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Le arcurate di Arcuri non hanno convinto Draghi e Franco

Novità ai vertici della holding statale Invitalia: al posto di Domenico Arcuri, il governo ha nominato Bernardo Mattarella. Fatti, nomi, commenti e approfondimenti

Domenico Arcuri non è più il capo di Invitalia (controllata dal ministero dell’Economia), al suo posto il governo ha scelto Bernardo Mattarella attuale amministratore delegato di Mediocredito Centrale (banca controllata da Invitalia).

ARCURI: IL MANAGER DI TUTTI I GOVERNI

Dopo 15 anni alla guida di Invitalia Arcuri passa la mano. Scelto da Romano Prodi nel 2007, considerato per molti anni come un dalemiano, ha lavorato con tutti i premier che si sono succeduti: Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Giuseppe Conte. L’incarico alla gestione della crisi pandemica offertogli da quest’ultimo gli ha conferito una notorietà mainstream insolita per i manager pubblici. “Di sicuro, è espressione di Roma per come Roma è diventata prevalente sul resto del Paese negli ultimi vent’anni – ha commentato Paolo Bricco del Sole 24 Ore -: una dimensione domestica (l’inglese non proprio perfetto non ha aiutato nelle trattative su Ilva con Arcelor Mittal), l’accreditamento professionale di buona qualità appreso nelle società internazionali di consulenza (Deloitte), una autotutela tecnica svolta usando in maniera molto precisa le procedure interne di marca anglosassone anche sulle questioni più critiche per la politica, una grande abilità a farsi riconoscere redditi elevati”.

LE VICENDE GIUDIZIARIE DA COMMISSARIO STRAORDINARIO

Su Arcuri forse hanno pesato le inchieste giudiziarie (quasi tutte archiviate tranne una che vede indagato Arcuri per abuso di ufficio) sulle forniture dei dispositivi di protezione, i ritardi sui vaccini e le “primule” (le strutture hub di vaccinazioni nelle grandi città) mai sbocciate ma pagate, di Stefano Boeri.

I TENTATIVI DI GUIDARE LA TRANSIZIONE

Domenico Arcuri avrebbe provato a “guidare” la sua transizione. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Verità il governo ha impiegato sei mesi per scegliere Bernardo Mattarella: in questo periodo Arcuri avrebbe “tentato fino all’ultimo di approcciare Francesco Giavazzi per suggerire una sorta di continuità”. L’obiettivo era proporre – secondo il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro – Ernesto Somma, suo braccio destro in Invitalia come suo successore.

LO SPOIL SYSTEM DI DRAGHI

Appena arrivato al governo Draghi ha sostituito Arcuri alla guida della gestione dell’emergenza Covid, con il generale Figliuolo, assecondando così le esplicite richieste della Lega di Matteo Salvini e di Italia Viva di Matteo Renzi. Dopo un anno gli è stato chiesto di lasciare anche gli uffici da capo di Invitalia.

CHI È BERNARDO MATTARELLA

Il cognome è di quelli pesanti. Bernardo Mattarella è il nipote del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Classe 1964, ha un curriculum da manager pubblico con una lunga esperienza in Invitalia. Dal settembre 2017 è amministratore delegato di Banca del Mezzogiorno-MedioCredito Centrale (gruppo Invitalia) da settembre 2017, riconfermato poi ad aprile 2020. Dal 2011 al 2017 ha diretto la Business Unit Incentivi e Innovazione di Invitalia, e prima ancora, dal 2007 al 2011, ha ricoperto il ruolo di Chief Financial Officer.  Ha avuto diversi incarichi nel settore finanziario e bancario: Nuova Merchant, NEM SGR, Fondo Nuove Infrastrutture e Banca Nuova.

LA BANCA DEL MEZZOGIORNO

Da amministratore delegato del Mediocredito Centrale Bernardo Mattarella ha lavorato per la costituzione della Banca del Mezzogiorno, marchio di proprietà del Mediocredito centrale, prendendo la maggioranza della Popolare di Bari che ha in pancia la Tercas, Cassa di Teramo e la Cassa di Risparmio di Orvieto. Inoltre Mattarella ha gestito il Fondo di garanzia che ha accolto richieste per oltre 180 miliardi di finanziamenti durante la pandemia.

LA RICHIESTA DI PRUDENZA DI MATTARELLA SENIOR

La nomina di Mattarella è arrivata grazie all’accordo tra il Ministero dello Sviluppo Economico e il ministero del Tesoro. Il suo cognome avrebbe agito da freno circa la sua designazione come erede di Arcuri. Il Presidente, infatti, ha sempre chiesto che non si creassero imbarazzi, ma il Governo ha deciso di puntare sul suo curriculum.

ROCCO SABELLI PRESIDENTE DI INVITALIA

Alla presidenza di Invitalia è stato chiamato Rocco Sabelli, un altro manager di lungo corso. Classe 1954, nel suo curriculum ci sono ruoli da manager in ENI, Telecom e Alitalia. L’ultima esperienza in un ruolo pubblico è finita polemicamente, tre anni fa, con l’abbandono della poltrona di ad e presidente di “Sport e Salute” per “una sintonia mai nata”, come scrisse dimettendosi, con l’allora ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. A proposito di amici e nemici del Movimento 5 Stelle.

LA PIOGGIA DI MILIONI DEL PNRR E LE SFIDE DI INVITALIA

La nomina di Mattarella non è una vera rivoluzione perché per anni ha avuto anche l’incarico di “Dirigente preposto alla redazione del bilancio e dei documenti contabili“, insomma non ci sarà alcuna rivelazione “scottante” sulle passate gestioni. Invitalia, nei prossimi mesi, sarà chiamata a gestire ingenti fondi in arrivo dal PNRR, a partire dai contratti di sviluppo per le principali filiere produttive. Mattarella troverà sul tavolo dossier delicati: “24,8 miliardi di euro di investimenti, l’1,4 per cento del Pil italiano” dice Arcuri. Inoltre, come scrive il Sole 24 Ore, “Invitalia è in questo momento il soggetto centrale nel complicato piano di rilancio della siderurgia italiana, in ragione della sua partecipazione in Acciaierie d’Italia (l’ex Ilva). La partecipazione, attualmente di minoranza (38%), salirà al 60% mettendo lo Stato in maggioranza, ma solo a metà 2024 quindi con due anni di ritardo rispetto ai piani iniziali”. In aggiunta a questo “Invitalia è anche il soggetto che è stato scelto dal ministro dello Sviluppo economico per rappresentare lo Stato, in minoranza, nelle aziende in crisi al centro di progetti di riconversione e rilancio da parte di operatori privati (con il cosiddetto Fondo di salvaguardia per la prosecuzione dell’attività d’impresa)”.

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