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Perché Mps vuole papparsi Mediobanca con l’ok del Tesoro. Parla Lovaglio

Obiettivi, mezzi e scenari dell'Ops lanciata da Mps su Mediobanca secondo l'amministratore delegato del Monte, Luigi Lovaglio

Tesoro e dunque governo benedicono totalmente l’Ops dei vertici di Mps su Mediobanca: il Mef (maggiore azionista del Monte) non ha posto un limite, hanno detto i vertici di Mps.

E’ quanto emerso tra l’altro dalle parole di Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, durante la conference call di presentazione dell’offerta per Mediobanca.

Ecco parole, numeri e dettagli.

CHE COSA HA DETTO LOVAGLIO SULL’OPS DI MPS

“Il gruppo sarà sviluppato attorno ai due brand superiori e first in class. Voglio essere chiaro su questo: proteggeremo entrambi i brand. Crediamo fermamente che ci servono professionisti specializzarti per il Corporate e Investment Banking, mente il Consumer finance si adatta meglio con le capacità del nostro network”, ha detto Lovaglio.

COSA SUCCEDERA’ A MEDIOBANCA DOPO L’OPS DI MSP

“Non vogliamo che Mediobanca scompaia, ma sarà rafforzata con la diversificazione dei ricavi, rimanendo attrattiva per i migliori talenti, rendendo Mediobanca ancora più focalizzata sull’M&A e il mercato dei capitali, che è nel suo DNA”, ha aggiunto il numero uno di Mps.

IL PROGETTO DEL 2022 REALIZZATO ORA

A chi gli chiedeva un commento sullo scenario più complessivo del mercato italiano e delle mossa di soci pesanti, ha detto: “Non c’è da analizzare il contesto, perché questo è un progetto industriale che stavano analizzando dal 2022. Ci sono cose che possono facilitarlo e ovviamente guardiamo a cosa accade sul mercato. È il nostro dovere essere un po’ coraggiosi e prendere posizione e avvantaggiarci di questo momento, essendo ottimisti sulla forza e capacità di MPS, crescendo con un partner che può aggiungere linee di ricavi in un ambiente di tassi calanti e con sinergie di ricavi arrivano da commissioni”.

IL RUOLO DEL TESORO

Lovaglio ha raccontato che aveva prospettato al MEF, primo azionista dell’istituto, l’operazione su Mediobanca già alla fine del 2022. Il 16 dicembre 2022, dopo aver completato l’aumento di capitale da 2,5 miliardi “incontrai il ministro dell’economia e presentati 3 opzioni: continuare da soli, fare un’operazione fra pari e un’operazione con Mediobanca. Ora è giunto il momento”.

Lovaglio ha poi aggiunto che il ministero dell’Economia “non ha posto alcun limite” all’operazione su Mediobanca e che non ha “visibilità” sugli azionisti e sul loro apprezzamento per il deal, ma pensa che sia “molto attraente e saremo capaci di spiegare quanto valore c’è in questo progetto innovativo”.

LA RISPOSTA AGLI ANALISTI

Pressato dagli analisti sull’operazione non usuale, ha detto: “Siamo portati ad accettare transazioni semplici, noiose e con alto impatto social. Questa volta combiniamo competenze, ricavi, network, posizionamenti insieme, perché non competiamo e siamo complementari. Dal giorno uno saremo più grandi e forti. Saremo il numero 3 in Italia, dando un grande potere all’organizzazione, con una strategia ben definita”.

“So è che qualcosa di nuovo per il mercato italiano, ma ci piace per questo. È innovativo ed è un nuovo approccio al consolidamento”, ha aggiunto, definendo l’operazione “plug-in” soprattutto per l’aggiunta del franchise Investment Banking di Mediobanca.

L’OFFERTA DI MPS PER MEDIOBANCA SECONDO LOVAGLIO

“Vogliamo fare un’offerta attrattiva perché crediamo che assumere controllo di Mediobanca è cruciale per futuro della nostra banca, per acquisire capacità chiave per mercato italiano dove i tassi caleranno e ci serviranno soldi per fare investimenti tecnologici – ha spiegato in un altro passaggio – Dobbiamo pensare avanti e non solo a quello che immediatamente conveniente o meno. Stiamo presentando il deal, penso che il modo in cui lo stiamo facendo è amichevole, per offrire l’opportunità di unirsi a noi e diventare un player forte”.

DOSSIER ASSICURATIVO

‘La joint venture con Axa scade nel 2027, e’ chiaro che una volta incrementata questa combinazione’ con Mediobanca ‘Generali possa essere un’opzione, un’opzione addizionale per il nostro network’. Cosi’ Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Monte dei Paschi, rispondendo in call a un’analista che gli chiedeva se, alla luce dell’ops su Mediobanca, l’istituto stesse valutando di sostituire Axa con Generali quale partner della bancassicurazione.

In ogni caso, frena subito dopo Lovaglio, ‘e’ troppo presto per avere una visione finale, considerando che non abbiamo avuto l’opportunita’ di parlare con i manager di Mediobanca su questo tema’.

(Articolo integrato e aggiornato di un lancio di Teleborsa)

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