skip to Main Content

Ubi Banca Banche

Opas Intesa su Ubi, ecco i 3 scenari sull’Offerta di Messina

Cosa succede al titolo Ubi in Borsa e quali sono i 3 scenari dell'Opas di Intesa che termina il 28 luglio

In Borsa a Milano restano distanti Intesa Sanpaolo (+0,03% a 1,81 euro) e Ubi Banca (-5,4% a 3,43 euro), alla vigilia della conclusione del periodo di adesione all’Opas. Le adesioni all’offerta hanno raggiunto, alla data di venerdì, il 32.6% rispetto al 26.4% del giorno precedente.

CHE COSA SUCCEDE AL TITOLO UBI IN BORSA

Si sgonfia il titolo Ubi Banca arrivato a perdere il 5% nella prima ora di negoziazione. La ragione è di carattere tecnico ma dà il segnale – secondo quanto dicono gli operatori a Radiocor – sul fatto che i giochi sono fatti nella partita dell’offerta pubblica di acquisto e scambio promossa da Intesa Sanpaolo anche se servirà la conta delle nuove adesioni tra stasera e domani sera per vederne l’esito: con la chiusura dell’offerta prevista per domani infatti non è possibile portare in adesione i titoli acquistati il 27 e il 28 luglio e questo ha fatto immediatamente scendere l’appeal sul titolo.

IL REPORT DI EQUITA

Da oggi, secondo quanto scrivono gli analisti finanziari di Equita (che è nella squadra di Intesa per l’Ops su Ubi), ci “attendiamo che i titoli Ubi comincino a cessare di incorporare i termini dell’offerta di Intesa Sanpaolo, inclusa la componente cash di 0.57 euro per azione (16% del valore del titolo) e il premio implicito nel concambio (17 azioni ISP per ogni 10 Ubi, che garantiscono un premio del 27.6% rispetto ai prezzi pre-annuncio): infatti chi compra i titoli sul mercato oggi non può più consegnare i titoli in offerta dato che il periodo di adesione termina domani”. Alla chiusura di Borsa di venerdì le adesioni sono “superiori alla media delle più recenti Ops: come in tutte le precedenti operazioni, l’ultimo giorno di offerta vedrà l`adesione di investitori istituzionali e arbitraggisti che determineranno il superamento della soglia obiettivo di offerta”.

IL CALCOLATORE SUL SITO DI UBI

Intanto Ubi Banca ha annunciato di aver integrato sul proprio sito, su richiesta della Consob, le informazioni relative al calcolatore della quotazione delle sue azioni che appare sulla front page del sito web alla sezione intitolata: “La fiducia non si compra”. In particolare, come prescritto dall’Autorità di vigilanza, è stata aggiunta una postilla che spiega: “la quotazione dell’azione di UBI Banca riportata nella suddetta tabella incorpora, tra l’altro, il premio implicito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio promossa da Intesa Sanpaolo” con l’aggiunta che “tale quotazione non può costituire di per sé un’aspettativa del futuro andamento del titolo UBI Banca anche successivamente alla chiusura dell’offerta”.

I 3 SCENARI PER UBI

Ma quali sono le prospettive dell’Offerta di Intesa su Ubi? Esistono tre diversi scenari al termine dell’Offerta prevista per il 28 luglio (ma la Consob ha dato una proroga fino al 30 luglio), ha sintetizzato oggi il Sole 24 Ore: “Uno: se le adesioni non arriveranno al 50% più un’azione, l’Offerta fallirà. Due: se le adesioni supereranno il 50% più un’azione, ma non arriveranno a superare il 66%,7%, l’Offerta avrà successo ma le due banche non procederanno alla fusione. Tre: se le adesioni supereranno il 66,7% avverrà anche la fusione”.

LA QUESTIONE SPORTELLI

Decisamente importante la questione della percentuale di adesione all’offerta per quanto riguarda la questione cessione dei 532 sportelli di Ubi a Bper, condicio sine qua non per il via libera dell’Autorità garante per la Concorrenza e il Mercato, arrivato il 16 luglio scorso. Sportelli che “sono stati già identificati ad uno ad uno, in prevalenza al Nord” e che “verranno valorizzati da Bper” come ha spiegato Alessandro Vandelli, amministratore delegato della Popolare dell’Emilia-Romagna, in un’intervista al Sole 24 Ore.

ECCO LA VERA POSTA IN PALIO NELL’OPS DI INTESA. L’APPROFONDIMENTO DI START MAGAZINE

Back To Top