A fine marzo il Ceo di Disney Bob Iger aveva annunciato quello che tutti si aspettavano, ovvero che il Gruppo avrebbe dato di lì a poco il via al primo di tre round di licenziamenti che colpiranno in tutto, nel corso dell’anno, 7mila dipendenti del gigante dell’intrattenimento.
Adesso, secondo indiscrezioni riportate da Variety, Disney starebbe per iniziare un altro giro di licenziamenti, più grande del precedente. Fuori dalle porte del fiabesco castello questa settimana resteranno circa 4.000 dipendenti. I tagli sono previsti per le divisioni Disney Entertainment, ESPN, e Disney Parks, Experiences and Products.
STAGIONE DI LICENZIAMENTI IN DISNEY
In tutto il mondo, stando ai dati ripresi dalla CNN, Disney dà lavoro a 220mila persone (il dato è di ottobre 2022). Questo piano di licenziamenti andrà a colpire dunque il 3% e riguarderà vari comparti della Big Tech: la distribuzione Disney, i parchi divertimento e anche ESPN. I tagli avranno una ripercussione anche sulla produzione dei contenuti originali: la società ha annunciato di voler tagliare oltre 5 miliardi di dollari di costi, in cui sono appunto inclusi 3 miliardi per la parte creativa.
La notizia non sorprende e non soltanto perché sono mesi che le Big Tech stanno attuando piani di ristrutturazioni imponenti per ridurre i costi, ma anche in quanto Disney era stata costretta a procedere con licenziamenti già nella difficile stagione dei lockdown che avevano fermato i suoi parchi dei divertimenti.
IL RITORNO DI BOB IGER, MR SPENDING REVIEW
Non solo: lo stesso ritorno ai vertici del 71enne Bob Iger in pieno autunno seguito alle dimissioni di Bob Chapek era stato determinato dal tentativo di risollevare le sorti della multinazionale statunitense. “Il consiglio di amministrazione – le parole espresse alla nomina di Iger -ha deciso che, di fronte a un periodo sempre più complesso di trasformazioni dell’industria, Bob Iger è particolarmente adatto a guidare la compagnia durante questo momento delicato”.
“Questa riorganizzazione porterà a un approccio più efficiente in termini di costi, coordinato e razionalizzato alle nostre operazioni”, aveva spiegato Iger durante una riunione finanziaria a febbraio. “Siamo impegnati a gestire le nostre attività in modo più efficiente, soprattutto in un contesto economico difficile. A questo proposito, stiamo puntando a 5,5 miliardi di dollari di risparmi sui costi in tutta l’azienda. In primo luogo, riduzioni dei costi non legati ai contenuti, per un totale di circa 2,5 miliardi di dollari al netto dell’inflazione. Per raggiungere questo obiettivo, ridurremo la nostra forza lavoro di circa 7.000 unità. Questo è necessario per affrontare le sfide che ci troviamo ad affrontare oggi. Non prendo questa decisione alla leggera. Ho un enorme rispetto e apprezzamento per il talento e la dedizione dei nostri dipendenti in tutto il mondo. Sono consapevole dell’impatto personale di questi cambiamenti”.