In amore non c’è inflazione che tenga, o almeno questo è quanto sembrano dire le app di incontri che, nonostante la crisi economica, registrano un aumento di iscritti che pagano un abbonamento per sbloccare più funzioni, che dovrebbero aumentare le possibilità di trovare un partner.
Match Group, società madre di 45 marchi tra cui Tinder, Hinge e OKCupid, ha battuto le stime sui ricavi dell’ultimo trimestre proprio grazie al crescente numero di persone disposte a pagare pur di incontrare la propria anima gemella.
COME VANNO GLI AFFARI DELLE DATING APP
Mentre a fine ottobre i timori di un rallentamento della crescita economica globale hanno colpito le più grandi aziende tecnologiche del mondo tra cui Meta, Alphabet e Microsoft, le app di dating non sono state contagiate dalla sfiducia di investitori e clienti.
Se, infatti, i cinque maggiori titoli tecnologici, scriveva a inizio novembre il Guardian, hanno subito un crollo complessivo di 950 miliardi di dollari, il fatturato di Match Group del terzo trimestre del 2022 – nonostante le previsioni dei dati di Refinitiv – è stato di 810 milioni di dollari, battendo la stima media degli analisti di 793 milioni di dollari.
La società, si legge su Yahoo Finance, ha riportato un utile trimestrale di 44 centesimi per azione, superando le stime medie di 41 centesimi.
Il 1° novembre, il gruppo statunitense, con sede in Texas, a Dallas, ha visto le sue azioni salire del 16%.
CRESCONO GLI ABBONATI
Questi risultati positivi, fa sapere Match Group – che già conta 100 milioni di utenti attivi – sono dovuti a un aumento di persone, ovvero 16,5 milioni di persone in più rispetto allo scorso anno, che ha scelto di pagare l’abbonamento di una delle loro app.
Tinder, da sola, ha registrato una crescita del 6% dei ricavi e un aumento del 7% degli utenti a pagamento. Non è un caso che la società madre abbia riferito di volersi concentrare sulla sua crescita nel 2023.
PREVISIONI PER IL QUARTO TRIMESTRE E OLTRE
Match Group, secondo Yahoo Finance, prevede che il fatturato del quarto trimestre sarà compreso tra 780 e 790 milioni di dollari, contro una stima media di 810,35 milioni di dollari.
Un analista di Keybanc ha espresso giudizi positivi sulla roadmap dei prodotti, sulle prospettive per il 2023 e sul controllo delle spese del gruppo. Inoltre, ha ritenuto ragionevoli le previsioni per il prossimo anno di una crescita del fatturato del 5-10% e di margini almeno piatti.
NON SOLO MATCH GROUP
Ma subito dopo Match Group, che soprattutto grazie a Tinder rimane la società con app di dating più diffusa al mondo e quella che registra i maggiori ricavi (1,65 miliardi di dollari nel 2021), Will afferma che c’è Bumble con 533 milioni di dollari lo scorso anno.
Questa app, che ha la particolarità di permettere solo alle donne di chattare per prime negli incontri eterosessuali, è stata fondata dall’imprenditrice Whitney Wolfe, la quale aveva già partecipato alla creazione di Tinder.
Stando a Will, nel terzo trimestre, “gli utenti che hanno sottoscritto un abbonamento [su Bumble] per sbloccare delle funzioni aggiuntive sono aumentati del 36% (superando i 2 milioni di utenti paganti, un anno fa erano 1,5 milioni) e hanno speso collettivamente più di 180 milioni di dollari negli ultimi 3 mesi (un aumento 28%)”.
Anche Grindr, app per incontri molto popolare nella comunità LGBTQ+, “si è quotata in Borsa [a fine novembre] e il valore delle sue azioni è aumentato del 400% in poche ore, chiudendo il primo giorno di contrattazioni a +200%”.
Insomma la crescita in questo settore, secondo le previsioni di Bumble per il 2023, non accennerà a rallentare perché i bisogni emotivi sono in cima alla lista delle priorità delle persone.
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