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Asia

L’accordo commerciale Rcep metterà gli Usa ai margini?

La Nuova Zelanda ha ratificato l'accordo commerciale Rcep, già firmato da Cina, Giappone, Corea del sud, Australia e non solo. Il punto di Giuseppe Gagliano

 

L’agenzia di  stampa Reuters ha reso noto che anche la Nuova Zelanda ha ratificato il 2 novembre il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), che entrerà in vigore il primo gennaio prossimo.

IL RCEP era stato firmato il 15 novembre da Cina, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Australia e dai Paesi dell’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN), ovvero Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia, Brunei, Myanmar, Laos, Cambogia e Vietnam.

Ma quali sono le ragioni che rendono questo accordo così importante a livello globale?

In primo luogo viene certamente ridimensionato, proprio a livello globale, il ruolo egemonico degli Stati Uniti nonostante la postura offensiva posta in essere dall’amministrazione Trump.

In secondo luogo, questo accordo conferma la centralità dell’Asia. Non dimentichiamoci infatti che coinvolge 2 miliardi di persone che producono circa il 30% del Pil. Le stime dei principali analisti finanziari livello internazionale sottolineano come questo accordo potrebbe incrementare il Pil mondiale di 209 miliardi di dollari entro il 2030, mentre l’importo a livello economico nell’aria di Africa fino a 2030 porterebbe una crescita del Pil dello 0,2%.

Il Dragone rivestirà un ruolo ancora più importante nel contesto asiatico. È infatti assolutamente prevedibile che il ruolo centrale rivestito da Pechino favorirà certamente gli investimenti cinesi nel contesto infrastrutturale e quindi favorirà la nuova via della seta anche Grazie alla riduzione dei dazi. Superfluo osservare che questo coro ridimensionerà il ruolo degli Stati Uniti nell’area asiatica.

Comprensibile e persino prevedibile la reazione del presidente Biden, che d’altronde avevano commesso l’errore fatale di ritirarsi dal Trans-Pacific Partnership (TPP) .

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