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Cashless Society

Pagamenti elettronici, ecco i progetti del governo. Parole, ipotesi e commenti

Che cosa si legge nella Nadef a proposito di pagamenti elettronici per combattere l'evasione fiscale.

Dalla lotta all’evasione fiscale il governo punta a recuperare 7 miliardi di euro. E questo obiettivo, indicato nella Nadef, dovrebbe essere raggiunto in buona parte con gli incentivi ai pagamenti tracciabili, come carte di credito e bancomat.

ECCO LE INTENZIONI DEL GOVERNO

È qui che entra il meccanismo del cash back, citato in conferenza stampa dallo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Chi paga in moneta elettronica si vedrà restituire un pezzo dell’Iva direttamente nell’estratto conto: l’aliquota al 4% potrebbe scendere fino all’1, quella al 10% fino al 7%. Ci potrebbe essere anche il superbonus della Befana, fino a 500 euro di rimborso per alcuni pagamenti tracciabili per alcune voci a rischio nero, come i ristoranti.

IL COMMENTO DEL CORRIERE DELLA SERA

“Il cash back, però, ha perso un pezzo, e cioè l’aumento di un punto di Iva per chi preferisce i contanti – ha commentato il Corriere della Sera – Questo rende la misura molto più rischiosa dal punto di vista dei conti pubblici. Nel medio periodo potrebbe emergere un pezzo di evasione. Ma è tutto da vedere. In realtà 5 dei 7 miliardi stimati come gettito dalla lotta all’evasione sarebbero dovuti arrivare dall’aumento dell’Iva per i pagamenti in contanti. Adesso si spera che vengano tutti dall’emersione del nero. Una vera e propria scommessa”.

LE PAROLE DI CONTE

Ma che cosa ha detto il premier che ha chiesto in sostanza ha chiesto ai cittadini un patto social per evitare da un lato di penalizzare i commercianti e dall’altro per garantire un vantaggio ai consumatori? “Questo significa ridurre le commissioni, a beneficio dell’uno e dell’altro; significa stimolare la competizione anche per quanto riguarda gli ordinari circuiti bancari, affiancando e valorizzando anche i circuiti per la moneta elettronica alternativi, in particolare, ad esempio, quello postale, ma non solo”.

ECCO I BRANI DELLA NADEF SUI PAGAMENTI ELETTRONICI

“Il Governo intende, nel rispetto della normativa sulla privacy, rendere quanto più possibile trasparenti le transazioni commerciali, agevolando, estendendo e potenziando i mezzi di pagamento elettronici. A questo scopo saranno introdotte specifiche misure per incentivarne l’utilizzo, sia per contrastare l’evasione fiscale, sia per favorire l’utilizzo da parte dei consumatori di metodi di pagamento sicuri alternativi al contante. Tali politiche punteranno, in maniera contestuale, ad aumentare la capacità digitale dei contribuenti in termini di utilizzo di strumenti elettronici di pagamento, garantendo la tracciabilità delle operazioni in chiave anti evasione fiscale”. Strumenti che – ha detto ieri sera il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri – sono “ancora in via di definizione dettagliata e verranno inseriti nella manovra, ma hanno vari assi”. Per il titolare del Mef bisogna “voltare pagina” attraverso “un grande patto per modernizzare il sistema dei pagamenti, andando verso il digitale”. Il Governo intende poi attuare “la web tax per le multinazionali del settore che spostano i profitti verso giurisdizioni più favorevoli”.

UN NUOVO PATTO FISCALE

“Grazie a un salto di qualità in termini di rapporto tra fisco e contribuente, si potranno ottenere maggiori entrate, che potranno essere reinvestite per ridurre la pressione fiscale, nonché per finanziare misure a favore della collettività e sostenere la spesa sociale – sottolinea il governo nella Nota di aggiornamento al Def -. Appositi progetti di educazione finanziaria e diffusione di conoscenze digitali permetteranno di ridurre le disuguaglianze esistenti anche in questo campo. Dopo l’introduzione della fatturazione elettronica, prosegue il processo di digitalizzazione delle certificazioni fiscali volto alla diffusione della cultura digitale nel mondo delle imprese, all’efficienza dei processi amministrativi e al miglioramento della compliance fiscale”.

FRA SCONTRINI E LOTTERIE

“Dal primo luglio è in vigore l’obbligo dello scontrino elettronico per i soggetti che esercitano il commercio al minuto e le attività similari e che, ad oggi, non sono tenuti ad emettere fattura verso i clienti, salvo che tale documento non sia richiesto dal cliente stesso – si legge nella Nadef approvata dal consiglio dei ministri-. L’obbligo è scattato immediatamente per i circa 260 mila esercenti con un giro d’affari superiore ai 400 mila euro, mentre l’estensione a tutti gli altri esercenti avverrà a partire dal primo gennaio 2020. Dalla stessa data partirà anche la cd ‘lotteria degli scontrini’, a cui potranno partecipare i consumatori che acquistano beni o servizi presso gli esercenti che effettuano la trasmissione telematica dei corrispettivi. Con l’introduzione dello scontrino elettronico, gli esercenti avranno accesso immediato ai dati delle proprie vendite, che verranno trasmessi direttamente all’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima potrà effettuare controlli più tempestivi e più rapide analisi di eventuali rischi di evasione. Tale misura, insieme alla fatturazione elettronica, pone l’Italia all’avanguardia fra i Paesi che hanno avviato un processo di digitalizzazione delle certificazioni fiscali, come certificato dall’OCSE nel Rapporto ‘Implementing Online Cash Registers’2”.

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