La nomina di Mario Draghi a primo ministro italiano è una buona notizia per i mercati finanziari, che bramano soprattutto la stabilità politica e che ricordano positivamente il suo periodo come Presidente del consiglio direttivo della BCE.
Nel caso riuscisse a formare una maggioranza per il suo governo tecnico, ci sarà allora una continua stabilità dei prezzi dei BTP, specialmente alla luce di un supporto continuo agli asset purchase programmes della Banca Centrale Europea.
È naturale che il tumulto delle ultime due settimane abbia causato un po’ di nervosismo nel mercato. Anche perché lo spread del BTP si era stretto come non accadeva da diversi anni e molti investitori temevano la volatilità politica e di mercato, proprio come nel 2018. Anche considerando il successo della transizione verso un governo Draghi, rimangono incertezze sul futuro a breve termine, sia per quanto riguarda l’uso del Recovery Fund sia per il roll-out del piano di vaccinazione per Covid-19, e soprattutto per il loro impatto sulla crescita del PIL.
Nonostante ciò, queste incertezze rimangono probabilmente in secondo piano rispetto alla riduzione del rischio politico; abbiamo mantenuto le nostre posizioni di sovrappeso sui BTP, con la convinzione che nuove elezioni fossero e restino improbabili. Potrebbe essere difficile ottenere un’ulteriore stretta dello spread, ma rimane comunque un minor rischio di un allargamento significativo.
Nel frattempo, i BTP continuano a offrire un carry interessante nell’Eurozona.