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Ubi Banca Banche

Parvus, chi è (e cosa farà) il fondo di Mercadante sull’Ops Intesa-Ubi

Numeri, parole e segreti del finanziere italo-francese Mercadante che col fondo Parvus da azionista di Ubi Banca (e anche di Unicredit) può essere l'ago della bilancia per decretare la vittoria o la sconfitta dell'Ops di Intesa Sanpaolo su Ubi

 

Mentre cresce l’attesa per il verdetto definitivo all’offerta, che arriverà dall’Antitrust entro fine luglio, continuano i rumors su quello che faranno gli azionisti di Ubi Banca: diranno sì all’Ops lanciata il 17 febbraio scorso da Intesa Sanpaolo? Quanti lo faranno? Ca’ de Sass riuscirà ad ottenere la maggioranza qualificata del 66,7% o si dovrà accontentare del 50% più un’azione che ha già detto che accoglierà? E in tal caso che cosa accadrà?

In mezzo a tutti questi interrogativi – certo non di poco conto – negli ultimi giorni i riflettori si sono accesi su un azionista di Ubi, il fondo londinese Parvus Asset Management, guidato dal finanziere italo-francese Edoardo Mercadante. Parvus ha l’8,6% di Ubi.

Intanto entro la fine di questa settimana è atteso il via libera della Commissione guidata da Paolo Savona alla pubblicazione del prospetto informativo sull’Ops che a quel punto potrebbe partire nel giro di poche settimane in modo che “la parola possa passare agli azionisti di Ubi” come ha detto due giorni fa l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina.

IL RUOLO DI PARVUS IN UBI

Come si diceva, gli addetti ai lavori da giorni si chiedono se il ruolo di Parvus sarà anti Intesa Sanpaolo. In particolare – come emerge da un articolo di Gianni Barbacetto del Fatto Quotidiano – ad incalzare Parvus con dubbi e interrogativi sono il senatore del Movimento Cinque Stelle, Elio Lannutti, e l’imprenditore ed ex parlamentare forzista Giorgio Jannone, che rappresenta pure un comitato di piccoli azionisti di Ubi Banca fondato l’anno del suo addio alla politica. “Il ruolo di Parvus – scriveva nei giorni scorsi il Giornale – sembrava fatto apposta per far bloccare la straordinaria: ipotizzando che i tre patti tra soci Ubi non aderiscano all’Ops, per un totale di circa il 27-28%, sommando l’8% di Parvus si arriva proprio al 34-35%. La Bce ha però cambiato lo scenario: se Intesa si ferma tra il 50 e il 66% di adesioni, l’Ops sarà valida, Ubi finirà sotto il controllo di Intesa ancorché senza fusione, e ci sarà l’elevato rischio che i titoli dell’istituto bergamasco, senza più l’appeal dell’Ops, perdano un bel po’ di valore. Un caso di scuola che sicuramente, nei prossimi giorni, sarà al centro delle riflessioni degli investitori istituzionali”.

L’ATTIVISMO DI JANNONE IN UBI BANCA

Da notare che il bergamasco Jannone è sempre stato molto attento alle sorti dell’istituto di credito lombardo: è stato infatti il grande accusatore nel processo in corso contro i vertici di Ubi Banca di cui ha chiesto le dimissioni e puntava anni fa alla presidenza del consiglio di sorveglianza di Ubi.

JANNONE PRO OPS DI INTESA SU UBI

Nell’attuale partita Jannone si è schierato al fianco di Ca’ de Sass e, dopo il “no” immediato del Comitato degli azionisti (Car), che detiene circa il 20% dell’istituto di credito, è arrivato il “sì” della sua Associazione Azionisti Ubi Banca. “L’Ops di Intesa Sanpaolo ha indubbiamente comportato, sin dagli esordi, effetti oggettivamente positivi, con potenzialità prospettiche di assoluto rilievo – aveva detto a pochi giorni dal lancio dell’Ops -. Il giudizio positivo delle Autorità di Vigilanza e dei mercati e il conseguente apprezzamento del titolo vanno, doverosamente, tenuti in considerazione. Valutiamo positivamente anche il superamento di un piano industriale ‘stand alone’ che consideriamo, in coerenza con le dichiarazioni delle altre aggregazioni di azionisti, del tutto insoddisfacente in termini di ritorno economico”.

LE PAROLE DI JANNONE

Ancora una volta l’imprenditore – uscito da Cartiere Pigna – aveva tuonato contro l’amministratore delegato di Ubi, Victor Massiah: “Del resto l’andamento del titolo Ubi e i risibili dividendi, di pochi centesimi, distribuiti negli scorsi esercizi (peraltro ripetutamente ‘attinti’ dalle riserve ), gli utili risicati e addirittura le perdite conseguite (€ 830.150.000 nel 2016), i rilievi sanzionatori delle Autorità di Vigilanza e le inchieste della Magistratura nonché i giudizi delle agenzie di rating, destano non poche preoccupazioni”.

COSA FARA’ IL FONDO PARVUS SECONDO MERCADANTE

Mercadante intanto è uscito allo scoperto e lo ha fatto con un’intervista all’agenzia Reuters. In sostanza, ha avvertito, Parvus Asset Management Europe deciderà se dire sì oppure no all’offerta di Intesa Sanpaolo solo dopo la pubblicazione del prospetto informativo e sulla base degli elementi economici dell’Ops. “Stiamo aspettando il prospetto per prendere una decisione definitiva sull’aderire o meno all’offerta di Intesa, ma non abbiamo intenzione di comunicare la nostra decisione”, ha affermato, spiegando che “la nostra valutazione sarà basata puramente su logiche economiche, faremo una valutazione del valore intrinseco di Intesa stand alone e la ripartizione delle sinergie e le confronteremo con il valore intrinseco di Ubi su base stand alone e decideremo”.

PARVUS AZIONISTA ANCHE DI UNICREDIT

Da ricordare che Mercadante ha quote anche in Unicredit, che contrasta l’Ops di Ca’ de Sass e che ha chiesto all’Antitrust di essere sentita in chiave anti Intesa nell’istruttoria aperta dall’Authority sull’operazione in cui il Garante ravvisa diverse sovrapposizioni territoriali e settoriali fra Intesa e Ubi.

LE PAROLE DI MERCADANTE SUI SOCI DI UBI

Mercadante ha gettato acqua sul fuoco per quanto riguarda le indiscrezioni di stampa su presunte relazioni tra Parvus e alcuni azionisti bergamaschi e bresciani della banca: “Non ho mai avuto contatti con altri azionisti di Ubi”, ha detto aggiungendo che “da quando abbiamo una posizione sulla banca non ho mai incontrato alcuna persona che sia azionista di Ubi o abbia rapporti con Ubi”.

I CLIENTI USA DI PARVUS

Il finanziere ha poi parlato della sua società di gestione i cui clienti “sono perlopiù statunitensi, tipicamente sono investitori long-only come università o fondazioni. Abbiamo un solo cliente italiano che è con noi dalla creazione della società nel 2004” ha chiarito sottolineando poi che “non offriamo servizi di offshore, contrariamente a quanto riportato dalla stampa italiana”.

LE RICHIESTE CONSOB

Mercadante ha poi confermato che la Consob ha chiesto dei dettagli sulle transazioni relative alla quota in Ubi, prontamente fornite dal fondo. In base a calcoli effettuati dalla Reuters, agli attuali prezzi di mercato la quota nell’istituto di credito lombardo vale circa 285 milioni o il 5% circa del valore delle masse in gestione. “Siamo una società di gestione e abbiamo preso posizione sulle banche italiane perché trattano a sconto. Abbiamo una quota in Ubi e in UniCredit, per motivi diversi sono due storie industriali che ci interessavano”. ha evidenziato.

CHI E’ EDOARDO MERCADANTE

Il ceo di Parvus asset Management, Edoardo Luigi Raphael Mercadante, è un finanziare nato a Nizza e possiede la doppia nazionalità italiana e francese. In passato ha lavorato per Merrill Lynch. Poco sanno di lui anche gli addetti ai lavori. E poco si sa anche del fondo, nato nel 2004, che non opera nel nostro Paese e dunque non è vigilato dalla Banca d’Italia né dalla Consob. Nel nostro Paese, dunque, opera più come una fiduciaria che come un fondo comune. Parvus, che gestisce 5,4 miliardi di asset, è fra i maggiori 500 hedge nel mondo. Detiene l’8,6% di Ubi ed è uno dei principali azionisti della banca insieme a Silchester International Investors, un altro fondo britannico che detiene ugualmente l’8,6%. In Unicredit, invece, la quota detenuta è del 2,7%.

CHE COSA HA SCRITTO IL SOLE 24 ORE

Intanto, come riporta il Sole 24 Ore di oggi, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, al momento senza ipotesi di reato né indagati, che vede al centro proprio il fondo londinese Parvus Asset Management. Il sospetto, riferisce il quotidiano confindustriale, è che Parvus sia legato ad alcuni dei grandi soci di Ubi Banca e che, di conseguenza, si schiererà contro l’offerta di Intesa Sanpaolo. Ma – come detto – Mercadante ieri a Reuters ha sottolineato: “Non ho mai avuto contatti con altri azionisti di Ubi”.

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