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Pensioni

Pensioni d’oro, ecco i dettagli sul nuovo piano della Lega con il contributo di solidarietà

Che cosa prevede lo studio del tecnico Alberto Brambilla, consigliere economico di Matteo Salvini per le questioni legate alle pensioni e al welfare, con la proposta di un contributo di solidarietà a carico delle pensioni elevate rispetto al taglio previsto dal progetto di legge presentato dal Movimento 5 Stelle e poi firmato in un primo momento dalla Lega

Un articolo di Repubblica rivela le intenzioni della Lega sul taglio delle pensioni d’oro, anticipando uno studio di itinerari previdenziali – il centro studi fondato e presieduto da Alberto Brambilla, consigliere economico di Matteo Salvini su welfare e dintorni– che boccia in toto la proposta giallo-verde di taglio alle pensioni d’oro.

LO SCOOP DI REPUBBLICA SULLO STUDIO DI BRAMBILLA (LEGA)

Lo studio definisce così il progetto: «Retroattivo. Iniquo. Arbitrario. E dunque incostituzionale. Ma soprattutto irrealizzabile». Così oggi il quotidiano Repubblica presenta i giudizi di Brambilla sul taglio secco sulle pensioni elevate come si evinceva dal progetto di legge presentato da Movimento 5 Stelle e Lega (che poi ha progressivamente sconfessato di fatto).

L’IDEA DEL TECNICO BRAMBILLA SUL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’

Brambilla torna in definitiva alla vecchia idea dei contributi di solidarietà, già una volta approvati dalla Consulta, ma in via eccezionale, notano gli addetti ai lavori. In 37 pagine, Brambilla spiega perché è meglio procedere chiedendo ai pensionati italiani un contributo straordinario di solidarietà di tre anni per sostenere la non autosufficienza e l’occupazione di giovani, over 50 e donne.

LE CRITICHE AL PROGETTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE SULLE PENSIONI D’ORO

Il taglio secco e permanente assolutamente non è un ricalcolo, come invece ripete il ministro Luigi Di Maio, ma una decurtazione in base all’età di uscita confrontata con una età fittizia più alta, ora rideterminata in modo retroattivo – che penalizzerebbe soprattutto le pensioni di anzianità di chi ha lavorato per 40 anni e oltre, i lavoratori precoci, le donne che fino al 2011 dovevano uscire per legge 5 anni prima degli uomini.

L’OBIETTIVO DELLA PROPOSTA

L’obiettivo – si legge nello studio di Brambilla della Lega (QUI IL DOCUMENTO COMPLETO) – “è quello di raggiungere nel giro di 3 anni i 24 milioni di occupati portando sopra il 61% il tasso di occupazione e all’1,5 il rapporto attivi – pensionati. In sostanza si tratta di un aumento di circa 250 mila unità l’anno per 3 anni. Dopo il terzo anno il fondo verrebbe alimentato da un contributo dello Stato favorito da maggiori imposte dirette e indirette versate da questa nuova platea di occupati che quindi autoalimenterebbero il fondo; altre risorse, soprattutto per il fondo per la non autosufficienza, proverrebbero dalla conclusione della realizzazione del Casellario dell’Assistenza che potrebbe produrre, con l’eliminazione di duplicazioni e prestazioni improprie, circa 5 miliardi l’anno”.

COME FUNZIONA IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’

“Applicando il contributo di solidarietà – si legge ancora nella proposta del tecnico della Lega – i risparmi sono molto più alti del ricalcolo e valutabili in circa 1,2 miliardi netti per ogni anno da usarsi per finanziare il “super ammortamento” del costo del lavoro al 130% per chi assume un under 29 o un over 57 anni o una donna over 50, per poi arrivare al 100%, al quinto anno di assunzione; questo credito d’imposta (da calcolarsi sulla RAL aumentata del valore dei contributi sociali Inps e Inail) e di importo massimo per il primo anno di 7.000 € per ogni assunto (che decresce del 20% l’anno) è alternativo alla decontribuzione prevista dai Governi precedenti che va a beneficio anche delle aziende decotte, le quali a fine incentivo licenziano o chiudono (peraltro i due partiti al Governo si proponevano anche di cancellare il Jobs Act che appunto prevede la decontribuzione ma che invece, esattamente come per la legge Fornero, viene utilizzata e rafforzata)”.

LA PROPOSTA FINALE

“Si potrebbe pensare di sottoporre tutte le pensioni da 2.000 € lordi (ma questa è una decisione eminentemente politica) a un contributo di solidarietà (di cui 0,40% verrebbe versato al fondo per la non autosufficienza e il resto al fondo occupazione) che cresce progressivamente fino al 12%-15% per le pensioni più elevate; il contributo è calcolato sulla base dei singoli scaglioni di pensione (non sull’importo totale)”.

IL DOCUMENTO TECNICO CON UN SOTTOFONDO POLITICO

A dare una valenza politica al documento in sé tecnico, trasformandolo nella pietra tombale leghista del pdl ancora sponsorizzato da MSS, si ricorda che il 70% dei tagli cadrebbero al Nord, dove prevalgono appunto gli assegni di anzianità. “Questo potrebbe causare qualche problema all’elettorato della Lega perché ci sarebbe un trasferimento di risorse Nord-Sud, visto che la maggioranza delle pensioni assistite è al Sud”. Una frase chiave, non solo di natura tecnica ma anche politica.

IL COMMENTO DI CAZZOLA

La pietra d’angolo della proposta  di Brambilla – ha scritto giorni fa l’editorialista ed esperto di pensioni e welfare, Giuliano Cazzola, prima della pubblicazione dell’articolo odierno di Repubblica – non fa riferimento alle combinazioni di ricalcolo formulate dalla fervida fantasia degli apprendisti stregoni, ma ad una nuova tipologia di contributo di solidarietà, in cui sarebbero coinvolti i trattamenti in essere a partire da un limite molto più basso dei canonici 4mila euro mensili netti (si parla di 2mila-2,5mila euro) mediante un’aliquota dapprima modesta (s’ipotizza lo 0,35%) poi crescente con criteri di progressività, fino al 15%”.

COME FUNZIONEREBBERO LE ALIQUOTE

“Le aliquote – ha continuato Cazzola – si applicherebbero per fasce dell’importo della pensione, praticamente in senso inverso all’applicazione della perequazione automatica. Tale soluzione – soprattutto se relativa alle quote liquidate col calcolo retributivo – sarebbe non solo più equa rispetto all’accanimento terapeutico nei confronti delle pensioni c.d. d’oro, ma soprattutto produrrebbe almeno il doppio dei risparmi previsti dal pdl D’Uva-Molinari”.

ECCO LA PROPOSTA COMPLETA DEL TECNICO DELLA LEGA CHE SEGUE PENSIONI E WELFARE PER CONTO DI SALVINI

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