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Netflix Hollywood

Netflix non brilla con i conti (e non è colpa dello sciopero a Hollywood)

La piattaforma di video streaming supera le prospettive del secondo trimestre con quasi 6 milioni di nuovi abbonati, ma i ricavi si fermano sotto le attese. Tuttavia, Netflix non dovrebbe risentire dello sciopero di attori e sceneggiatori ad Hollywood, piuttosto risulterà protetta dalle interruzioni grazie alla sua massiccia presenza globale

La trimestrale di Netflix non entusiasma Wall Street (e non è colpa della serrata in corso a Hollywood).

Il colosso di video streaming ha chiuso il secondo trimestre con una crescita degli abbonati del 6%, pari a 5,9 milioni aggiuntivi, più del doppio di quanto previsto dagli analisti e con un aumento del fatturato di circa il 3% a quota 8,2 miliardi di dollari, inferiore agli 8,3 miliardi previsti dal consensus.

Nonostante i risultati, i titoli Netflix calano a Wall Street nelle contrattazioni after hours, arrivando a perdere l’8%, scontando i numeri deludenti delle entrate.

La società ha affermato di aspettarsi un’accelerazione della crescita dei ricavi nella seconda metà dell’anno, aggiungendo che mira a migliorare la monetizzazione, aumentare la propria attività di videogiochi, migliorare l’esperienza degli utenti e, soprattutto, continuare a creare spettacoli e film avvincenti.

E su quest’ultimo punto, i progetti di Netflix non dovrebbero risentire dello sciopero a Hollywood. La mobilitazione in corso della Writers Guild of America e della Screen Actors Guild – Federazione americana degli artisti televisivi e radiofonici (SAG-AFTRA) ha creato una sostanziale incertezza sulla possibilità che ci saranno interruzioni delle uscite televisive e cinematografiche questo autunno e all’inizio del prossimo anno. Mentre i lavoratori incrociano le braccia per paghe più eque nell’era della Tv in streaming, gli studios americani hanno dovuto sospendere le produzioni. Alcune delle persone in sciopero stanno anche picchettando gli uffici di Netflix a Los Angeles, segnalava lunedì Reuters.

Tuttavia, gli analisti sono convinti che la società di video on demand sia ben posizionata grazie alla sua solida produzione di spettacoli e alla troupe di produzione internazionale, sottolineava ieri Quartz.

Tutti i dettagli.

CRESCONO GLI ABBONATI

Netflix ha chiuso il secondo trimestre con 5,9 milioni di abbonamenti in più, in crescita dell’8%. I quasi 6 milioni di nuovi abbonati hanno superato gli 1,9 milioni previsti da Wall Street. Alla fine di giugno la piattaforma contava su un totale di 238,4 milioni di abbonati in tutto il mondo.

FRUTTO DEL GIRO DI VITE SULLA CONDIVISIONE DELLE PASSWORD

Il risultato è il segno che la stretta sulla condivisione delle password sta funzionando per la piattaforma di video streaming. Secondo la nuova politica, chi vuole far utilizzare il proprio account a persone esterne al proprio nucleo famigliare, deve pagare un prezzo aggiuntivo, pari a 4,99 euro in Italia e 8 dollari negli Stati Uniti. In questo modo ottiene uno “slot” entro cui inserire l’indirizzo email di chi sfrutterà l’abbonamento a Netflix per i contenuti in streaming. Tra il 26 e il 27 maggio, giorno dell’annuncio della nuova stretta sulle password, negli Stati Uniti gli abbonati a Netflix sono aumentati del 102% rispetto alla media giornaliera dei mesi precedenti. Secondo Antenna, una crescita del genere non si vedeva dai tempi dei lockdown per il Covid.

SALGONO ANCHE I RICAVI, MA SI FERMANO SOTTO IL CONSENSUS

Anche i ricavi sono aumentati, con un incremento del 2,7% rispetto all’anno precedente a 8,2 miliardi di dollari, ma leggermente al di sotto delle previsioni degli analisti di 8,3 miliardi. Ciò è dovuto in parte ai tassi di cambio e alle riduzioni di prezzo in alcuni mercati, rileva Bloomberg. Netflix ha anche generato minori entrate per cliente nell’ultimo trimestre, con un calo del 3%.

BENE L’UTILE

L’utile è in aumento di oltre il 6% a 1,5 miliardi di dollari mentre l’utile per azione si è attestato a 3,29 dollari per azione, contro i 2,86 dollari stimati dal consensus,

Dunque se gli analisti avevano espresso preoccupazione per le perdite registrate nel comparto del video streaming dai concorrenti di Netflix, tra cui Walt Disney Co. e Warner Bros. Discovery, la società di Los Gatos sta ottenendo profitti più elevati, sottolinea ancora Bloomberg.

LE PREVISIONI DELLA SOCIETÀ

Per il prossimo trimestre, Netflix prevede ricavi in rialzo del 7% a 8,5 miliardi di dollari, con una crescita del numero di abbonati in linea con il trimestre passato.

La società ha commentato di aspettarsi un forte rialzo dei ricavi nella seconda metà dell’anno, quando si cominceranno a “vedere i benefici complessivi derivanti dal sovrapprezzo per gli abbonamenti condivisi e dalla crescita costante degli abbonamenti per i piani con la pubblicità”. Oltre al giro di vite sulla condivisione delle password avviato a maggio, la società ha lanciato anche un piano di abbonamento più economico con la pubblicità lo scorso novembre per attirare nuovi abbonati.

LO SCIOPERO AD HOLLYWOOD SI RIVELERÀ UN VANTAGGIO PER NETFLIX?

Infine, come i suoi rivali, Netflix è alle prese con gli scioperi di decine di migliaia di attori e scrittori di Hollywood. Ma secondo gli analisti la società dovrebbe risultare protetta dall’impatto immediato delle interruzioni a causa della sua massiccia presenza globale.

Per prima cosa, ha un solido calendario di uscite imminenti e una vasta libreria di spettacoli e film esistenti negli Stati Uniti e all’estero, scrive Quartz. In secondo luogo, mentre alcune riprese saranno senza dubbio bloccate – la stagione 5 di Stranger Things e la stagione 6 di Cobra Kai sono tra gli spettacoli in pausa – la sua troupe di produzione internazionale manterrà le cose in movimento in altri luoghi.

Tanto che nel breve periodo, Netflix potrebbe anche trarre vantaggio dagli scioperi a mentre gli spettatori si riversano sui titoli internazionali nel suo catalogo. Sempre Quartz ricorda il successo mondiale di produzioni non statunitensi come Lupin (Francia), Squid Games (Corea del Sud) e La Casa di Carta (Spagna) mentre i rivali lottano per tenere il passo.

Senza tralasciare che Netflix ha aumentato la sua stima del flusso di cassa libero per il 2023 a 5 miliardi di dollari, rispetto a 3,5 miliardi, in parte proprio perché spenderà meno per i contenuti con le produzioni interrotte.

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