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Serie A

Lorenzo Casini, tutto sul nuovo presidente della Serie A targato Franceschini (Pd)

Dopo settimane di tensioni, i club di Serie A hanno scelto il nuovo presidente della lega. Si tratta di Lorenzo Casini, precedente Capo di Gabinetto del Ministro della Cultura Franceschini.

 

Dopo numerosi veti incrociati, sabato scorso è stato eletto con una maggioranza risicatissima (11 voti) il nuovo presidente della Lega Serie A. Si tratta di Lorenzo Casini, Ppofessore di Diritto Amministrativo nonché capo di gabinetto al Mibact del ministro Dario Franceschini (Pd).

Classe 76’, romano, dopo la laurea in giurisprudenza e un dottorato di ricerca in amministrazione pubblica europea e comparata, ha svolto numerose consulenze in ambito giuridico ed economico per varie università ed enti statali e locali.

Ha partecipato ad importanti ricerche e studi al fianco di personalità come Carlo Cottarelli, Bernardo Mattarella (figlio del presidente della Repubblica), Giulio Napolitano e Sabino Cassese, di cui è stato assistente di studio presso la Corte Costituzionale.

Attualmente è docente di Diritto amministrativo presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione e co-presidente dell’international Society of Public Law (ICON-S). Detiene anche la cattedra in Diritto amministrativo presso la scuola IMT Alti Studi di Lucca.

Il nome di Casini era già circolato nelle settimane precedenti ed era stato l’unico a presentarsi al confronto con i 20 club una settimana fa, che aveva visto all’ultimo secondo la mancata partecipazione di due competitor di Casini, Mauro Masi e Lorenzo Bini Smaghi.

L’elezione di Casini è la vittoria della coppia Lotito-De Laurentiis, i quali erano in contrapposizione a Urbano Cairo (Presidente del Torino) che spingeva per Andrea Abodi, presidente dell’istituto di credito sportivo.

“Gli auguro di ricompattare in tempi brevi la Lega Serie A e di esprimere una leadership in grado di rappresentare al meglio, in un’ottica di sistema, gli interessi dei club del massimo campionato” ha così accolto Gravina Presidente della FIGC l’elezione di Casini.

Tuttavia, la votazione ha dato l’ennesima prova della spaccatura tra i club, soprattutto di quelli più importanti. Degli 11 voti a Casini mancano all’appello quelli di Inter, Milan, Juventus e Roma.

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