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Banca D'Italia

Fornero e pensioni, come e perché Lega e M5S borbottano su Bankitalia

Bene il passaggio sul ruolo degli investimenti pubblici, male quello sulle pensioni. Sono le prime reazioni che si raccolgono in ambienti della Lega e del Movimento 5 Stelle alle parole espresse oggi dal vicedirettore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, in Parlamento per l’audizione sul Documento di economia e finanza. NON TOCCARE LA RIFORMA…

Bene il passaggio sul ruolo degli investimenti pubblici, male quello sulle pensioni. Sono le prime reazioni che si raccolgono in ambienti della Lega e del Movimento 5 Stelle alle parole espresse oggi dal vicedirettore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, in Parlamento per l’audizione sul Documento di economia e finanza.

NON TOCCARE LA RIFORMA DELLE PENSIONI

“La sostenibilità del debito pubblico italiano poggia in larga misura sulle riforme pensionistiche introdotte nell’arco degli ultimi decenni. E’ uno dei punti di forza della finanza pubblica italiana; è opportuno non indebolirlo”. E’ l’avvertimento arrivato oggi dal vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in audizione sul Def alle Commissioni speciali di Camera e Senato. L’attuale sistema, ha spiegato, assicura “una dinamica degli esborsi in complesso gestibile nonostante l’invecchiamento della popolazione”.

LA POSIZIONE DI SALVINI E DI MAIO

Parole di fatto in contrasto con quanto da tempo sostenuto in particolare dalla Lega e da M5S. Proprio oggi il leader della Lega, Matteo Salvini, in una intervista al Gazzettino ha detto: “Via la legge Fornero, riduzione delle accise e Flat Tax, legittima difesa, controllo dei confini, reddito di inserimento al lavoro, autonomia. Su queste basi un governo può partire anche domani”. E anche i Pentastellati da tempo rimarca la volontà di ritoccare, se non di abolire la Fornero, tanto che lo stesso Luigi Di Maio ha evocato interventi normativi in questo senso alla fine delle ultime consultazioni del capo dello Stato, Sergio Mattarella.

IL RUOLO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI

Un passaggio, invece, accolto con favore da Lega e Movimento 5 Stelle è quello sul ruolo degli investimenti pubblici, tema peraltro caro al governatore Ignazio Visco, invertendo impostazioni precedenti della Banca d’Italia: “Un ruolo centrale per le prospettive dell’economia può essere svolto dagli investimenti pubblici, in forte calo dal 2010, da selezionare sulla base di rigorose analisi dei costi e dei benefici e da attuare riducendo sprechi e ritardi. Per il loro finanziamento si dovrebbero individuare risorse aggiuntive, anche attraverso l’eliminazione delle spese meno necessarie”, ha detto Luigi Signorini, vicedirettore generale di Bankitalia, durante l’audizione sul Def. Signorini ha evidenziato che “è proseguito (-5,6 per cento) il calo degli investimenti pubblici iniziato nel 2010: la loro incidenza sul PIL è stata pari al 2,0 per cento, valore tra i più bassi nell’area dell’euro”.

COME EVITARE L’AUMENTO DELL’IVA

Infine, l’esponente di Palazzo Koch ha indicato la strada nel caso di volesse evitare l’aumento dell’Iva con le clausole di salvaguardia: “Se si vuole evitare, o contenere, l’aumento dell’Iva e si è ugualmente determinati a imboccare la strada di una riduzione del debito visibile e significativa, bisognerà ricercare fonti alternative di aumento di entrata o riduzione di spesa”, ha sottolineato il vicedirettore di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in audizione sul Def, escludendo quindi che per la sterilizzazione delle clausole possa avvenire in deficit. “L’avanzo primario – ha aggiunto – resta la bussola che consente di mantenere fermo l’orientamento verso il riequilibrio della finanza pubblica”.

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