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Perché Loro Piana di Lvmh è in amministrazione giudiziaria

Il Tribunale di Milano ha disposto l'amministrazione giudiziaria per un anno nei confronti della società Loro Piana, uno dei brand di moda di lusso guidato da Arnault in rappresentanza del  gruppo Lvmh (Louis Vuitton Moët Hennessy). Fatti e approfondimenti (oltre ai casi Armani Operation, Manufactures Dior, Alviero Martini e Valentino Bags)

Continuano le inchieste della Procura di Milano su casi di caporalato nel mondo del lusso: neanche due mesi dopo il commissariamento di Valentino Bags Lab disposta l’amministrazione giudiziaria per la vercellese Loro Piana spa, azienda italiana del tessile e dell’abbigliamento di alta gamma fondata nel 1924 e attualmente controllata dal gruppo francese Lvmh (Louis Vuitton Moët Hennessy): l’amministratore delegato è infatti Frederic Arnault, vincitore quest’anno del Premio Carli organizzato dalla omonima fondazione animata da Romana Liuzzo (nella foto il premiato Arnault nella serata di gala)

LE ACCUSE DEI PM A LORO PIANA

Le indagini hanno “consentito di appurare come la Loro Piana spa abbia affidato la produzione dei capi di abbigliamento (tra cui le giacche) in via diretta alla Evergreen Fashion Group srl e che la realizzazione di tali beni sia stata effettuata in contesti lavorativi operanti in regime di sfruttamento dei lavoratori”.

Sebbene le condotte fossero portate avanti da altre aziende, secondo il Tribunale di Milano, “il meccanismo è stato colposamente alimentato dalla Loro Piana spa”. Inoltre, i magistrati aggiungono che “non ha verificato la reale capacità imprenditoriale delle società appaltatrici e sub-appaltatrici, alle quali affidare la produzione e non ha nel corso degli anni eseguito efficaci ispezioni o audit per appurare in concreto l’operatività della catena produttiva e le effettive condizioni lavorative e gli ambienti di lavoro”, si legge sul Sole 24 ore.

LA QUESTIONE DEI COSTI E DEI PREZZI

Dall’indagine della Procura di Milano emergerebbe che le «giacche in cashmere» della casa di moda verrebbero realizzate in laboratori cinesi al costo unitario di circa un centinaio di euro per ciascun capo e rivendute nei monomarca Loro Piana a prezzi compresi tra i 1.000 e i 3.000 euro.

Nell’opificio Sor-Man i carabinieri hanno trovato prodotti, etichette e schede di produzione dei capi Loro Piana e di altri marchi. La moglie e contitolare della Sor-Man, Maria Teresa Provenzi, spiegando che «i volumi erano 6.000/7.000 giacche l’anno per Loro Piana, ed io per mantenere il cliente ho esternalizzato ai cinesi», aggiunge «che l’avevo riferito a Evergreen», e che «Loro Piana è venuta nella mia azienda diverse volte a fare audit», ha scritto il Corriere della Sera.

Per le giudici Pendino-Cucciniello-Profeta il meccanismo, finalizzato a «abbattere i costi e massimizzare i profitti, attraverso l’elusione delle norme, nel tempo in modo strutturale e colposamente alimentato dalla Loro Piana spa, che non ha verificato la reale capacità imprenditoriale di appaltatrici e subappaltatrici», rescindendo il contratto con Evergreen solo il 21 maggio scorso, 8 giorni dopo l’arresto in flagranza per caporalato del titolare cinese della Clover fornitrice di Evergreen, Hu Xizhai.

COSA SOSTENGONO I GIUDICI

Cecità non del tutto neutra, se il pm — spiegano le giudici — «a titolo esemplificativo ha esposto i costi unitari medi per la produzione di alcuni modelli di giacche in cashmere presso le varie aziende della catena produttiva, nell’ordine di un centinaio di euro, e il costo nei negozi Loro Piana, tra i 1.000 e i 3.000 euro, con un ricarico tra i 1.000 ed i 2.000 euro ». E negli atti c’è la versione ai carabinieri della contitolare della Evergreen: «Con la Loro Piana il costo pattuito» per il taglio «era 118/128 euro a giacca. Io alle società cinesi pagavo 80 euro al pezzo se non facevano il taglio, 86 con il taglio, poi in base alle altre lavorazioni il prezzo poteva oscillare di 5 o 10 euro».

COSA DICE LORO PIANA

«I costi riportati — ribatte Loro Piana in serata — non sono rappresentativi degli importi effettivamente corrisposti da Loro Piana al fornitore, né riflettono l’intero processo produttivo e il valore complessivo di tutti gli elementi, incluse, tra le altre, le materie prime e i tessuti». In generale Loro Piana lamenta che «in violazione dei suoi obblighi legali e contrattuali il fornitore non abbia informato Loro Piana dell’esistenza di questi subfornitori», da cui la rescissione «in meno di 24 ore. Loro Piana condanna fermamente qualsiasi pratica illegale e ribadisce il proprio continuo impegno affinché tutti i propri fornitori rispettino i più alti standard qualitativi ed etici della “Maison”, in linea con il proprio Codice di condotta. In quest’ottica, Loro Piana continua a rafforzare le proprie attività di controllo e audit».

BOTTE AL DIPENDENTE CHE CHIEDEVA GLI ARRETRATI

Nel fascicolo predisposto dagli inquirenti anche la testimonianza di  H.X, sarto di origine cinese alle dipendenze della Clover Moda srl, società che produceva per Loro Piana attraverso la Evergreen Fashion Group che ai carabinieri del Comando per la tutela del lavoro ha raccontato di essere stato picchiato con pugni sferrati in faccia e percosso con tubi di plastica e alluminio per diverse ore solo per aver chiesto al gestore dell’impresa, un proprio connazionale, il pagamento degli stipendi arretrati. Una aggressione che sarebbe durata diverse ore.

Come già si ricordava, analoghe accuse infamanti sul caporalato nelle aziende verso le quali si esternalizzano i rapporti nei mesi scorsi hanno portato a provvedimenti sulla medesima falsariga. Le accuse degli inquirenti erano state rivolte ad altre big del settore quali Armani Operation, Manufactures Dior, Alviero Martini e Valentino Bags. La Procura così facendo sembra voler ribadire che le case principali conservano comunque profili di responsabilità ben definiti anche quando ad agire sono soggetti terzi e non sarà per loro troppo agevole dimostrare di non aver saputo perché comunque hanno l’onere di controllare.

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