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Leonardo-Finmeccanica, ecco luci e ombre della semestrale di Profumo

Numeri, tendenze e confronti tratti dalla relazione semestrale di Leonardo, l’ex gruppo Finmeccanica Luci e ombre dalla semestrale 2018 del gruppo Leonardo (ex Finmeccanica) presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’amministratore delegato, Alessandro Profumo, che comunque ha commentato così la semestrale: “I risultati del primo semestre 2018 sono in linea con le attese”, ha…

Luci e ombre dalla semestrale 2018 del gruppo Leonardo (ex Finmeccanica) presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’amministratore delegato, Alessandro Profumo, che comunque ha commentato così la semestrale: “I risultati del primo semestre 2018 sono in linea con le attese”, ha commentato l’amministratore delegato.

Vediamo ora prima una sintesi e poi un approfondimento dei numeri e delle tendenze contenuti nella semestrale del gruppo attivo nella difesa e nell’aerospazio.

I NUMERI DI LEONARDO (EX FINMECCANICA)

Il gruppo Leonardo ha chiuso il primo semestre con un calo della redditività gestionale (Ebita diminuito dal 9,2% all’8,4% dei ricavi), dell’utile netto consolidato (dimezzato da 213 a 106 milioni di euro) e degli ordini (-9% a 4,6 miliardi), mentre il cda ieri ha rivisto al rialzo la previsione per l’intero anno per gli ordini e per il flusso di cassa da attività operativa (Focf).

“Malgrado la frenata, le proiezioni di alcune voci per fine anno sono migliorate per tener conto del maxi-contratto con il Qatar per la fornitura di 28 elicotteri militari Nh90, firmato il 14 marzo”, ha chiosato Gianni Dragoni del Sole 24 Ore. Il contratto «dovrebbe diventare esecutivo molto presto, entro la fine del 2018», ha detto l’a.d., Alessandro Profumo.

PRESENTE E FUTURO, CON IL RUOLO DEGLI ELICOTTERI

Leonardo, dunque, ha beneficiato del recupero degli elicotteri e dell’inserimento nel portafoglio del maxi-ordine dal Qatar sugli NH90. Buone notizie per il gruppo, dopo il recente annuncio di un nuovo progetto per un jet anglo-italiano da 2 miliardi di sterline, i cui dettagli sono ancora da chiarire, con Bae Systems, Mbda e Rolls Royce.

L’APPROFONDIMENTO DELLA SEMESTRALE

L’utile dei sei mesi arretra a 106 milioni di euro, dai 213 milioni di un anno prima, ma solo per i 170 milioni di oneri straordinari dovuti all’accordo sui prepensionamenti. Altrimenti l’incremento sarebbe dell’11%. I ricavi sono a quasi 5,6 miliardi di euro, in aumento dell’1,7% o del 4% se si esclude l’effetto sfavorevole dei cambi. Gli ordini sono pari a 4.604 milioni di euro, con un effetto negativo dei cambi di 150 milioni.

Il portafoglio ordini è a 32,6 miliardi e assicura una copertura in termini di produzione equivalente pari a circa tre anni.

L’indebitamento è a 3,4 miliardi, in miglioramento su anno ma in lieve peggioramento sulla fine del 2017 per il pagamento delle cedole.

Il free operating cash flow è negativo per 809 milioni per il “fenomeno ampiamente previsto”, spiega l’azienda, del diverso profilo finanziario del contratto Efa Kuwait e dell’avvio di attività.

Ma a fine anno, il flusso di cassa è visto a 300 e 350 milioni contro la precedente stima di circa 100 milioni. E si tratta solo di uno degli obiettivi rivisti. Gli ordini sono attesi ora a 14-14,5 miliardi di euro, contro i 12,5-13 miliardi previsti in precedenza e l’indebitamento a 2,4 miliardi, contro 2,6 miliardi.Ma a fine anno, il flusso di cassa è visto a 300 e 350 milioni

IL COMMENTO DI PROFUMO

“I risultati del primo semestre 2018 sono in linea con le attese”, ha commentato l’amministratore delegato, Profumo.

“Siamo focalizzati – ha commentato ancora Profumo – sull’esecuzione del Piano Industriale: la ripresa degli Elicotteri sta proseguendo con successo, Drs sta beneficiando della crescita del mercato statunitense ed abbiamo effettuato ulteriori passi in avanti in termini di controllo dei costi. Tutto ciò garantirà al Gruppo una crescita sostenibile nel lungo periodo”.

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