Le ultime trimestrali di alcune delle più grandi aziende del settore alimentare non hanno brillato come un tempo. Da McDonald’s a Starbucks, ma anche Kfc, Pizza Hut e Taco Bell hanno risentito dell’aumento dei prezzi, della carenza di manodopera e degli aumenti salariali. Tutte criticità che a cui si aggiungono le iniziative di rilancio, che in certi casi includono l’utilizzo delle tecnologie di intelligenza artificiale (IA).
Ma Wendy’s prova a resistere lanciando un menu a un prezzo che potrebbe mettere ancora più in difficoltà il rivale dagli archi dorati, che di recente ne ha annunciato uno da 5 dollari.
LA SFIDA A MCDONALD’S È GIÀ PARTITA
Due dollari possono fare la differenza? Wendy’s ci spera e, se McDonald’s lo mette a 5, il fast food dalla bambina con le trecce rosse rilancia a 3. Non solo. L’offerta di McDonald’s dovrebbe durare un mese a partire dal 25 giugno, mentre Wendy’s non perde tempo e ha già reso disponibile questa opzione in tutte le sue catene.
La promozione arriva in un momento in cui l’inflazione spinge i consumatori a ridurre le spese discrezionali, soprattutto nelle catene di fast food.
IL MENÙ DA 3 DOLLARI DI WENDY’S
Secondo quanto comunicato dall’azienda dell’Ohio la mossa interesserà il menù della colazione. I clienti potranno scegliere tra un panino in stile muffin inglese con pancetta, uova e formaggio oppure con salsiccia, uova e formaggio. I panini saranno inoltre accompagnati da una piccola porzione di patate.
I clienti dovranno procedere ordinando online o tramite l’app durante l’orario di colazione che, come riferito da Wendy’s, può variare e dipende dal luogo in cui il cliente ordina. La maggior parte dei punti vendita inizia a servire la colazione alle 6:30 e termina intorno alle 10:30, mentre gli ordini di consegna nella maggior parte delle catene iniziano alle 8:00.
COSA FARÀ MCDONALD’S
L’offerta di Wendy’s è stata annunciata con un tempismo perfetto. Solo una settimana prima infatti McDonald’s aveva dichiarato che avrebbe lanciato un nuovo menù a 5 dollari, che dovrebbe prevedere un McChicken o un McDouble con patatine e bibita piccole, ma anche un’opzione con McNugget.
In passato, però, osserva il Wall Street Journal, la promozione è stata una sfida per McDonald’s, in parte perché i suoi affiliati, che costituiscono il 93% dei suoi ristoranti, si sono opposti alla strategia, sostenendo che avrebbe giovato alle casse. Tuttavia, hanno acconsentito alla strategia.
Infine, per il Wsj, a mitigare i problemi di costo potrebbe contribuire Coca Cola, che da decenni è il fornitore di bevande di McDonald’s. Si ritiene infatti che l’azienda dovrebbe contribuire a compensare la promozione con una cifra stimata di 4,6 milioni di dollari.