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Perché il trading di criptovalute a breve termine è molto rischioso

Il problema con il mercato delle criptovalute è che è intrinsecamente volatile (oltre a essere deregolamentato). L'analisi di Michele Morra, portfolio manager di Moneyfarm

L’ultimo mese è stato caratterizzato dal forte crollo del Bitcoin che, passato da 63mila dollari a 35mila in poche settimane, si è portato dietro tutto il mondo delle criptovalute (il Bloomberg Galaxy Crypto index ha perso il 40%), causando una grande svendita, con Bitcoin, Ethereum, Dogecoin che hanno fatto registrare impressionati cali e sono stati oggetto di vendite dettate dal panico. Questi scossoni non sono rari, ma le correzioni di maggio sono state le più gravi nella storia delle principali criptovalute. Questo ampio crollo ha spazzato via circa 1.000 miliardi di dollari di valore di mercato, una buona parte dei 2.500 miliardi che le criptovalute erano arrivate a capitalizzare al loro apice (meno del valore delle due maggiori società dell’S&P 500 messe insieme). La spiegazione di quanto successo è piuttosto semplice: una serie di notizie ha invertito il sentiment sulla criptovaluta e molti trader hanno deciso di monetizzare la propria posizione. Il calo del prezzo ha fatto scatenare una vendita dettata dal panico che ha anche mandato in tilt alcune delle principali piattaforme di trading. Sul lato perdente dell’affare si sono trovati molti investitori che avevano puntato sulle criptovalute negli ultimi mesi, sull’onda dei risultati positivi.

LA VOLATILITÀ È INEVITABILE

Il cambio di umore è stato alimentato, dicevamo, da alcune notizie, come l’annuncio della Cina dell’intenzione di regolamentare le criptovalute. Nel frattempo, le preoccupazioni ambientali hanno portato Elon Musk a rinunciare al supporto suo (e di Tesla) alle criptovalute, causando ulteriori cali del mercato. Tuttavia, la svendita su larga scala non ci dice fondamentalmente molto sulle prestazioni future del Bitcoin. Data la loro (breve) storia, non è impossibile immaginare che il prezzo di Bitcoin o Dogecoin possa salire di nuovo, come già successo in passato. Il problema per coloro che speculano su quando potrebbe essere il prossimo picco è che non è affatto facile individuare il momento giusto. Questo vale per qualsiasi asset rischioso, incluse le criptovalute, ma pochi sono paragonabili al Bitcoin in termini di imprevedibilità. La volatilità fa parte degli investimenti, che si tratti di criptovalute o titoli di stato. Senza di esso, gli investitori non guadagnerebbero denaro. Il problema con il mercato delle criptovalute è che è intrinsecamente volatile (oltre a essere deregolamentato): lo stesso creatore di Ethereum, Vitalik Buterin ha riconosciuto che l’attuale situazione dei mercati è una bolla, prima di notare che può essere “difficile prevedere” quando la bolla scoppierà.

NON TUTTE LE CRIPTOVALUTE SONO UGUALI

C’è più rischio insito in alcuni progetti rispetto ad altri. Le valutazioni elevate e il track record del Bitcoin, per esempio, sconsigliano un investimento pesante in questa valuta. Senza parlare delle valute alternative (i cosiddetti alternative coins) il cui prezzo è mosso solamente dalla speculazione: un investimento in questi progetti equivale a giocare alla roulette, dove si ha la stessa possibilità di raddoppiare il capitale o di perdere tutto. Esistono poi alcune tecnologie blockchain, come Ethereum, che vengono già utilizzate in applicazioni del mondo reale come gli NFT. La raffinatezza dei contratti intelligenti di Ethereum significa che gli sviluppatori possono facilmente creare applicazioni decentralizzate alimentate dalla tecnologia blockchain: Ethereum, di conseguenza, ha un gruppo fedele di seguaci che lo vedono come il futuro del settore. Tutto questo per dire che, in definitiva, è troppo presto per capire quale sarà il futuro della tecnologia blockchain. Questa tecnologia si sta sviluppando a ritmo sostenuto e continueremo a vedere sviluppate applicazioni nel mondo reale. Questo non significa necessariamente che ci sarà un riflesso positivo sul valore dei Bitcoin, ed è ancora più difficile prevedere esattamente quali criptovalute si imporranno o dureranno nel lungo termine.

PUNTARE SULLE CRYPTO? DIVERSIFICARE È LA RISPOSTA

A differenza di quanto molti siano portati a credere, si tratta di un ambiente complesso su cui fare trading che non necessariamente offre un rapporto rischio/opportunità migliore di altre asset class. Chi adotta un approccio di medio lungo termine, sa che esiste un rischio associato alla sostenibilità dei singoli progetti. Sul fatto che la blockchain sia una tecnologia utile ci sono pochi dubbi, ma non possiamo prevedere quali valute si imporranno da qui ai prossimi anni. Per coloro che sono interessati a investire in criptovalute con un intento speculativo, ricordiamo che il trading di criptovalute a breve termine è molto rischioso, ma potrebbe essere considerato una componente potenzialmente redditizia di un portafoglio di investimenti più ampio. Durante i periodi di alta volatilità dei mercati si possono fare fortune (ma anche perderle). Non c’è niente di nuovo in questo: le bolle di mercato sono sempre state un’opportunità potenzialmente redditizia per alcuni e una rovina per molti. Alle criptovalute si applica la stessa logica: molte persone si sentono più a proprio agio nel cimentarsi nel trading speculativo con le criptovalute perché ritengono che in qualche modo sia più facile trarne profitto. Al contrario, le crypto sono un mercato non regolamentato, molto esposto ad azioni e manipolazioni speculative dei mercati azionari, in balia di volubili sentiment di comunicazione. Di conseguenza, fare trading con le criptovalute con successo è complesso e richiede nervi d’acciaio, in particolare nei periodi negativi. Come per qualsiasi attività di trading, le criptovalute richiedono perseveranza, abilità e fortuna: è un’attività da non raccomandare alla maggior parte delle persone, neanche con una quota marginale dei propri risparmi. Per chi, invece, fosse interessato a investire nella blockchain con una logica di lungo termine, il consiglio è mantenere un portafoglio diversificato per compensare eventuali perdite derivanti dalle criptovalute.

La blockchain probabilmente è qui per restare, ma non possiamo prevedere se lo saranno anche Bitcoin, Ethereum o altri coin e non siamo affatto sicuri che il loro prezzo continuerà a crescere più di quello di altre asset class (come l’azionario). Naturalmente, non escludiamo di investire in criptovalute in futuro. L’attuale livello di volatilità probabilmente si calmerà man mano che la tecnologia blockchain si integrerà nella società come molti si aspettano. Per ora, però, la volatilità associata alle criptovalute pone questi asset al di fuori del nostro range accettabile.

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