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Le sberle dei giudici a Bnl su Capgemini e Accenture

Perché i tribunali continuano a dar torto a Bnl sulla cessione dei rami IT e back office da Bnl a società di Capgemini e Accenture

Piovono tegole giudiziarie sul gruppo Bnl guidato da Elena Goitini (nella foto).

I giudici continuano ad esprimersi contro la cessione dei rami IT e back office da Bnl a Capgemini Finance Service Tech, del gruppo Capgemini, e ad Ast, srl del gruppo Accenture. Dopo un primo ricorso vinto a luglio 2023, nell’anno in corso sono già 8 le sentenze emesse dal Tribunale di Roma che hanno dichiarato “illegittima” l’operazione che – lo ricordiamo – ha coinvolto in totale circa 800 lavoratori. In particolare, sulla cessione dei sette rami d’azienda per la gestione operativa dei servizi di back office, Via XX Settembre aveva condotto un’istruttoria proprio a seguito della sigla dell’accordo, ad aprile 2022. L’allora governo Draghi aveva però deciso di non esercitare i poteri speciali previsti dalla legge ovvero il golden power.

LE ULTIME SENTENZE CHE DANNO TORTO A BNL E AD ACCENTURE

Le ultime due sentenze emesse entrambe dal Tribunale di Roma, sezione seconda lavoro, risalgono al 24 aprile scorso e riguardano dipendenti Bnl passati ad Accenture. Nel dispositivo si dichiara l’illegittimità della cessione del ramo d’azienda impugnata e della cessione del rapporto di lavoro e si dispone il ripristino del rapporto di lavoro a decorrere dal 1° giugno 2022. Inoltre le società vengono condannate, in solido, al pagamento delle spese di lite.

I PRECEDENTI RICORSI VINTI

Come si accennava, i primi ricorrenti ad averla spuntata sono 172 dei 250 ceduti a Capgemini. A luglio dello scorso anno sempre il Tribunale di Roma, sezione Lavoro, aveva dichiarato illegittima la cessione del ramo IT da Bnl a Capgemini, confermando fin da allora le posizioni di chi aveva criticato l’operazione del gruppo bancario guidato da Elena Goitini.

Il 2024 si è aperto, a gennaio, con il successo di 80 lavoratori (su un totale di 356 ricorrenti, sostenuti da diversi studi legali) del settore back office passati ad Ast, del gruppo Accenture: un’operazione che ha riguardato oltre 500 lavoratori (dei quali 113 appartenenti a categorie “fragili” ossia invalidi e caregiver). Anche in questo caso il Tribunale di Roma, sezione Lavoro, ha sentenziato di ripristinare il rapporto di lavoro.

Stesso copione due mesi dopo, a marzo, sempre con alcuni ricorrenti ceduti ad Ast.

IL COMMENTO DI VIGLIOTTI (UNISIN) A STARTMAG

“Siamo ancora in attesa di altre sentenze ma con quelle odierne siamo a 9-0” dice a Startmag Tommaso Vigliotti, segretario nazionale Unisin. “Per nove volte – spiega – diversi giudici del lavoro del tribunale di Roma si sono pronunciati inequivocabilmente condannando la Bnl per le cessioni di ben 8 presunti rami e di circa 800 lavoratori ad Accenture e Capgemini”. Prosegue il sindacalista: si tratta di “cessioni di ramo che da subito abbiamo avversato e denunciato come illegittime e contro le quali ci siamo battuti e continueremo a batterci perché la Bnl ritiene di dare esecuzione a queste sentenze distaccando presso quelle stesse aziende quei lavoratori che sono stati reintegrati dai giudici. Come sindacato – conclude Vigliotti – siamo sempre disponibili a trovare soluzioni che mettano la parola fine a questa vertenza ma se la Bnl si ostinerà, non smetteremo di batterci in tutte le sedi”.

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