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Germania Paralisi

Perché la Germania rischia la paralisi

Si riblocca la Germania, tra giovedì e venerdì, per gli scioperi contemporanei in Lufthansa e Deutsche Bahn. Fatti e approfondimenti

Non è un momento facile per la Germania su vari fronti. Politico, con governo e cancelliere ogni giorno sulla griglia; militare, con l’esercito origliato dai russi nei briefing di consultazione sull’invio di armi (e dei famigerati missili Taurus) in Ucraina; economico, con le stime sulla crescita nei prossimi mesi che non offrono molte speranze.

IN SETTIMANA LA GERMANIA RISCHIA LA PARALISI

Ma il fronte che più di tutti crea disagi concreti ai cittadini è al momento quello della mobilità. Si moltiplicano gli scioperi e verso il fine settimana si toccherà un nuovo picco di difficoltà. Tra giovedì e venerdì incroceranno le braccia congiuntamente gli operatori del personale di terra di Lufthansa e i macchinisti della Deutsche Bahn. Il paese rischia la paralisi.

Le vertenze sono naturalmente differenti, ma le ruvidità delle trattative, l’incapacità della parti di trovare un compromesso dopo mesi di incontri la dice lunga sul clima di conflitto che attraversa il paese. Esigenze e aspettative dei lavoratori che si scontrano con le ristrettezze dei budget aziendali.

L’ASTENSIONE DEL PERSONALE DI TERRA DI LUFTHANSA

Lo sciopero di Lufthansa, indetto dal sindacato ver.di, comincerà alle 4 di giovedì 7 marzo per concludersi alle 7 di sabato 9. Per il personale di terra si tratta di questioni economiche. Il negoziatore di ver.di Marvin Reschinsky ha utilizzato toni un po’ populistici per illustrare la frustrazione dei lavoratori: “Nessuno può capire che Lufthansa annuncerà questa settimana risultati annuali record, che i bonus per i membri del consiglio di amministrazione saranno aumentati in modo sostanziale e che i dipendenti sul territorio con salari orari di 13 euro in alcuni casi non sanno più nemmeno come arrivare a fine mese se abitano nelle città più costose della Germania”, ha detto.

Il braccio di ferro sul contratto riguarda 25 mila addetti al servizio di terra, ha alle sue spalle già due astensioni dal lavoro e riprenderà il 13 e 14 marzo per la quinta tornata di trattative. Il terzo sciopero – che naturalmente la compagnia aerea ha criticato – serve per mettere ancora più pressione sul nuovo vertice.

DEUTSCHE BAHN, IL QUINTO SCIOPERO DEI MACCHINISTI

Questa volta chi non può viaggiare in aereo non potrà farlo neppure con il treno. Più o meno nelle stesse ore incrociano le braccia ancora una volta i macchinisti del sindacato GDL. L’astensione parte alle 2 di giovedì 7 marzo e si concluderà alle 15 di venerdì 8. Per i treni merci lo sciopero inizia il giorno prima, mercoledì 6 alle 18. Quello principale, che riguarda i passeggeri, durerà dunque 35 ore. Per il segretario di GDL Claus Weselsky è una cifra simbolica: “Trentacinque ore affinché tutti nel paese si rendano conto di ciò di cui stiamo parlando: la settimana di 35 ore”, ha detto.

In questo caso infatti non sono le retribuzioni il punto di incomprensione, ma le condizioni di lavoro. Il sindacato lamenta un eccessivo carico di lavoro per i macchinisti, aggravato dai continui tagli che negli anni scorso hanno interessato l’azienda, e chiede la riduzione dell’orario da 38 a 35 ore settimanali alle stesse condizioni tariffarie. “È GDL che ha già fatto ampie concessioni in questa tornata di contrattazione collettiva ed è la direzione delle ferrovie che non si muove di un centimetro e spinge gli aderenti al sindacato a ulteriori scioperi”, ha aggiunto Weselsky.

Sul versante ferroviario si tratta del quinto sciopero in questa tornata di contrattazioni. Il confronto si sviluppa ormai da molti mesi senza che le parti abbiano compiuto sostanziali passi in avanti e l’incertezza che coinvolge i viaggiatori di Deutsche Bahn sta danneggiando molto immagine e affari della compagnia, che di suo non vive una stagione fortunata per quanto riguarda i servizi, quello della puntualità in primo luogo.

Lo stop dei treni comporta anche il blocco parziale dei servizi metropolitani, quelli delle linee S-Bahn (in genere di superficie) in molte grandi città, che sono gestite proprio da Deutsche Bahn. La mobilità cittadina sarà dunque ristretta alle linee metropolitane sotterranee (U-Bahn), ai bus e ai tram, servizi gestiti da società locali.

Ma per GDL la battaglia non si ferma a questa settimana. Mentre sono ancora incerte le date di un nuovo incontro con la controparte (l’ultima tavola è saltata proprio venerdì scorso), Weselsky annuncia che dopo lo sciopero di giovedì e venerdì nuove astensioni dal lavoro saranno indette a ondate nelle settimane successive, senza neppure il preavviso di 48 ore. A rischio anche le vacanze pasquali.

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