ECCO LE IDEE DEL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, FIORAMONTI, SULL’UNIVERSITA’
“Aggiungere 1 miliardo di euro al finanziamento di università e ricerca”. «L’obiettivo», scriveva qualche settimana fa il neo ministro dell’Università, Lorenzo Fioramonti, «concordato anche con le diverse parti sociali, è che la prossima Legge di Bilancio porti un incremento di finanziamento davvero significativo per il comparto università, il quale consenta innanzitutto di assumere un gran numero di nuovi ricercatori. Si tratta di un intervento aggiuntivo valutato almeno intorno a 1 miliardo di euro per stipendi, strutture, borse di studio e ricerca di base. A questo scopo abbiamo proposto più volte, e continueremo a farlo, l’introduzione di una serie di tasse di scopo su consumi dannosi alla salute (dalle bevande zuccherine ai superalcolici e alle sigarette)».
NON SOLO: ANCHE TASSA SUL LUSSO E SULL’INQUINAMENTO
L’esponente di M5S aveva ribadito il medesimo concetto qualche giorno prima a Radio Radicale. Fioramonti, dopo aver ricordato che «siamo tra i Paesi europei con il minor numero di laureati» e che investiamo appena l’1,2% del Pil in università e ricerca, ha annunciato che sta affinando la sua proposta di legge sul finanziamento degli atenei. «Occorre trovare – ha dichiarato Fioramonti – delle risorse da dedicare al sistema di ricerca e delle università pubbliche di alta formazione di questo Paese. L’ho detto già più volte: serve almeno un miliardo di euro da destinare alla ricerca l’università pubblica».
ECCO LE ALTRE IDEE E LE ALTRE PROPOSTE DI FIORAMONTI SULL’UNIVERSITA’
CHI E’ FIORAMONTI
Lorenzo Fioramonti, classe 1977, professore di Economia politica all’Università sudafricana di Pretoria.
LA CARRIERA
Fioramonti ha ottenuto la cattedra di ordinario di Economia Politica in Sudafrica a 35 anni, dopo essere andato via dall’Italia. “Mi fu spiegato che nel mondo accademico italiano esistono delle regole non scritte ma che tutti conoscono – aveva raccontato al Fatto Quotidiano nell’ottobre del 2016 -. La prima è che bisogna aspettare il ‘proprio’ concorso’. Ovvero, salvo eccezioni, i concorsi sono banditi per qualcuno in particolare. La seconda, è che non ci si presenta a un concorso a meno che non si sia stati invitati a farlo”. Dopo l’assegnazione della cattedra, Fioramonti ha fondato il Centro per lo studio dell’innovazione nella governance, una collaborazione scientifica tra il governo francese e quello sudafricano, ha pubblicato 10 libri, tra cui “Presi per il Pil” (con prefazione di Enrico Giovannini, già presidente dell’Istat e ministro del Lavoro nel governo Letta).
COME E’ NATO IL RAPPORTO
L’avvicinamento fra il professore ordinario di Politica economica all’università di Pretoria, in Sudafrica, e il Movimento è avvenuto prima delle elezioni: “Ad aprile 2017, il deputato pentastellato Giorgio Sorial organizza alla sala della regina di Montecitorio un convegno sullo sviluppo economico e il benessere sociale. Guest star dell’evento è appunto Fioramonti, che in un quarto d’ora con le sue idee conquista la platea a 5 stelle”, ha raccontato Gianni Del Vecchio, condirettore di Huffington Post Italia.
LE IDEE DA ECONOMISTA
Avanti tutta con le rinnovabili, strizzatina d’occhio alle criptovalute, abbasso il Fiscal Compact, critiche serrate all’euro e una visione anti Israele. Sono alcune delle tesi che si rintracciano sul web espresse negli ultimi anni da Lorenzo Fioramonti.