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Nokia

Perché vanno maluccio i conti di Ericsson e Nokia

Il contesto economico internazionale rallenta la digitalizzazione e intacca i risultati di Ericsson e Nokia, che producono apparecchiature di telecomunicazione. Ecco numeri e previsioni per il 2023

Ericsson prova nascondere la delusione con un sorriso, mentre Nokia singhiozza. Le due società nordiche di tecnologie per le telecomunicazioni – la prima svedese, la seconda finlandese – hanno diffuso oggi dei dati economici che restituiscono situazioni difficili ma leggermente diverse: mentre infatti Nokia ha abbassato le sue previsioni sui risultati del 2023, nel trimestre scorso Ericsson è andata meglio di quanto ci si aspettava.

LA SITUAZIONE GENERALE

Ma i mercati hanno paura che il rallentamento della spesa dei consumatori si ripercuoterà negativamente sulle vendite di apparecchiature di telecomunicazione, e dunque sui conti dei fornitori di infrastrutture. L’inflazione, gli alti tassi di interesse e i timori di recessione stanno spingendo le aziende a rimandare le spese per l’aggiornamento alla connettività 5G e per la digitalizzazione delle attività. Di conseguenza, le azioni di Nokia e di Ericsson sono entrambe calate: quelle di Nokia del 7,8 per cento, raggiungendo il valore minimo dall’aprile 2021; quelle di Ericsson del 7,7 per cento.

COME VA NOKIA

Nokia ha pubblicato oggi i risultati preliminari del secondo semestre del 2023 – quelli definitivi verranno diffusi la settimana prossima -, al di sotto delle aspettative. Le vendite nel periodo aprile-giugno sono valse 5,7 miliardi di euro, contro i 6 miliardi stimati dagli analisti di Refinitiv. Il margine di profitto operativo è stato dell’11 per cento.

Nokia ha anche rivisto al ribasso le previsioni per l’intero 2023: le vendite ammonteranno a 23,2-24,6 miliardi di euro, anziché a 24,6-26,2 miliardi. Anche il margine di profitto operativo è stato ridotto all’11,5-13 per cento, contro l’11,5-14 per cento precedentemente calcolato.

Come ha spiegato la stessa società, questi cambiamenti “riguardano i gruppi di business Network Infrastructure e Mobile Networks”, dedicati alle infrastrutture e alle reti mobili. E risentono del contesto macroeconomico, perché l’inflazione e gli alti tassi di interesse hanno contributo al posticipo al 2024 di alcuni progetti, specialmente di quelli in Nordamerica.

Già lo scorso aprile Nokia aveva riportato utili operativi per il primo trimestre del 2023 al di sotto delle attese (479 milioni di euro, contro i 532,4 milioni previsti dagli esperti e contro i 583 milioni dell’anno precedente), parlando di un rallentamento della spesa da parte dei clienti.

COME VA ERICSSON

Nel secondo trimestre del 2023 Ericsson ha riportato un calo del 62 per cento, leggermente meglio del previsto, dell’utile operativo rettificato: 2,8 miliardi corone svedesi (circa 270 milioni di dollari), contro i 7,4 miliardi di corone dell’anno scorso. Le vendite sono cresciute del 3 per cento a 64,4 miliardi di corone, superando i 63,9 miliardi stimati da Refinitiv.

Come nel caso di Nokia, anche le difficoltà di Ericsson sono dovute principalmente al rallentamento della spesa dei clienti nordamericani, che è stato tuttavia parzialmente compensato da una crescita degli affari in India.

L’amministratore delegato Börje Ekholm ha detto che il mercato internazionale delle apparecchiature di telecomunicazione si riprenderà “gradualmente” verso la fine del 2023 e migliorerà nel 2024 grazie alla domanda di connettività 5G.

– Leggi anche: Perché le europee Ericsson e Nokia scuotono l’O-Ran Alliance

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