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E-commerce

Non solo Yoox, ecco i furbetti dell’e-commerce stangati dall’Antitrust

Tutte le ultime mosse dell'Agcm contro pratiche scorrette e ingannevoli nel settore dell’e-commerce. L'articolo di Emanuela Rossi

Si è intensificata negli ultimi mesi l’azione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per tutelare i consumatori da pratiche scorrette e ingannevoli nel settore dell’e-commerce. A novembre e a gennaio l’Antitrust ha sanzionato, rispettivamente, Yoox e Vinted, attive nella vendita online di capi d’abbigliamento; è notizia di questi giorni, invece, l’oscuramento di tre siti – bompiano.com, bancodellasalute.it e officinalia.com – su cui si potevano acquistare prodotti che però non venivano recapitati. Per i malcapitati clienti neppure rimborsi o alcuna forma di assistenza.

LE SANZIONI A YOOX E A VINTED

È di circa due mesi fa l’intervento di Piazza Verdi nei confronti della società Yoox Net-a-Porter Group che ha portato a una sanzione di 5,25 milioni. L’istruttoria ha consentito di accertare la scorrettezza di alcuni comportamenti – nel periodo 2019-2022 – tramite il sito di e-commerce https://www.yoox.com/it su cui vengono venduti vestiario, calzature e altri beni di moda, lusso e design. In sostanza la società annullava unilateralmente gli ordini online da parte di consumatori che avevano superato determinate soglie di resi e contestualmente omettevano l’informativa sul blocco degli acquisti. Secondo l’Autorità, inoltre, Yoox induceva i clienti ad aderire alle proprie offerte online prospettando prezzi e sconti ingannevoli. Ad esempio si è accertato che, a causa dei frequenti repricing, durante le promozioni il prezzo finale scontato di alcuni prodotti era sostanzialmente uguale a quello praticato nel periodo precedente.

Risale invece a novembre scorso la chiusura del procedimento – con sanzione di 1,5 milioni – nei confronti di Vinted UAB, società che opera attraverso la piattaforma vinted.it, anch’essa rea di pratiche commerciali scorrette. Secondo l’Autorità guidata da Roberto Rustichelli, “almeno da dicembre 2020” Vinted forniva ai clienti informazioni ingannevoli sui reali costi delle transazioni commerciali anche tramite “claim enfaticamente incentrati sulla gratuità delle operazioni di compravendita e sull’assenza di commissioni” non dicendo che esistevano costi ulteriori rispetto al prezzo di acquisto del prodotto, legati all’applicazione della commissione per la “Protezione Acquisti” e alle spese di spedizione.  Inoltre non veniva indicato “in modo chiaro e completo, sin dall’inizio del processo di acquisto” il prezzo effettivo dell’articolo reclamizzato, “l’esistenza e l’entità della commissione richiesta ai clienti per ogni acquisto effettuato sulla piattaforma e le spese di spedizione”.

I SITI OSCURATI ATTIVI NELL’E-COMMERCE

A febbraio l’Antitrust ha chiesto e ottenuto la revoca del dominio bompiano.com per attivare la procedura contro frodi e abusi nei confronti della società Bompiano s.r.l. di Palermo. Ad essa faceva apparentemente capo il sito internet bompiano.com, che proponeva in vendita oggetti di elettronica ed elettrodomestici a prezzi fortemente ribassati. A Piazza Verdi erano arrivate decine di segnalazioni da parte di consumatori, sia direttamente, sia tramite Mediaworld – cui la società si qualificava, falsamente, come “affiliata” – che lamentavano la mancata consegna di oggetti di elettronica ed elettrodomestici acquistati su bompiano.com e pagati tramite bonifici. Grazie alle segnalazioni e agli accertamenti svolti con il Nucleo Antitrust della Guardia di Finanza, è emerso che Bompiano s.r.l. non esisteva e che i consumatori, dopo aver effettuato online l’ordine dei prodotti, ricevevano una mail con cui si chiedeva il pagamento – tramite bonifico bancario – a persone fisiche. Al termine dell’operazione, però, non si riceveva nulla e i consumatori non riuscivano neppure ad avere un contatto con il presunto venditore.

Infine, di ieri la notizia di un altro intervento, stavolta nei confronti di due società Tomorrowland s.r.l. e Pet Clan s.r.l., attive nella vendita online tramite i siti bancodellasalute.it e officinalia.com. L’Autorità ha ricevuto numerose segnalazioni di consumatori che lamentavano di aver effettuato acquisti online su questi siti internet senza però ricevere i prodotti acquistati, né il rimborso di quanto pagato, né altra forma di assistenza. Piazza Verdi ha dunque comunicato alle società l’avvio di un procedimento istruttorio e del sub-procedimento cautelare “considerando i presupposti di attualità e pericolosità delle condotte ancora in corso”. Ordinate dunque non solo la sospensione delle condotte illecite, ma anche il divieto dell’accesso a bancodellasalute.it e officinalia.com in collaborazione con il Nucleo Antitrust della Guardia di Finanza.

 

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