Stop da Bankitalia a nuovi clienti per N26, mobile bank tedesca.
La Banca d’Italia ha annunciato martedì di aver vietato alla succursale italiana di N26 di intraprendere operazioni con nuova clientela. Inoltre a N26 è stato anche vietato offrire nuovi prodotti e servizi, come le criptovalute, ai clienti esistenti.
“Sono 750mila a oggi i clienti italiani di N26 a cui la neobank non potrà fornire nuovi servizi, a partire da quelli in rampa di lancio legati alle criptovalute”, sottolinea il Sole 24 Ore.
Come si legge nel comunicato, “la Banca d’Italia ha adottato tale provvedimento a seguito di verifiche ispettive, condotte dal 25 ottobre al 17 dicembre 2021, dalle quali sono emerse significative carenze nel rispetto della normativa in materia di antiriciclaggio”.
“N26 ha adottato misure per porre rimedio a tale carenza”, ha aggiunto l’istituto di via Nazionale. “La Banca d’Italia si riserva di valutare il pieno superamento delle anomalie, prima di valutare la revisione dell’attuale decisione”.
In Italia la banca è presente da settembre 2017 e, nonostante il provvedimento, l’operatività dei conti non è toccata.
Dopo lo scandalo Wirecard, la finanza tedesca torna quindi nell’occhio del ciclone. Già lo scorso settembre Bafin, la Consob tedesca, aveva comminato a N26 una multa di 4,25 milioni di euro per le segnalazioni ritardate di attività sospette nel 2019 e nel 2020 nell’area dell’antiriciclaggio.”L’autorità di vigilanza tedesca ha infatti imposto un tetto massimo di 50mila nuovi clienti al mese e di 500 milioni di euro di esposizioni nell’ambito dei mutui ipotecari”, ha aggiunto il Sole 24 Ore.
Tutti i dettagli.
LA NOTA DI BANKITALIA
Nel comunicato, Banca d’Italia fa sapere che “con provvedimento del 28 marzo 2022, ai sensi dell’art. 7, comma 2 del d.lgs. 231/07 e dell’art. 79, comma 4 del TUB, ha imposto alla succursale italiana di N26 Bank il divieto di intraprendere operazioni con nuova clientela (attraverso l’apertura di nuovi rapporti continuativi o l’effettuazione di qualsivoglia operazione, anche occasionale, con clientela non già censita alla medesima data) nonché il divieto di offerta di nuovi prodotti e servizi alla clientela esistente (ad es. cryptoassets)”.
LA REPLICA DELLA BANCA
Di rimando, N26 fa sapere che negli ultimi mesi “ha effettuato investimenti importanti in materia di antiriciclaggio che hanno già portato a progressi significativi in quest’area, sia a livello globale che in relazione alla Succursale Italiana”. N26, al contempo, ha anche osservato che “è in corso di implementazione un piano di azione volto a colmare le carenze in materia per quanto riguarda la Succursale Italiana di N26, finalizzato a consentire alla Banca d’Italia di verificare che le debolezze sul fronte antiriciclaggio siano pienamente rimosse al fine di poter revocare il provvedimento stesso”.
COS’È N26
Fondata nel 2013 da Valentin Stalf e Maximilian Tayenthal , N26 è la mobile bank tedesca, progettata per stare sul display dello smartphone. Quindi la banca online è priva di filiali o di sportelli sul territorio.
Rispetto alle banche tradizionali, che “hanno applicazioni ‘mobile’ non funzionali”, N26 consente di “aprire un conto in 8 minuti con una videochiamata, fare trasferimenti di denaro istantanei e bonifici all’estero ai prezzi più bassi sul mercato”, spiegava l’ex country manager per Italia Matteo Concas all’Ansa nel 2017.
TUTTI I NUMERI DELLA MOBILE BANK TEDESCA
Attualmente, N26 ha 7 milioni di clienti in 24 mercati: Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera.
In particolare, i servizi bancari negli Stati Uniti sono offerti da N26 Inc. in partnership con Axos Bank, Membro FDIC.
L’organico della società è composto da 1500 dipendenti dislocati in 10 sedi: Amnesterdam; Belgrado; Berlino; Barcellona; Madrid; Milano; Parigi; Vienna; New York e San Paolo.
PETER THIEL TRA GLI INVESTITORI
N26 ha raccolto più di 800 milioni di euro dai più importanti investitori del mondo, tra cui Insight Venture Partners, GIC, Tencent, Allianz X, Horizons Ventures di Li Ka-Shing, Earlybird Ventures, Battery Ventures, oltre ai membri del management board di Zalando e Redalpine Ventures.
In particolare, Peter Thiel, cofondatore di PayPal e di Palantir, ha investito ben 10 milioni di euro nella mobile bank tedesca attraverso la sua Valar Ventures.
I GUAI IN GERMANIA E NON SOLO
Come dicevamo, dopo la multa imposta dalla Bafin lo scorso settembre, l’autorità di vigilanza finanziaria tedesca ha imposto un limite draconiano alla crescita di N26.
Infatti ha vietato alla banca di acquisire più di 50.000 nuovi clienti al mese fino a quando non avesse messo in atto “una vera organizzazione aziendale”.
Già all’inizio del 2021 BaFin aveva esteso la sua supervisione su N26 dal momento che l’authority ha rafforzato i controlli dopo il crollo dell’azienda di pagamenti tedesca Wirecard nel 2020.
Inoltre “lo scorso febbraio quattro dirigenti di N26 sono finiti nel mirino di un’inchiesta sempre nell’ambito di accuse di frode e riciclaggio di denaro sporco” ricorda il quotidiano confindustriale.
L’USCITA DAGLI STATI UNITI
N26 era presente anche negli Stati Uniti, dove opera attraverso la sua controllata N26 Inc., basata a New York.
Tuttavia, a novembre la banca online N26 ha avviato il ritiro dagli Stati Uniti, una brusca inversione di strategia per la fintech un tempo ad alta quota ora sotto il tiro delle autorità di regolamentazione tedesche. La banca ha affermato che i suoi 500.000 clienti negli Stati Uniti avrebbero potuto utilizzare i loro conti fino a metà gennaio.
“L’abbandono degli Stati Uniti non è correlato ai limiti alla crescita dei clienti che BaFin ha imposto in Europa, dove N26 per ora sarà in grado di accettare solo meno di un terzo dei clienti ogni mese in cui è stato. Il divieto dell’autorità di regolamentazione non si estendeva alle operazioni statunitensi di N26” segnala il Ft.
LA VALUTAZIONE DI N26
Infine, nel suo ultimo round di finanziamenti datato ottobre 2021 la banca aveva raggiunto una valutazione di 9 miliardi di dollari. Tuttavia, secondo il Sole 24 Ore “le difficoltà in Italia sembrano mettere a rischio questa valutazione e allontanare le prospettive di una possibile quotazione”.