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Pensioni

Pensioni e Reddito di cittadinanza, che cosa farà il governo Conte

Come finanziare il Reddito di cittadinanza? Abolendo Naspi, Discoll, Asdi e reddito di inserimento. Il costo delle modifiche alla Fornero sulle pensioni? Troppo allarmismo, ecco come si potranno finanziarie. Annunci, consigli e rassicurazioni arrivano da Alberto Brambilla, ex sottosegretario al Welfare nei governi Berlusconi 2 e 3, che spiega di essere stato contattato per un incarico…

Come finanziare il Reddito di cittadinanza? Abolendo Naspi, Discoll, Asdi e reddito di inserimento. Il costo delle modifiche alla Fornero sulle pensioni? Troppo allarmismo, ecco come si potranno finanziarie.

Annunci, consigli e rassicurazioni arrivano da Alberto Brambilla, ex sottosegretario al Welfare nei governi Berlusconi 2 e 3, che spiega di essere stato contattato per un incarico a fianco di Di Maio al ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico oppure al vertice dell’Inps.

AVANTI CON LA QUOTA 100

“L’idea è di premiare il lavoro, consentendo di uscire con quota 100 o quota 41 – ha spiegato Brambilla, considerato vicino alla Lega di Salvini, in un’intervista al quotidiano la Repubblica – E di asciugare la spesa per assistenza che vale oltre 100 miliardi all’anno, ma non esiste un’anagrafe e non sappiamo a chi vanno questi soldi e se ne ha diritto. L’allarme sui conti è infondato. La spesa per pensioni, depurata dall’assistenza, pesa solo l’11% sul Pil, in linea con gli altri paesi europei e sotto il 18,5% comunicato da Istat a Eurostat”.

COME INTERVENIRE SULLA FORNERO

“Intervenire in modo chirurgico sulla Fornero – afferma Brambilla – si può e in 3-4 mesi. Poi entro un anno il nuovo Testo unico delle pensioni. I costi sono sostenibili”.

COSTI E STIME

Sul calcolo di 5 miliardi all’anno quando il presidente dell’Inps Boeri ne calcola 20, Brambilla spiega: “Non si conosce la proposta. L’idea è di mandare in pensione chi ha almeno 64 anni con 36 di contributi. Oppure 41 anni e mezzo di contributi, a prescindere dall’età e non più di 2-3 anni di contributi figurativi, per escludere chi e’ stato in cassa integrazione per 10 anni, ad esempio. Consentire di uscire a 64 anni significa di fatto annullare lo scalone Fornero che ha portato l’eta’ a 67 anni dal 2019. Ma guai a pensare che con quota 100 risolviamo ogni problema”.

LA QUESTIONE DEI FONDI

“Bisogna puntare – prosegue – sui fondi esuberi o di solidarietà che esistono già per ogni categoria professionale. E replicare il modello del settore bancario che grazie al suo fondo, alimentato dallo 0,30% pagato su ogni retribuzione lorda, dal 2000 ha mandato in pensione 60 mila dipendenti senza gravare sullo Stato”.

COSA FARE CON L’APE

“L’Ape sociale – fa quindi sapere – verrebbe abolita. Pesa per 1,5 miliardi all’anno sui conti pubblici. Ed e’ molto discrezionale. I 150 mila lavoratori, potenziali beneficiari nei 5 anni, andrebbero in carico ai fondi. Ecco perché questa riforma potrebbe costare meno dei 5 miliardi stimati”.

LE PROSPETTIVE

Sulle risorse per sostenere il reddito di cittadinanza, Brambilla annuncia: “Ci aiuterà il riordino degli ammortizzatori introdotti con il Jobs Act. Inutile tenere in piedi Naspi, Discoll, Asdi, reddito di inserimento. Della Naspi manterrei solo il decalage e lo applicherei al Reddito di cittadinanza. Per spronare chi lo riceve ad attivarsi per un lavoro”.

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