50%. Il caso di ILLA è il più eclatante: da 2,50 euro al momento della quotazione a 0,0015 Euro/azione prima del raggruppamento avvenuto a marzo 2023″.

GLI AVVERTIMENTI DELLA CONSOB E I TITOLI IN ALTALENA DELLE AZIENDE CHE EMETTONO POC

La Consob lo scorso 4 maggio 2023 ha emanato una comunicazione che aggiorna e riordina gli obblighi informativi in capo agli emittenti in caso di raccolta di capitali attraverso i Prestiti obbligazionari convertibili (Poc) non standard. “Anche qui, CONSOB ribadisce la legittimità dell’utilizzo, ma obbliga gli emittenti a fornire maggiori informazioni, a tutela del mercato aggiunge il Ceo di Ambromobiliare -. Peraltro, visto che gli investitori hanno iniziato a capire che succede al valore delle azioni delle società che emettono questo tipo di POC non STD, in alcuni casi iniziano a disinvestire al momento dell’annuncio, prima ancora che i fondi specializzati sottoscrivano l’emissione. È il caso di Fenix Entertainment”. Tuttavia, benché lo strumento è lecito ma, si presta a manipolazioni di mercato, ed è anche questa eventualità al vaglio della procura, infatti, come emerge dallo studio di Ambromobiliare, l’andamento dei prezzi delle azioni delle società che emettono POC non STD è molto altalenante.

OUTPUT POSITIVO PER LE AZIENDE CHE RICORRONO AI POC, MENO PER GLI AZIONISTI DI MINORANZA

L’output è positivo per le aziende che utilizzano questo strumento, perché è l’unico sistema per reperire risorse che altrimenti non ci sarebbero. “Quindi Daniela Santanchè è corretta nel suo apprezzamento sull’utilizzo da parte di Visibilia – aggiunge il Ceo di Ambromobiliare -: giustamente l’emissione di POC non STD è stata un’operazione positiva per la sua società”.

In sostanza, come riassume un analista di mercato che chiede l’anonimato, “Lo strumento è lecito ma si presta a manipolazioni di mercato; infatti, l’andamento dei prezzi delle azioni delle società che emettono questi POC non STD fa riflettere, e lo si vede dai grafici: il prezzo delle azioni è così altalenante che lascia quantomeno perplessi”. Se l’emissione dei POC non STD è positivo per le aziende lo stesso non si può dire per gli azionisti di minoranza che, come è emerso nel corso della trasmissione Report, non riescono a reagire alle ondate di vendita che questi fondi provocano a seguito della conversione in azioni delle obbligazioni detenute. Tra l’altro osservatori finanziari osservano anche il fatto che nessun investitore istituzionale italiano o europeo operi su questi titoli, ma siano tutti fondi aventi sede all’estero (NEGMA e Alpha Blue Ocean a Dubai, mentre ATLAS nelle British Virgin Islands). Un aspetto ben strano.

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