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Matrimonio Ubi Banca-Banco Bpm? Niente macelleria sociale. Parla Sileoni (Fabi)

Che cosa dice sulle voci di una fusione tra Banco Bpm e Ubi Banca il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni

“I mercati hanno reagito bene alle voci di un’eventuale fusione tra Ubi e Banco Bpm solo perché si profilava un taglio dei costi di almeno il 30%, insomma una macelleria sociale che il sindacato non potrà mai accettare”.

Parola di Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il maggior sindacato dei dipendenti bancari.

Sileoni ha lanciato l’allarme dopo le voci e le dichiarazioni (sia del capo azienda di Banco Bpm che degli azionisti forti di Ubi Banca) sull’ipotesi di una fusione tra le due banche.

Ad allarmare il capo della Fabi è anche e soprattutto il report degli analisti di Morgan Stanley che prefigura di fatto tagli robusti al personale degli istituti in caso di matrimonio fra Ubi Banca e Banco Bpm.

“Ccredo che le voci e le dichiarazioni che ne sono seguite dipendano da iniziative individuali di singoli amministratori delegati che si stanno riannusando dopo i contrasti e le incomprensioni dovute alla mancata fusione fra Ubi e Bpm – ha scritto Sileoni su Mf/Milano Finanza – Operazione che, pur avendo una validissima logica industriale, fu affondata esclusivamente dalla politica nazionale e locale (Verona) oltre che dal disaccordo sui posti di comando”.
La stessa assemblea di Bpm del 2016 che doveva approvare la trasformazione della cooperativa in spa rappresentò il vero test di tenuta della riforma delle banche popolari voluta dal governo Renzi, ha ricordato il capo della Fabi.

I mercati hanno reagito bene alle voci di un’eventuale fusione tra Ubi e Banco Bpm, secondo Sileoni, “solo perché si profilava un taglio dei costi di almeno il 30%, insomma una macelleria sociale che il sindacato non potrà mai accettare”.

Ha concluso Sileoni: “Di fronte a piani industriali, come quello fatto annunciare da Unicredit, abbiamo già detto che a un numero consistente di prepensionamenti e pensionamenti volontari, dovrà corrispondere un numero consistente di assunzioni. Lo stesso nuovo governo giallo-rosso (Pd-M5S-Leu) non potrà restare alla finestra di fronte a una eventuale aggressività sociale perpetrata dai gruppi bancari”.

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